Immagine CC0 creative commons
C'è una foto che mi riporta indietro nel tempo: avevo circa 7 anni, i capelli corti e un sorriso un pò strano in faccia. All'epoca si faceva sempre il pranzo di Natale a casa degli zii, a Padova. C'erano anche i nonni, che ancora avevano la voglia di farsi il viaggio fino a lì. Papà era magro, e sembra questa sia una delle prime foto in cui appare con la barba. E' buffo, se ci penso senza barba non me lo ricordo proprio!
La zia preparava sempre l'albero di Natale nell'angolo del salotto, pieno di decorazioni e fili argentati e ogni volta chiudeva le tende e ci faceva vedere come si alternavano le lucine e che bei riflessi facevano sul muro. Eravamo persone semplici, ci piaceva stare in compagnia e di solito non c'erano mai tantissimi regali, uno, massimo due regalini a testa. Ma quell'anno, lo spazio sotto l'albero, era stracolmo di pacchetti. Pacchetti colorati, di diverse misure e grandezze, pesanti, leggeri, appoggiati uno sopra l'altro e anche alcuni sul mobile, perchè non ci stavano! Mamma e zia ridacchiavano, complici. Io non credevo più a Babbo Natale, ma ancora qualche dubbio mi era rimasto, della serie “mi-sembra-impossibile-ma-forse ...” quindi mi chiedevo cosa avessimo fatto di tanto bello per meritarci tutti quei doni!!
L'attesa fu, dunque, ancor più lunga del solito. Il pranzo si sa andava per le lunghe, a partire dagli antipasti, fino alla frutta secca e al caffè. Mi ricordo che adoravo il mandorlato ricoperto di cioccolato, quello duro duro che lo zio rompeva con il batticarne. Penso che molte delle mie carie future siano state colpa di quel fantastico mandorlato, ma ne è valsa tutta la pena!
E finalmente, rullo di tamburi, la fatidica prima frase della zia:
“Allora li apriamo o no sti regali???”.
In un secondo la tavola veniva ripulita per far spazio ai pacchi, incredibile quanto veloci si possa essere quando la curiosità ti solletica il naso, e arrivava la seconda fatidica frase della zia, rivolta a me:
“Dai amore, leggi i nomi sulle etichette e distribuisci!!”.
Io un pò mi vergognavo, mi sembrava di chiamare i numeri della tombola (che sarebbe arrivata solo nel seconda parte del pomeriggio). Ad ogni nome una “ola”, risatine e applausi scroscianti, impossibile non farsi trascinare dall'entusiasmo! E pensare che l'unica bambina di casa ero io!
Tutti aspettavano con trepidazione che la distribuzione fosse finita e finalmente si innalzava con gioia la terza fatidica frase della zia:
“Tutti pronti?? Un due tre ... via!!!!”.
E fu tutto un via vai di CRASH EEK CLING GASP CRUNCH SMACK GULP SLURP OHH...
Carte strappate, fiocchi al vento, scatole dentro le scatole e un sacco di risate: dentro i pacchi c'erano un sacco di cose utili ma chissà perchè facevano ridere tutti: dentifricio, riso, carta igienica, caramelle, calzetti, sapone, accendini (all'epoca fumavano tutti), vecchi libri e fumetti, cavatappi, sciarpe e cappelli riciclati, lattine di fagioli, forcine per i capelli, cose orribili comprate a qualche mercatino ...
E io li guardavo con questo sorriso strano della foto, perchè nessuno avrebbe scritto una letterina a Babbo Natale con quella insolita lista di regali, ma di sicuro nessun regalo di Babbo Natale avrebbe fatto ridere così tanto quel felice parentado seduto attorno al tavolo che sperava solo che quei pacchetti non finissero mai!
In partecipazione a:
Contesteem: Speciale Natalizio – sezione 1: ricordo di un Natale - di @serialfiller
Questo post fa capire quanto siano importanti le piccole cose..dall'unione della famiglia alla tradizione, alla gioia di un albero di Natale ai pranzi e cene infinite a casa, alla gioia di scartare i regali in quanto tali e non per il valore del contenuto.
Questo è il vero Natale a mio avviso e sono felice e fortunata che la mia famiglia porta ancora avanti questa umile ma speciale tradizione!
Un bellissimo ricordo il tuo.
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Ti giuro che la mia faccia in quella foto fa proprio ridere!! Non riesco a capire sti matti e tutte le risatine che fanno guardandosi l'un l'altro!! E ogni volta mia mamma mi racconta tutta la storia: penso che sia per questo che è impressa nella mia memoria, non perchè me lo ricordo realmente!!
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