Il Muro- La mia Ucronìa [CONTEST]

in ita •  6 years ago 

Richard Myers e Sabine Weber si erano conosciuti una calda sera di agosto del 1959 nella loro città, Berlino. Lui, americano figlio di una ricca famiglia borghese, era al secondo anno degli studi di legge, e aspirava ad una carriera internazionale; lei invece, non altrettanto agiata, sognava di fare la pittrice, e nonostante le ristrettezze economiche, i suoi genitori le permettevano di fare dei corsi: credevano nel suo potenziale, e volevano darle tutte le possibilità che avevano. 

Si erano innamorati subito, l’avevano capito da una stretta di mano che erano fatti l’uno per l’altra, e da quel momento non si erano più separati.  

Lei era timida e pacata, la tipica brava ragazza, in grado di esprimere le sue emozioni solo, o quasi, attraverso la tela, lui invece più estroverso, talmente tanto che fino a quel momento nessuno avrebbe immaginato si sarebbe mai potuto innamorare, perché aveva l’abitudine di cambiare ragazza ogni sera. Le loro differenze erano però ciò che più li univa, erano riusciti a completarsi e a colmare i propri difetti attingendo dalle qualità dell’altro. 

Le cose che avevano in comune erano due: un grande cuore e un grande sogno, quello di girare il mondo insieme.   

Il tempo passava veloce, e i progetti per il futuro si facevano sempre più seri, finchè, quasi due anni dopo, in occasione del loro primo viaggio tra i castelli della Baviera, Sabine rimase incinta. 

Richard era laureato, il loro amore era sempre più forte e le cose sembravano andare tutte nel verso giusto, così la notizia venne appresa con immensa gioia, e lui le fece la fatidica proposta.  Ancora non sapevano dove avrebbero iniziato la loro vita insieme, l’ipotesi più probabile era quella di Tempelhof, nella parte Americana di Berlino, perché lui aveva trovato lavoro lì in un noto studio di avvocati, mentre lei, seppur molto legata ai genitori, nati e cresciuti a Lichtenberg, nella zona Sovietica, sapeva che non avrebbe potuto inseguire il sogno di una carriera da pittrice in un regime comunista. Il matrimonio si sarebbe tenuto dopo qualche mese, nell’ottobre del 1961, ed erano sicuri che avrebbero trovato una casa bella e accogliente, adatta alla loro famiglia che si stava per allargare e ai loro ideali, in completo contrasto con quelli del contesto in cui Sabine era nata e cresciuta.  

 Poi avvenne. 

La mattina del 13 agosto, i cittadini di Berlino si svegliarono e videro un muro in costruzione. Sabine e la sua famiglia, come molti altri, pensavano che fosse solo una fase di passaggio, e che presto tutti, compresi i governanti, si sarebbero resi conto della follia di quella costruzione. 

Quello che non si aspettavano però era che quel muro sarebbe diventato Il Muro, e che avrebbe segnato in modo indelebile la loro vita. 

...

Passarono gli anni, il bambino crebbe forte e bello, “proprio come il padre”, pensava Sabine. Molte persone che conosceva si erano adattate alla situazione, anzi, sembrava che questa gli piacesse. Il fatto di avere un lavoro sicuro, un asilo nido, affitto a prezzi abbordabili, erano tutte cose impossibili da non apprezzare, ma Sabine aveva uno spirito libero, che si era risvegliato grazie a Richard, e nessun compromesso avrebbe placato la sua anima in fiamme. Riusciva ad avere contatti con lui tramite delle lettere, e sapeva che era tornato in America per cercare di fare carriera in politica: voleva salvare la sua famiglia, e non vedeva altro modo se non quello di cambiare le cose in prima persona.  

09/11/1989

Erano trascorsi 28 anni, un’eternità, ma finalmente qualcosa sembrava stesse per cambiare. Quel giorno centinaia di persone si rigettarono sul muro, e uno spiraglio di speranza si aprì nei cuori dei Berlinesi.  

Sabine non aveva avuto altri uomini, stava aspettando di rivedere il SUO, e quel giorno doveva segnare la fine dell’attesa. 

 Invece non fu così. 

Fu mandato l’esercito a placare la folla che si era riversata sul muro, vennero uccise centinaia di persone, e il giorno dopo arrivarono nuovi ordini:  

Visto il tumulto del 9 novembre, e per evitare simili situazioni in futuro, da quel momento ogni contatto con l’esterno era sospeso. Niente più lettere, niente permessi speciali, niente radio, niente televisione, se non per vedere e ascoltare canali autorizzati dalle autorità.

 I cittadini erano in uno stato di prigionia. 

Sabine, che si sentiva da tempo costretta in una vita che non aveva scelto, adesso era completamente persa. L’amore della sua vita, suo figlio, era lì con lei, e ogni giorno, guardandolo negli occhi, riconosceva quella luce che l’aveva fatta innamorare, tanti anni prima, di Richard. 

1999  

I suoi vicini di casa erano riusciti a sintonizzare illegalmente la loro televisione sui canali che erano proibiti, e così, almeno per quei brevi istanti, poteva sembrare a tutti di essere liberi, se non di vivere nel mondo vero, almeno di vedere cosa succedeva in esso.

Le belle sensazioni però non tardarono a svanire, le notizie terribili dall’esterno si susseguivano giorno dopo giorno, e anche le condizioni di vita delle persone nella DDR, Sabine compresa, erano in continuo peggioramento. Il diritto al lavoro sancito dalla Costituzione faceva sì che si impiegassero più persone del necessario per lo svolgimento delle varie cariche, così gli stipendi si abbassavano, e la situazione precipitava, mentre il Governo fingeva che tutto stesse andando bene. 

Anno dopo anno, il 9 novembre, veniva celebrata la giornata del ricordo delle vittime cadute per il Muro, mentre i cecchini stavano pronti a fermare eventuali rivolte. 

Un numero ormai indefinito di persone aveva cercato di oltrepassarlo, ma nessuno ci era riuscito, così Sabine, che tanto voleva scappare da quell’inferno, non si lanciò mai nell’impresa, consapevole che non ne sarebbe uscita viva.  

 2009 

Mentre a Berlino Est la povertà divampava e i diritti concessi dallo Stato venivano a mancare, anche nel resto d’Europa ci furono molti cambiamenti, di cui solo i pochi con una televisione illegale, come Sabine e i suoi vicini, potevano venire a sapere: la Germania dell’Ovest era diventata lo stato più ricco del continente Europeo, e voleva andare avanti da sola per governare su tutti. Fece talmente tanta pressione che i trattati di Roma del 1957 furono annullati, e ciò che doveva essere una comunità europea unita diventò più separata che mai, con controlli alle frontiere, dazi sui prodotti importati in Germania a cui gli altri Paesi non riuscivano a rispondere, e che accrescevano la disuguaglianza tra gli Stati più poveri, sull’orlo del fallimento, e i più ricchi, ormai ingestibili. America e URSS erano in continua tensione, una Guerra Fredda che sembrava destinata a non finire mai, e tutto il resto del mondo era un burattino, in un continuo stato di angoscia, sperando che quel conflitto non si sarebbe mai consumato sul serio.  

I telegiornali parlavano di Berlino Est come se appartenesse a un altro pianeta, un luogo dove ormai da anni nessuno entrava e nessuno usciva. Le riprese che mostravano però erano false: l’URSS, sostenevano Sabine e gli altri, aveva corrotto i media nel tentativo di dimostrare agli Stati poveri che il comunismo era la scelta da intraprendere per uscire dalla crisi, e a quelli ricchi che era l’unico modo per mantenere la loro crescita nel lungo termine. L’obiettivo finale, ormai chiaro, era quello di formare un’alleanza talmente grande in grado di portare fine alla Guerra Fredda annientando definitivamente gli Stati Uniti d’America. 

Nonostante questo, un barlume di speranza era nel cuore di tutti: le elezioni del nuovo Presidente degli USA si stavano avvicinando, e le cose potevano finalmente cambiare.

Sabine e i vicini si riunirono come sempre per vedere il notiziario.   

La presentatrice iniziò dicendo che le elezioni si erano concluse, con sorpresa di tutti, con la vittoria di un candidato tenuto poco in considerazione dai rivali. Le sue scarse spese in campagna elettorale non avevano suscitato timore tra gli altri, anche perché i loro piani di distruzione dell’Unione Sovietica sembravano piacere alla folla che li acclamava ovunque andassero. 

Pare invece che quest’uomo volesse porre fine alla Guerra Fredda senza armi, ma con il dialogo, e che nonostante non fosse praticamente mai comparso in televisione ma avesse preferito incontrare gente comune di persona, fosse riuscito a raggiungere il cuore di più elettori del previsto. 

La conduttrice aprì la diretta con la Casa Bianca, dal cui ufficio ovale parlava un signore sulla settantina, vestito da uomo ma con gli occhi di un bambino: 

Richard Myers, 44esimo Presidente degli Stati Uniti d’America.

Colui che dedicò la sua vita a salvare la sua famiglia, e con essa il resto del mondo. 

 

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Con questo post partecipo al contest di @ilnegro.

Immagini cc0: 

 1)https://pixabay.com/it/coppie-casal-felice-matrimonio-1779065/    

 2)https://pixabay.com/it/parete-graffiti-mattoni-1303662/

 3)https://pixabay.com/it/tv-televisione-vintage-oldschool-2619649/

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Ciao @lymph07 , complimenti per il post, mi sono affezionato ai protagonisti dalla prima riga, e ho letto tutto il testo dall'inizio alla fine, sentendomi coinvolto come un bambino quando ascolta i racconti dei genitori prima di dormire.
Trama interessante, profonda, studiata e ben architettata, ma allo stesso tempo coinvolgente e con atmosfera "calda" nonostante il clima del periodo e dell'evento.
Tutti i miei complimenti e ti auguro di vincere il post, perchè te lo meriti!

Ciao Nicola.
Mi fanno immensamente piacere i tuoi complimenti perché so che sei sincero.. Grazie davvero, essere riuscita a coinvolgere nella lettura mi rende molto felice e mi spinge a continuare a dare il massimo.
A presto 😊

Ti assicuro che è così. Apprezzo molto il modo in cui scrivi, in questo post in particolare ho apprezzato la scelta delle foto (accuratissima ed efficace, immagini meravigliose ed espressive), la tecnica con cui hai scritto e l'impaginazione, in particolare quelle poche righe drammatiche espresse con quel carattere in stile "macchina da scrivere", tutto in stile retrò come rettificano le foto scelte da te. Storia affascinante e coinvolgente, precisa dal punto di vista storico e contestuale e allo stesso tempo narrativamente interessante ed efficace. Continua così!!!!

Non posso fare altro che ringraziarti ancora! Sono molto contenta di quello che mi dici. 😊

Bella storia che parte addirittura da prima della nascita del muro e attraversa una fetta notevole di storia delineandola per sommi capi ma in modo molto efficace, bravo.

Mi sembrava troppo lunga la parte prima del 1989, ma dopo averla scritta non sono più riuscita ad accorciarla, mi ero affezionata ai personaggi 😁
Grazie mille per i complimenti e per questo bellissimo contest.
Avevo pensato di non partecipare perché sono consapevole di non avere tutte le conoscenze storiche che servirebbero in questo caso, ma poi ho deciso di provarci lo stesso, e spero che il racconto sia risultato piacevole!

Bravissima! Mi è piaciuto un sacco questo racconto!
Mi sono affezionata pure io ai personaggi quindi è un ottima cosa! 😉

Grazie mille mi fa molto piacere!
Non scrivevo un racconto di fantasia dalle medie quindi non ero sicura di cosa ne sarebbe uscito fuori, sono contenta di avere dei commenti positivi 😊

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