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Negli anni 90 Magnus si decise a confrontarsi anche con la mitologia western che era rappresentata in quegli anni da Tex Willer, e quindi si decide di ritirarsi a Castel del rio proprio per finire e completare nel silenzio dell'appennino emiliano la valle del terrore che era stata disegnata e scritta da Claudio Nizzi. Questo è un lavoro che abbraccerà un lungo lasso temporale, tanto è vero che la sua uscita si ebbe postuma, sottolineata dal senso del bisogno di vincere l'estrema sfida con il fumetto e trovando la propria concretezza in uno spettacolo grafico inimitabile che fu considerato degno di aver coronato ciò che il "pittore" Magnus fece.
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Quando Magnus muore lascia il suo linguaggio chiaro, nitido. Quando qualcuno gli chiedeva una definizione del suo mestiere di fumettista, rispondeva che non era di facile attuazione né lo scrivere né il disegnare i fumetti, però nello stesso tempo neanche difficile a patto che si scriva "con squadra e compasso" e si disegni "con il vocabolario". Quando negli anni precedenti Magnus fu invitato a realizzare disegni da che glielo chiedeva, gli fu fatta una proposta molto invitante.Ricreare un personaggio dei fumetti: lo sconosciuto. Perché? in fondo era stato fatto scomparire con la morte già cinque anni addietro.