[grammatica - curiosità] Mettere l'accento sulla nostra fantasia.

Buongiorno carissimi Steemian italiani e buon sabato!

Vi invito a fare un gioco. Se vi dicessi una parola inventata, per esempio:

Artenatta

cosa vi verrebbe in mente dicendovi Artenatta?

Se volete, scrivete nei commenti cosa sia e che utilizzo  fareste della povera Artenatta siete i benvenuti. 

Un animale? Un oggetto? La signora anziana del piano di sotto? Provate... potrebbe esser divertente vedere cosa ne viene fuori.

Ma veniamo a noi... Come l'avete letta? Sono sicuro che la maggior parte di voi l'ha letta così...

Artenàtta. 

E se la saccente Hermione  vi correggesse con un secco:

"Si dice Artènatta, non Artenàtta..."

Perchè eravate andati così a colpo sicuro?

In fondo nessuno aveva messo accento nè altri segni che potessero indicarvi il giusto modo di leggerlo 

eppure per voi era una Artenàtta... era chiaro ed evidente (e magari ancora faticate a leggere l'accento in un'altra posizione).

Perchè? Ci sono chiaramente motivi lessicali, che magari tratteremo più avanti, ma per ora soffermiamoci su quelli psicologici.

Le parole della lingua italiana sono, per la maggior parte piane (cioè con l'accento sulla penultima sillaba.) Questo comporta che la nostra testa immediatamente legga una parola di cui non conosce il significato, ma che  riconosce come Italiana, ponendo l'accento proprio sulla penultima sillaba!

Quando vi capiterà di fare un lungo viaggio in macchina leggete cartelli stradali di posti che non conoscete e provate... Almeno vi farà passare un po' di tempo!

Federico Arena

P.S. Ma alla fine sta Artènatta... che cosa sarà mai?