Riflessioni consumistiche

Ieri sera a tavola si parlava in tutta tranquillità di vari argomenti, quando la discussione, sempre molto pacata, ha preso il binario del costo del caffè, in particolar modo del confronto tra il costo della capsula/cialda della macchinetta automatica contro la polvere della moka.

Sostenevo che, nel caso di utilizzo di un prodotto di marca, il caffè macinato fresco non è molto distante dal costo di una capsula di buon livello, e mi viene fatto presente che, se si vuol risparmiare, si deve comprare il caffè industriale già macinato, quello di qualità, se si trova in provincia, oppure quello economico.

Nulla da dire, se vuoi risparmiare è l'atteggiamento giusto, sono punti di vista, si taglia nei costi da una parte per poter spendere da un'altra, ma è l'atteggiamento mentale che non mi piace, vi spiego il perché...

Caffè, pasta, pane, tutti i generi di prima necessità si consumano generalmente tra le proprie mura di casa, dove il contatto con il pubblico non c'è, per cui si possono acquistare sottomarche a basso costo, mentre per quello che va mostrato, che è visibile all'esterno, il discorso cambia decisamente.

Lo scatto d'ingresso, non me ne vogliamo, è preso al volo dalle scarpe calzate dal loro bimbo di 2 anni, numero 25, sono delle Adidas Superstars, sneakers replica di un famoso modello dell'azienda tedesca di 40 anni fa.

Con le scarpe si esce, si va in giro, si possono mostrare e sfoggiare, sono un piccolo status-simbol, che appaga in un certo senso la propria vanità.

Peggio ancora sono le nuovissime generazioni, dove una buona parte degli adolescenti si identifica e vive in simbiosi con i marchi che amano e adorano fino all'inverosimile, in quanto al di fiori di capi firmati da quelle aziende non esiste nulla.

Parlavo qualche giorno fa di questo fatto con un ragazzo, che al contrario ha le idee molto chiare e concrete, mi riferiva che diversi suoi amici hanno scarpe da 300 euro, pantaloni da 500 euro, giubbotti iper-costosi, ma non hanno quasi mai soldi per comprarsi cibo o pagarsi un cinema, sputtanandosi tutto nell'acquisto dei propri feticci firmati.

Vivere costantemente al di sopra delle proprie possibilità, arrivando nei casi estremi a prostituirsi per comprarsi l'ultimo smartphone oppure anche una semplice ricarica, perché non essere al passo dei tempi e non riuscire a stare dietro alla tecnologia o alla moda non è tollerabile, tutto è concesso, senza limiti né pudori, pur di avere l'ennesimo gadget per uniformarsi alla massa, alla propria comitiva, la decenza ed il rispetto di se stessi e dei propri valori stanno progressivamente scomparendo in certi ambienti giovanili e non solo.

Non ho mai avuto fissazioni su nessuna marca in particolare, anche quando avevo disponibilità economiche diverse da quelle attuali non sono mai stato attratto più di tanto dalle mode o dalle tendenze, anteponendo a questi discorsi comportamenti più etici e rispettosi, pur avendo avuto a volte oggetti costosi, ma che mi piacevano in quanto fine a se stessi, non certo per andare dietro ad una moda.

Foto di mia proprietà, scattata con il mio smartphone.

P.S.: conoscere e familiarizzare con un nuovo "sgranocchiones" non ha prezzo....

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