In Italia lo sport più amato è sicuramente il calcio: c'è chi lo ama alla follia e spesso lo mette davanti a tutto ed invece chi al contrario non lo tollera per il fatto che per la sua grandissima fama, oscuri gli altri sport a livello mediatico, ma anche per il seguito dei tifosi.
Ad ogni modo la cultura italiana ha radicato nel proprio linguaggio il mondo del "pallone" e si è creato effettivamente quasi un vocabolario ad hoc che negli anni, cronisti italiani e non solo, hanno trasformato in termini propri del nostro vocabolario: mi viene in mente "traversone", "fuorigioco" e "mister". Inoltre le squadre storiche, che hanno un foltissimo seguito, sono spesso associate ai colori delle loro maglie.
Conoscete il motivo per cui la società ha scelto qui colori e la disposzione di essi sulla divisa? Cerchiamo di scoprirlo nel post di oggi.
Michel Platini a metà anni 1980
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JUVENTUS
c'è un errore alla base delle scelta dei colori dele meaglie della squadra più amata d'Italia (la Juve ha oltre il 28% del tifo nazionale e la percentuale negli ultimi anni è in forte aumento anche per i tanti successi ottenuti in Serie A). La società fondata nel 1897 per gioco (o quasi) da un gruppo di giovani studenti del Liceo D'Azeglio di Torino, aveva optato dapprima per una divisa di colore rosa. In quegli anni però aziende capaci di stampare uniformi sportive "personalizzate" e di pochi pezzi, non erano molte in Italia, quindi il gruppo di giovani ragazzi le fece ordinare dall'Inghilterra. Il pacco però una volta raggiunta la destinazione a Torino, lasciò gli studenti con l'amaro in bocca: le divise erano bianco-nere e visti i fondi ormai esauriti ed una partita ormai alleporte, furono costretti ad optare per quella combinazione di colori come divisa ufficiale.
NAPOLI
La formazione partenopea nasce dall'unione di due associazioni sportive: Unione Sportiva Internazionale Napoli e Naples Foot-Ball & Cricket Club. Siamo nel 1926 (tra tutte le società elenca il Napoli è la più "giovane"), ma il colore della divisa è profondamente legata al passato delle due società: la prima infatti usava una divisa azzurra, per ricordare lo stemma dei sovrani che avevano dominato nel Regno delle Due Sicilie: i Borbone e gli Angioini; allo stesso tempo il Naples aveva una casacca a strisce verticali in cui risaltavano i colori azzurro e celeste. In questo casò però il significato era meno legato alla storia e più alla città in sè, visto che si trattava del cielo e del mare di Napoli. Alla fine l'azzurro prevalse sull'azzurro ed ancora oggi è il colore dominante della squadra campana.
MILAN
L'inglese Herbert Kilpin, fondatore nel 1899 insieme al connazionale Alfred Edwards, dell'allora Milan Cricket and Football Club, ricoprì anche il ruolo di primo allenatore e capitano della squadra che oggi catalizza intorno a sè il 23% della tifoseria nazionale italiana. Fu lui che richiese le divise o "mute", come venivano chiamate in quel periodo le casacche da gioco, ed ovviamente fu lui a selzionare anche i colori: rossonero. La scelta ricadde su quest'accoppiata perché Kilpin volle fare un omaggio ad un team minore d'oltremanica di cui era un acceso tifoso.
Il trio olandese formato da Frank Rijkaard, Marco van Basten e Ruud Gullit
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INTER
Tra i fondatori del Footbal Club Internazionale di Milano, lanciato nel 1908 da un gruppo di "dissidenti" rossoneri, c'era anche il famoso pittore Giorgio Muggiani. Fu lui ad ideare lo stemma della formazione milanese. Si trattava di una semplice stilizzazione della sigla FCIM, intrecciate in campo d'oro, chiuso da due cerchi, uno nero ed uno azzurro, appunto. Queste due tonalità avevano il significato di riprodurre il "nero" della notte e l'"azzurro" del cielo. In seguito questi due colori furono anche impiegati per la creazione delle divise da gioco per la squadra che scendeva in campo.
ROMA
Nel 1927, dalla fusione di tre società capitoline, nacque l'odierna As Roma, una delle squadre che si contende il primato di tifosi nella capitale italiana. I colori che nei primi anni del XX secolo furono scelti, erano il giallo ed il rosso, gli stesi cioè del gonfalone del Campidoglio, proprio a simboleggiare il forte attaccamento alla città. La scelta, all'insegna della tradizione, dell'allora presidente Italo Foschi piacque, in particolar modo, agli abitanti dei vecchi rioni e dei sobborghi, tutt'ora tra i primi sostenitori del club. Oggi la maglia della formazione capitolina è proprio rossa, proprio come fu scelto in passato.
I calciatori italiani Bruno Conti e Roberto Pruzzo alla Roma nella stagione 1986-1987
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LAZIO
Fu in onore della Grecia, patria delle prime Olimpiadi moderne, che la Lazio, fondata nel 1900, scelse i colori biancocelesti, gli stessi infatti della bandiera ellenica. Una dedecisione, quella dei nove giovani fondatori, di tutti gli atleti, capitanati dal bersagliere Luigi Bigiarelli, che, anche se apparentemente bizzarra, venne accolta con un grande entusiasmo all'epoca, perché grande omaggio allo sport per eccellenza. Ovviamente ancora oggi i colori della maglia sono quelli celesti, in reminescenza dei tempi passati.
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La curiosa considerazione iniziale relativa al linguaggio è verissima. Si suole dire anche che un personaggio è stato bravissimo a "dribblare" la domanda dell'intervistatore.
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Alé, gironzolavo senza meta su Steemit quando ho visto la foto di Michel Platini, il mio idolo giovanile, ho rimosso il mio upvote per sparare un bel FullVote a questo tuo post (licenza poetica), non potevo non celebrarlo!!
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Grazie mille Mad!!!
Platini, senza faziosità calcistica, è stato uno dei talenti piú cristallini del nostro campionato italiano.
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