Emigrare o restare?

in ita •  7 years ago 

Oggi voglio esporre una mia riflessione su un tema caldo che mi riguarda in prima persona, quello dell' emigrazione.
Io sono emigrato in Germania 3 anni fa dalla Puglia e nonostante non possa lamentarmi della situazione sociale ed economica in cui vivo adesso, non posso nemmeno dire di aver fatto la cosa migliore. Ora spieghiamo bene questo concetto, non vorrei che qualcuno fraintenda le mie parole. Ciò non significa che mi pento di essere emigrato e che credo che la mia scelta sia sbagliata. No, anzi probabilmente se potessi tornare indietro lo rifarei. Io credo che la mia sia stata una scelta in certo senso obbligata, la cosa più giusta per il mio futuro, ma non la migliore per me e per il mio paese.
Molti giovani sono costretti dalla società in cui viviamo ad andarsene dalla propria terra, proprio come me, e questo è il problema grave che affligge la nostra generazione.


Immagine CC0 creative commons

Ma esiste un altro problema che è la diretta conseguenza di quello precedente. Io posso ritenermi fortunato perché,dopo i primi ostacoli iniziali, è filato quasi tutto liscio ed ora sono arrivato ad una certa stabilità. Ma la maggior parte di coloro che si lanciano nel buio in questa avventura si blocca alle prime avversità, magari non per colpa loro ma per forza di cose ( ad esempio limiti linguistici o mancanza di esperienza). Questo incide profondamente a livello psicologico su queste persone, che spesso si demoralizzano e buttano tutto all'aria.
E questo secondo me è uno dei motivi principali per cui oggi persiste elevato pessimismo e mancanza di motivazione tra i giovani, che spesso vengono etichettati come fannulloni o bamboccioni, ma la verità il più delle volte è che loro ci hanno provato a spiccare il volo ma non ci sono riusciti e nessuno li ha aiutati a far risalire il morale dopo la caduta.

E quindi che dovremmo fare? Restare?

Questa è una domanda a cui non c'è risposta esatta o sbagliata. Ognuno è artefice del proprio destino, ognuno sceglie per sé in base alle proprie esigenze e capacità. Di certo la colpa non è nostra se nel 2018 siamo arrivati a certe condizioni. Cerchiamo di prendere la vita come va ed equilibrate il tutto. Prima o poi la tempesta lascerà spazio al bel tempo.


Foto di mia proprietà

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Penso che l'importante è non guardarsi mai indietro credendo di aver fatto una scelta sbagliata. Ogni caso è a se stante. E ognuno fa la propria scelta. Poi una volta presa una strada nessuno ci vieta di tornare indietro. Certo è difficile lo so. Quanto alla "colpa" dello stato attuale delle cose... beh non sono esattamente d'accordo, temo sia di ognuno di noi, che con la sua inattività ha lasciato che le cose andassero come stanno facendo.

non sono d'accordo rispetto una responsabilità individuale, ma piùttosto istituzionale.. conosco tante persone (me compresa) che hanno tentato e lottato e provato diverse strade, senza avere nessuna delle "pari opportunità" in termini di scelta correlata alle responsabilità individuali che negli altri "paesi del G8" (visto che ne facciamo parte) sono date per scontate, che hanno dovuto scegliere se (Almeno dal Sud) emigrare (al nord o all estero) o tollerare condizioni estremamente offensive (intellettualmente o economicamente parlando) con l eccezione di pochi fortunati.
Ad ogni modo ho scritto le mie riflessioni in merito in un paio dei miei ultimi post se vi Interessa approfondire il mio punto di vista

https://steemit.com/italia/@aditili/emigrazioni-ravvicinate-del-terzo-tipo-part-2

Parole sante! Cosa dovrei aver dovuto fare io con i miei 23 anni per cambiare lo stato della cose?

Tempo fa avevo scritto questo articolo:
https://steemit.com/ita/@gabriele-gio/andarsene-o-rimanere

Però su alcune cose non mi trovo più tanto d'accordo

tipo su quali?

Per stravolgere un paese non esiste solo il voto e i cambiamenti lineari. Anzi, se guardiamo la storia possiamo accorgerci di cambiamenti repentini