Film meraviglioso, per il quale ho pagato due volte il biglietto del cinema.
Quant'è vero che nel mondo intorno a noi c'è un vero e proprio analfabetismo emotivo, che rende difficile ogni relazione, prima di tutte quella con se stessi. Sto leggendo il libro di J. Safran Froer "Molto forte, incredibilmente vicino" (che consiglio vivamente), in cui il piccolo protagonista, che ha perso il papà nell'attentato alle torri gemelle, parlando in prima persona racconta una delle sue idee per migliorare la vita: un'acqua speciale che, bagnando la pelle, renda evidente con un colore specifico ogni emozione provata da una persona. Così si avrebbe più attenzione a quelle degli altri e si riuscirebbe a dare un nome alle proprie. Carino, no?
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