Non ti dimenticherò - terza ed ultima parte

in ita •  7 years ago  (edited)


E come poteva chiudersi quell'assurdo anno e questa trilogia, se non con il racconto della notte di San Silvestro e del giorno seguente??

Volli dar retta ai miei ex compagni di scuola, ed insieme a loro affittammo un casolare in campagna, nell'entroterra della nostra provincia. Arrivati a destinazione, la location era semplicemente incantevole, era collocata in un piccolo e caratteristico borgo, tutto in stile, veramente un posticino con i fiocchi, se si avesse avuto il giusto morale per festeggiare la fine dell'anno, cosa che io non avevo nella maniera più categorica, anzi, non vedevo l'ora di passare indenne quell'ultimo giorno e di girare pagina, era già più che sufficiente quello che avevo passato.

Entrammo nella casa, e l'ambiente era pittoresco e gradevolissimo, tutto in stile rustico, arredato con sapienza e con particolare cura, un luogo veramente delizioso, noi eravamo 7 complessivamente, c'era una coppia di fidanzati e 7 persone single, di cui 3 femmine e 2 maschi, giusto per fornire un quadro della situazione.
Dividemmo i compiti, ed a me toccò l'accensione e la cura del fuoco del camino, che in breve tempo riscaldava tutto l'ampio salone dove stavamo facendo i preparativi per la cena ormai imminente.
Sostanzialmente eravamo rimasti molto uniti, la disgrazia di mio fratello aveva rinsaldato ulteriormente i nostri rapporti e si erano stretti tutti intorno a me, cercavano di tenermi su di morale, 3 tra loro erano stati al mio fianco nell'allucinante e stralunata mattinata del giorno del suicidio di mio fratello, ed avevo sempre i loro occhi puntati, erano i miei angeli custodi per quella nottata di "festa".

Cercavo dentro di me l'energia per ridere e scherzare, o quanto meno per cercare di non essere un peso per la compagnia, ma era dura, tutti si rendevano conto che facevo una fatica bestiale, ma li ringrazio ancora a distanza di tempo perché senza di loro sarebbe stato un vero incubo passare quella nottata, un po' di compagnia non mi avrebbe certo fatto male.

Ricordo che mi incantai alcune volte, assorto nei miei pensieri, davanti al fuoco, ogni tanto una lacrima provava a scendere, e se ne accorse anche una mia amica, che mi venne vicino e mi disse all'orecchio:

"Ehi, ehi, dai, non abbassare la testa, lo so come stai e sei nel mio cuore, cerca di stare sereno, siamo qui per festeggiare ma siamo qui tutti per te, lo sai e ti vogliamo bene, versami un po' di vino, che così vado fuori di testa e dopo mi infilo nel tuo letto a fare le porcherie..."

La guardai negli occhi per qualche istante, era una ragazza carina, ed era una cara amica, non l'avevo mai vista in un'ottica sentimentale o intima, ma l'umore era sotto i piedi, ed altrettanto dolcemente, mentre le accarezzavo il viso, le dissi:

"Vorrei farti toccare il cielo con un dito, e far l'amore con te tutta la notte, o finché ho benzina nel serbatoio, ma sarebbe una cazzata, sono a pezzi, e mi dispiace di essere un peso per voi, forse non dovevo venire questa sera qui, era meglio se fossi rimasto a casa, sono una pessima compagnia"

Mi prese forte la testa fra le mani, ed avvinandosi a pochi centimetri dal mio viso mi sussurrò:

"Se lo dici ancora, ti tiro giù i calzoni e ti sculaccio qui, ti fronte a tutti, non dirlo più, se non mi vuoi fare incazzare, tu stasera sarai la mia ombra, e dormiremo nello stesso letto, lo decido io e tu fai quello che dirò io, per favore, lasciati scaldare dal mio e dal nostro affetto"

"Ci proverò, non ti assicuro niente, ma ci proverò" risposi.

Consumammo la cena in un'atmosfera rilassata e gioviale, e la mia amica fu di parola, era sempre al mio fianco ed una volta terminate le pietanze, si mise sulle mie ginocchia davanti al fuoco, e mi teneva stretto, ogni tanto rinforzando l'abbraccio, era molto dolce e carina, ma io sentivo troppo la mancanza delle due persone che avevo perso quell'anno, mio fratello e la mia ex.

Si stava avvicinando la mezzanotte, ed io ero sempre più triste, sentivo i loro occhi addosso, ed ero dispiaciuto di trovarmi in quelle condizioni, ma non potevo farci niente, se non cercare di far passare il tempo nella maniera meno dolorosa possibile. Verso le 11 e mezza la mia insofferenza aveva raggiunto i livelli di guardia, non ero assolutamente in sinfonia con quello che stava per accadere, per cui, scusandomi ripetutamente, dissi che volevo andare a dormire. Ci furono alcune rimostranze e rimbrotti, fondamentalmente erano tristi ma comprendevano le mie sensazioni ed il disagio che stavo vivendo, salii al piano di sopra, prendendo una delle camere singole. Mi buttai sul letto, e le lacrime arrivarono in un attimo, copiose, calde, numerose, mi rigavano il viso ma non mi interessava nulla, ero disperato, mi sentivo profondamente solo, ma non fu per molto, quando la porta si aprì, ed entrò la mia amica.

Non voleva assolutamente mancare di parola, per cui accese una luce fioca, guardò tutte le lacrime che avevo già versato, e si inginocchiò di fronte a me, iniziando ad asciugarmi il viso, ma io continuavo a piangere, baciando ogni tanto la sua mano, ma la mia testa ancora funzionava, per cui le dissi di andare di sotto, di non restare lì, di non preoccuparsi che ero grande e vaccinato, che il dolore non mi poteva ferire di più di quanto non avesse già fatto, ma lei non voleva sentire obiezione, si alzò, e andando verso la porta, girò la chiave nella toppa ed iniziando a spogliarsi, mi disse:

"Stanotte la passiamo insieme, domani è un altro giorno, ma stanotte non ti lascio solo, e ti concedo tutto quello che vuoi, ne hai bisogno, non fare storie."
La guardai mentre si sfilava il reggiseno, rimanendo in mutandine di fronte a me, ed iniziò a spogliarmi, la stanza era molto calda e rimanere nudi non era un problema.
Ci trovammo in breve entrambi solamente con gli slip addosso, e mi baciò sulle labbra, io la guardai, in un altro momento sarebbe stato dolce fare sesso con lei, ma la mia testa era altrove, in un luogo dove c'era solo sofferenza: la presi per mano, e le chiesi se era sicura di voler rimanere con me, lei annui, ed andammo sotto le coperte, il suo corpo caldo era un dolce riparo dalla tempesta di umori che avevo nel cervello, la accarezzai in viso, e ricominciai a piangere, a dirotto, singhiozzando forte.
Lei mi strinse forte al petto, e continuava ad asciugarmi le lacrime, e mi baciava la fronte, tremavo e battevo i denti, ma non era freddo, erano i nervi che erano a fior di pelle, e non trovai di meglio che continuare a piangere, finché non mi addormentai tra le sue braccia, di sotto continuava la piccola festa, in tono molto dimesso, il loro pensiero era con me, era quasi percettibile.

Mi svegliai nel mezzo della notte, ero sudato fradicio, sembrava che avessi preso un'aspirina, mi alzai ed andai nel bagno privato della stanza, non volevo svegliare la mia amica, era stata troppo carina con me, chiusi delicatamente la porta e feci una veloce doccia, sperando di non destarla. Come uscii dal box doccia, la vidi di fronte a me, io sono sempre stato una persona timida e feci il gesto di coprirmi, ma guardandola negli occhi capii che era superfluo, che non avevo nulla da nascondere, e lei si abbassò le mutandine per fare pipì, senza imbarazzo, senza tabù, tutto era molto naturale e tranquillo.

Ritornammo a letto, la notte era ancora lunga, e ci abbracciamo, le baciai il viso diverse volte, la guardai nella poca luce che c'era, e le dissi solamente...."E' un peccato, come vorrei farti mia, ma sto troppo male, perdonami, sei molto desiderabile, mi piace il tuo corpo, ma ti ringrazio sul serio per quello che hai fatto e quello che stai facendo, se vuoi puoi andare a dormire altrove, non ti devi preoccupare per me, ti prego."
Lei mi sollevò il viso, per guardarmi bene negli occhi, e mi disse "Allora sei proprio tosto, ti ho detto che stanotte io sono qui, non ti lascio da solo.."
La strinsi forte a me e ricominciai a piangere, e lei mi disse solo "Piangi pure, sfogati, non trattenere le emozioni"

Arrivò il mattino, ed al risveglio ero ancora tra le sue braccia, la luce filtrava leggermente dagli scuri della stanza, le spostai una ciocca di capelli dal viso, dormiva con un'espressione di dolcezza meravigliosamente dipinta, e le diedi un bacio sulla guancia.

Mi alzai piano piano, avevo portato dietro un completo da corsa, ed nel silenzio più assoluto mi vestii, e dopo 10 minuti ero in strada, pronto per la prima sessione di allenamento del nuovo anno, erano poco più delle 8, ed in giro non c'era anima viva, scendevan dal cielo alcuni fiocchi di soffice neve, che rendevano ancora più magico il mio allenamento, iniziai a correre e feci circa 20 km, con una facilità assoluta, ero leggero e felice per quello che stavo facendo, e mi illudevo di avere ancora mio fratello accanto.....

Immagine CC0 creative commons

Immagine liberamente presa da pixabay e non soggetta a copyright

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Bellissimo post! Davvero coinvolgente

Grazie Dave, gentilissimo come al solito e felice di ricevere complimenti da una persona come te

Hai concluso il racconto nel modo più bello possibile.
Di una delicatezza che sfiora l'impossibile, mi hai fatto emozionare e commuovere, ogni cosa io possa aggiungere mi sembra superflua e fuoriluogo.
Grazie per questo regalo :)

Ma grazie a te per le stupende parole ed apprezzamenti che hai espresso qui sopra, ho scritto su argomenti che sono molto particolari per me, ed ho semplicemente cercato di dare il massimo di me stesso, essendo stimolato al 100% a farlo, sono contento che tu lo abbia gradito

In genere non scrivo mai che concordo con i commenti di altri, trovo più bello esprimere un'altro lato di quello che ho letto ma questa volta concordo con @g-e-m-i-n-i e @mondodidave73
👍Ciao mad-runner

Grazie etn0, ogni vostro commento è estremamente gradito, ciao @etn0, alla prossima