Una brutta esperienza: IL TUMORE

in ita •  7 years ago  (edited)

Ciao …

In questo post scriverò di un’ esperienza brutta, negativa, buia.

Se hai avuto il piacere di leggere i miei precedenti post, noterai che oggi volutamente ho deciso di scrivere in maniera diversa, quindi sarò freddo e cupo e lo farò con una sola immagine, senza colore.

In questo modo sarò in linea con le sensazioni e le emozioni che in questi casi si provano, cercando di trasmettertele.

Se ancora stai leggendo, sei al bivio!

Puoi decidere di continuare a farlo, oppure ti consiglio di chiudere questa pagina e passare oltre per non turbare la tua sensibilità.

Esattamente un anno fa (a cavallo delle festività natalizie), iniziai ad avvertire dei normali dolori nell’ interno coscia sinistro che partivano dallo scroto.

“Avrò fatto qualche sforzo” dissi tra me e me e aspettai qualche giorno.

Il dolore, dopo +/- 10 gg aveva la stessa intensità (sopportabile) e mi attivai subito per fare una visita di controllo da un urologo.

Dopo alcune chiamate mi indicarono un ottimo Dottore (un primario della mia zona per l’ esattezza) e prenotai la visita per il giorno 27 di Gennaio.

Continuai la mia vita, le mie abitudini e le mie cose da fare fino a quando la mattina del 21 di Gennaio mi chiamò la segretaria del Dottore informandomi che, per le 15.30 dello stesso giorno, si era liberato un posto per una prenotazione annullata.

Accettai con un po’ di stizza, visto che avevo programmato anche altre cose da fare e mi recai presso lo studio del Dott. che era pieno di gente.

Nella sala d’ attesa si parlava in sottovoce, chi in piedi con spesse cartelle cliniche in mano e chi seduto con borsa sulle gambe, molte fragranze che si mescolavano tra di loro, vari sguardi che si incrociavano, chi rilassato e chi (come me) teso.

I tacchi delle scarpe della segretaria, che attraversavano con passo svelto il corridoio che collegava lo studio del Dott. alla sala d’ attesa, mi suggerivano che di lì a poco avrebbero pronunciato il mio nome.

Arrivò così il mio turno…

Entrai nello studio del Dott. che era in piedi vicino alla porta per accogliermi.

Indossava occhiali con montatura alla Harry Potter, camice bianco con mani nelle tasche, capelli brizzolati, faccia stanca.

Chiuse la porta, mi fece accomodare e mi chiese quale fosse il problema.

La visita iniziò con una serie di domande: età, figli, precedenti problemi bla bla e bla …

Arrivammo al dunque e mi spogliai e cominciò la visita che durò (per fortuna) pochi minuti, ma in compenso mi fece un gran male!

“Puoi rivestirti” mi disse e cominciò a scrivere nero su bianco.

Continuò dicendo : “Devi fare subito un’ ecografia testicolare, c’è un nodulo al testicolo sinistro”.

Io e mio fratello (che era con me) ci guardammo come a voler dire “ma cosa sta dicendo? ” e iniziai mentalmente a prendere le distanze dal Dottore, sperando che mi avessero mandato da uno che non ne capiva niente e che in qualche modo si stesse sbagliando!

Decidemmo così (con il cuore che mi batteva a 3000) di andare in ospedale per prenotare subito un’ ecografia, ma di sabato sera all’ entrata dell’ ospedale non trovammo proprio nessuno e andammo a chiedere informazioni nel reparto di urologia.

Il caso o la fortuna (non saprei quale delle due) volle che in quel momento un medico del reparto che si occupava proprio di queste cose, era in servizio e così accettò di farmi una visita a pagamento, con regolare fattura (salvo poi accorgersi a visita conclusa che il blocchetto delle fatture lo aveva dimenticato a casa … ma questo è un altro discorso).

Durante la visita, in uno studio freddo e arrangiato, udivo il macchinario che emetteva delle cupe interferenze e ricordo che il medico si soffermava per più tempo su uno dei due testicoli: quello sinistro.
Conclusa la visita, … il risultato!

(Riporto la frase originale del medico)

“C’è un tumore di circa 2 cm, non sappiamo se è benigno o maligno, bisogna amputare il testicolo!”
…………………………………………………………………………………………………………………

Svenni all’ istante e ripresi conoscenza poco dopo su una barella, fradicio di sudore, con la mano di mio fratello sulla fronte e gambe all’ aria, sollevate da una sedia come spessore.

[…]

So già quale domanda vorresti farmi:

“Possibile che non ti sei mai accorto di nulla?”

Risposta:

“NO! Questi problemi, in fase iniziale, il più delle volte sono maledettamente silenziosi purtroppo”.

Ritornai la sera dello stesso giorno dal primario con i capelli brizzolati e montatura alla Harry Potter e gli consegnammo l’ ecografia.

La guardò per pochi secondi prima di pronunciarsi come se niente fosse: “Ti aspetto Lunedì alle 7,30 in ospedale… per il ricovero!” (meno di due giorni dopo).

Credimi, ero andato completamente in tilt e non riuscivo a prendere una decisione stabile.

Ero divorato dai pensieri che mi squarciavano l’anima, il respiro era diventato pesante, mi venivano le vertigini, le forze diedero le proprie dimissioni, il panico aveva preso il pieno controllo, non riuscivo ad essere me stesso e l’unica immagine lucida che avevo nella mente era l’ urlo di Munch in versione monocolore.

IMG_4536.JPGUrlo di Munch in versione rivisitata _- Personale schizzo su carta -_

[…]

Nella mia sfortuna posso dire di essere stato “fortunato” perché il nodulo era si maligno, ma circoscritto.

Sono perfettamente consapevole che ci sono casi più gravi del mio ed è per questo che mi ritengo fortunato.

Inutile dirvi che due mesi dopo l’ operazione (il tempo di far guarire la ferita), mi recai con il primo volo presso un centro d’ eccellenza come lo I.O.V di Padova (Istituto Oncologico Veneto) da un noto oncologo, per un’ ulteriore visita e un ulteriore parere sul
dopo-operazione.

A tutt’ oggi ho ripreso la mia vita e le mie attività, ma sono in costante osservazione con un ristretto follow-up (ogni 6 mesi ) con:

  • Emocromo completo,
  • Marker tumorali,
  • Ecografia dello scroto
  • T.A.C con e senza mdc (mezzo di contrasto)

Il tutto non è più come prima, con una cicatrice in più sulla pelle e una nella mente, non riesco a progettare la mia vita a lungo termine per paura di rivivere questa brutta esperienza.

Ti confido inoltre che vivendo queste esperienze in prima persona, la percezione della vita cambia all’ improvviso.

Riesci infatti a “vedere” cose che prima non “vedevi”, perché un tumore ti cambia!

Quando scrivo che un tumore ti cambia non lo dico con tono totalmente negativo, anzi, in un certo senso è come se ti illuminasse, come se ti facesse rinascere, come se ti svegliasse da uno stato di “turbolenza mentale”.

E’ anche con questa esperienza che ho compreso di non avere paura della morte, ma al contrario, di avere una fottuta, fottutissima paura della sofferenza!

Ti prego di intendere questo testo come uno sfogo personale con il mio migliore amico:
“il perfetto sconosciuto!”.

Grazie per avermi letto.

Orontius

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nella mia attività professionale sono stata molto spesso dalla parte di chi dà le cattive notizie, non è piacevole, ma senz'altro riceverle è molto peggio. Ho sempre cercato di dare supporto umano e psicologico, spero di esserci riuscita

Mi pare di capire che si occupa di psicologia?

Sono medico radioterapista oncologo

Il mio più profondo rispetto!
Svolgete un duro e importante lavoro e non riesco a spiegarmi come fate a vivere costantemente con problemi seri senza avvertire il colpo emotivo.
Molto lieto di averLa conosciuta.

Mamma mia, da brivido....

Si @nicola71, brutta storia :(

Tutto il mio sostegno e la mia comprensione, anche se, come hai rilevato tu, sicuramente c'è di peggio, la tua non è una storia leggera, e spero vivamente che tutto si fermi allo stadio iniziale, te lo auguro di cuore