Un tema molto importante, venuto in mente durante una piccola permanenza in un locale. Non esco molto spesso per i locali, ma l'altra notte sono stato in qualche modo trascinato. Appena ho messo il piede dentro e guardatomi intorno, mi sono reso conto che quel posto, anche se pieno di persone, era senza un'anima.
Tutti in piedi cercando di far sembrare che si divertono, con il bicchiere di bevande costose in mano. Dovunque guardavo però, nulla. Tutti uguali. C'è stata però solo un'eccezione, una ragazza ed un ragazzo, in quel locale immenso erano gli unici a divertirsi davvero. Non sono venuti a mettere in mostra la loro superficialità, vestiti normalmente si sono goduti la musica come nessuno, nemmeno i ballerini sul palco.
Tutta questa situazione, nella quale mi ci sono trovato per 20 minuti credo, e mi sono bastati per farmi un'analisi generale di me stesso e delle persone. Mi è rivenuto in mente come le persone al giorno d'oggi corrono dietro al materiale e si nascondono dietro al superficiale.
Escono fuori per divertirsi, non lo fanno, ma cercano di mostrare invece il contrario. Quando non si è in pace con se stessi, in armonia, si va a cercare l'accettazione del gruppo; credo sia anche questo un fattore che va ad influenzare. Abbiamo paura di ciò che gli altri pensano di noi. Per questo motivo piuttosto di venire allontanati, ci conformiamo agli altri, reprimendo quel che sentiamo; però attenzione! Ora siamo accettati dagli altri.
Molto triste come cosa, ma è la psicologia umana. Finché non ci accorgiamo di ciò che avviene dentro a noi non ci potremo accorgere di cosa accade intorno. Potresti saperlo in modo intellettuale, come quando impari qualcosa a memoria a scuola, ma nulla più. Per capire davvero bisogna inoltrarsi nel profondo, non rimanere sulla superficie.
Da qui il superficiale, nulla più di un piccolo strato di quello che invece c'è davvero.
Vedo ovunque persone sofferenti. Queste persone però mascherano questa sofferenza con altro. Negano se stessi per compiacere gli altri. Con altri intendo chiunque ci stia intorno, mamma e papà, nonno e nonna, amico ed amica. Tutto ciò per paura di essere giudicati. Nulla è però più grande della sofferenza di non essere se stessi.
Credo sia già tanto dire che 1 persona su 10 riesce ad essere se stessa. Siamo così tanto immersi in questi programmi mentali inculcati da quando eravamo piccoli che la "realtà" presentata ci sembra reale. Dipende sempre dalla cerchia nella quale ti sei trovato, se non ne sei cosciente ti ci inoltrerai sempre di più.
Chi leggerà potrebbe contestare che 1 su 10 è un pò inverosimile, io però direi che da quello che vedo all'esterno sono anche stato positivo. Contando anche me come qualcuno che non è se stesso, poiché ho ancora così tante cose su cui lavorare, pochi sono coloro che esprimono ciò che sono davvero.
Quel che hanno dentro lo reprimono facendo spazio a ciò che viene dall'esterno. Non combaciando però con quello che provano, sentono che c'è qualcosa che non va, ma non sanno cosa. Non ci si può auto convincere riguardo una cosa se dentro di noi sentiamo altro. Vai sempre dietro a ciò che senti, da qualche parte ti porterà di certo.
E' giusto aggiungere però che è difficile riuscire a capire quel che abbiamo dentro poiché bisogna scavare e allontanare quel che copre i sentimenti reali. Quindi magari alle volte quel che sentiamo è un'altra programmazione/filtro che abbiamo.
E' tutto così complesso ma così semplice allo stesso tempo, difficile e facile. Non so come esprimere quel che sento ora meglio di così.
Piccolo aiutino
Parlando di un problema però bisogna avere anche una soluzione, ed io credo di averla. Sono certo di non essere l'unico a credere in questa soluzione. Questa magica mano è la meditazione, l'ho scritto in così tanti post ma non me ne stancherò mai di scriverlo.
La meditazione è osservazione di se stessi. Con l'osservazione arriva il riconoscimento e la comprensione. Questo e tutto ciò di cui abbiamo bisogno per uscire da questo labirinto di sofferenza. E' facile come pratica, bisogna però perseverare. Per tirare fuori a galla ciò che abbiamo assorbito fino ad ora non basta un giorno.
CONCLUSIONE
Volevo dire così tanto ma è venuto fuori così poco. Spero però ti sia utile. Ti lascio ora con una citazione che ho compreso meglio in questo periodo. Non puoi versare altra acqua in un bicchiere già pieno. Per poterlo riempire bisogna prima di tutto svuotarlo.
Lascia andare tutto ciò con cui ti identifichi e che ti condiziona.
Ti ringrazio per il tempo dedicato alla lettura di questo mio piccolo post!
Alla prossima :)
Bello vedere che qualcuno la pensa come me! Ora non più, ma prima mi sentivo così strana 🙈
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@francesca16 Anche a me fa piacere! Vuol dire che è avvenuta una bella crescita hehe :D
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