Ti seguirò.

in ita •  6 years ago  (edited)

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"Ti seguirò, ti seguirò ovunque tu andrai io sarò lì"

Marlene, glielo scrissi con inchiostro nero come il suo umore su una pagina strappata da un giornale che poi appallottolai e le lanciai addosso con tutta la rabbia di cui ero capace. Lo sapevo che lei era così, strana, selvatica, non addomesticabile.
Aveva capelli rossi come la ruggine, la chiamavo la mia volpina e le cantavo Foxy Lady con tutta la passione che riuscivo a trasmetterle.
Lei era sempre in viaggio, la ragazza ala pari in Irlanda, il ritiro spirituale in Birmania, la festa con amici in Svizzera, la madre a Chicago, il padre in Germania, l' università a Parigi.
Marlene era strana ed io me ne innamorai perdutamente, avevamo ventidue anni, facevamo l' amore tutto il giorno e la sera ci ubriacavamo, lei talvolta mi parlava in tedesco e io ridevo come un matto perchè non capivo nulla, volevo solo toccarla e stringerle i capelli, le gambe, le braccia.
Ci scrivevamo delle lettere all' inizio, talvolta alcuni messaggi, sai, erano gli anni 90, a malapena avevamo dei cellulari grossi come le case e con poche e limitate funzioni.

Marlene ed io ci amammo per un anno, anzi sarebbe più esatto dire che ci rincorremmo, tra un viaggio e l' altro e un dolore e l' altro, io persi mio padre e lei era a Berlino, mi inondò di lettere e tentò una goffa chiamata da una cabina dove la tutti la videro piangere e tirarsi i capelli per il dolore, lei sentiva quello che sentivo io anche a chilometri di distanza.

Ci amammo come si amano i giovani con passione, senza cervello, arrivammo al punto di ferirci, la gelosia ci consumava, ci facemmo male, ci maledimmo, arrivammo al punto di non parlarci più, chiusi nelle nostre reciproche stanze mentali, convinti che l'altro non avrebbe capito il dolore che ci dilaniava, non sapevamo amare con consapevolezza e perciò finimmo per allontanarci.

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Passarono gli anni e di lei non seppi più nulla. La vita come spesso accade va avanti e lascia indietro gli amori giovanili, incontrai un ' altra ragazza, credetti di amarla, la sposai, ci feci un figlio e poi crebbe dentro di lei l' infelicità, mi fece male, mi lasciò per un uomo meno prevedibile e con passioni più convenzionali delle mie.
La odiai ma non la biasimai, avevo amato la sua semplicità e il suo modo ordinario di vedere le cose ma non avevo trovato lo straordinario che fa superare la brutta bestia dell' abitudine, ebbi la sola colpa di non averlo neppure cercato.
Alcuni giorni fà spinto dal dolore della solitudine, vorrei dire così, ma mentirei, la solitudine non mi è mai pesata in eccesso ma la mancanza di un contatto fisico si, così annoiato, seduto sul mio nuovo divano in ecopelle, comprato appositamente per la mia casa da scapolo, ho scaricato una di quelle moderne app per incontri.
Inizialmente mi ci sono accostato con vergogna, ma come un uomo attraente come me deve ricorrere a una app per trovare una donna con la quale passare la notte?
Poi la vergogna si è dissolta pensando alla mia voglia pari a zero di contattare i miei due amici single e uscire con loro " a caccia" come i ragazzini, sono un adulto, preferisco cacciare seduto dal divano, non ho più il fisico per le discoteche e le donne disperate che mi si strusciano addosso.
Appena entrai nell' applicazione rimasi stupito nel constatare quante donne ci fossero, scorsi i profili e con un sorriso da vecchio volpone constatai che alcune di loro erano davvero carine.
Per alcuni giorni chattai con qualche sconosciuta, ne conobbi pure una, Sabrina, bella, alta, con un marito bello alto pure lui, decisi di tirarmi indietro, l' amante non è un ruolo che mi si addice nonostante ne veda il lato melanconico e affascinante.
Stavo per disinstallare tutto, preso dallo sconforto, le ragazze con le quali chattavo non sembravano particolarmente interessate ad uscire con un uomo separato con figlio e una bella pancetta da divano,
Fino che non vidi un viso che riconobbi all' istante, Marlene!
Non potei fare a meno di guardare il suo profilo almeno venti volte quella notte, scandagliai le sue foto, la sua descrizione, i suoi profili su altri social, le dovevo chiedere l' amicizia?
Aveva cambiato colore di capelli e pettinatura, un sobrio caschetto biondo cenere, un sorriso più triste e occhi più maturi solcavano il suo viso.
Era ancora bella, decisi di scriverle, ma cosa?
Così pensai a quel foglio di giornale di tanti anni fà e le scrissi le stesse cose di allora.
Forse non avrebbe risposto, forse ne sarebbe rimasta seccata, forse mi avrebbe risposto in malo modo, attesi.

Rispose dopo due giorni " Allora vienimi a prendere, noi vecchie volpi sappiamo farci trovare se vogliamo"

Risi e presi la macchina, non sapevo che fine avremmo fatto ma sapevo che stavolta Marlene non me la sarei fatta scappare.

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Molto emozionante. Il destino a volte è proprio imprevedibile..

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Mi mancano ancora un paio di racconti, ma credo questa sia comunque la mia coppia preferita! Che ganza, Marlene 😄

Grazie ^^

Tonto e lento di comprendonio, come molti uomini in faccende d'amore! ;-D