My Post Hit - Tempo, Spazio e Vita da SerialFiller

Cosa saremmo senza il tempo? Essere immortali ed eterni o particelle ancor più insignificanti nei meandri dell'universo?
E' il tempo a dirci quanto siamo finiti ma è proprio la sua finitezza a rendere la nostra vita unica e indispensabile. Una vita per cercare un senso a qualcosa che forse un senso non ce l'ha come diceva Vasco. Un cumulo di scelte fatte con le quali fare i conti ma soprattutto un universo di scelte non fatte che ci spingono a guardarci nello specchio e chiederci: Is This the life you really want?
Mortali e finiti ma sempre a caccia dell'immortalità e dell'eternità, come quella che puoi trovare in 35 secondi di magia o attraverso una canzone senza tempo.
Vite vissute al massimo o da bravo cittadino pagando le tasse.
In fondo cosa siamo noi se non un prodotto delle scelte fatte e imposte dall'ambiente che ci circonda?
Non basterebbero 3 Manifesti in cielo a ricordarci ogni giorno che il tempo sta per scadere spingendoci a fare tutto quello che vogliamo, tutto quello che ci rende vivi.
Vittime del consumismo ci consumeremo a poco a poco facendo scappare i nostri cervelli e arrovellandoci gli stessi nell'eterno dillemma: affitto o acquisto?
E cosi resteremo immobili ad attendere la vità che verrà puntata dopo puntata come se fossimo una tragica serie destinata a finire. Ma quando una serie finisce non finisce l'amore per essa e allora perchè non vivere questi episodi come fossero una poesia, un'ode seriale che giorno dopo giorno firma il nostro personalissimo capolavoro.
Tempo, spazio, vita. Ogni cosa al suo posto ogni posto il suo ricordo.
Fino in fondo, giorno dopo giorno per poi scoprire, nell'immensa trattativa tra chi siamo e chi vorremmo essere, di non essere nessuno se non dei perfetti sconosciuti di noi stessi. Dei Mr Nobody incosapevoli che oscillano perenni tra una scelta e l'altra, il possibile e l'impossibile, guardando alle stelle ma infrangendoci contro lo schermo di uno smartphone.
Un post per ricordarci chi siamo o forse per mostrare al mondo la nostra essenza? Un posHit per i posteri, per lasciare impresso nel tempo tutto quel che siamo o che vorremmo essere o che forse saremmo potuti essere.

Un giovane ragazzo di 75 anni qualche mese fa ha deciso di lanciare il suo ultimo album sul mercato e di chiamarlo: is this the life you really want?
Quel ragazzo è Roger Waters, anima e mente di quel gruppetto noto a qualcuno come Pink Floyd. Se uno come Lui ha questi dubbi chi siamo noi per non rifletterci in questa domanda?
Dove saremmo ora se avessimo fatte scelte diverse? Rimpianti misti a speranze, speranze che si fondono con amarezze, amarezze addolcite da teneri ricordi. Un flusso indistinto che raccoglie e spazza tutto come fosse neve. Quel flusso è il tempo e non si ferma mai, inesorabile e sbarazzino è lui ha scandire le nostre azioni, i nostri giorni e lasciarci impietriti ogni volta che passa.
Tic toc, tic toc.

Da Roger Waters ai Pink Floyd, dalle scelte fatte a quelle non fatte, dal concetto di vita al concetto di tempo.
Tutto scorre ma un modo per fermare tutto esiste e può essere condensato tutto in una canzone. Basta avere un requisito fondamentale: essere nati immortali. Waters, Gilmour e compagni "lo nacquero" e ci regalano "Time",la canzone da far ascoltare un alieno per convincerlo ad amarci, ad amare la nostra fragilità e scoprire la nostra tenerezza.

Italiani popolo di spaghetti, mandolino e mafia.
Quante volte abbiamo sentito questi luoghi comuni appiccicarsi alla nostra pelle. Ci fan male ogni volta ma ogni volta la nostra coscienza ci dice che in fondo la criminalità organizzata per noi è come un piatto di spaghetti: all'ordine del giorno.
Ecco che allora fa ancora più male scoprire dopo 25 anni e più dai barbari attentati alla vita di 2 eroi contemporanei come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che lo Stato provò a trattare con la Mafia. Pezzi di stato che si sedettero a tavola con Cosa Nostra per provare a sbrogliare la matassa, abolire il 41 Bis e favorire l'ascesa della mala. Nel frattempo giudici, uomini della scorta e semplici cittadini continuavano a morire sotto i colpi della Mafia.
Un'altra pagina nera della nostra storia ha trovato luce.
Non è di certo la prima.
Non sarà di certo l'ultima.

Che ansia sta per uscire il nuovo Iphone! Devo averlo! Faccio la fila.
Verso mezzo stipendio alla cassa per il nuovo modello che ha anche il riconoscimento delle cavità nasali wow!
Son felicissimo.
Ma la felicità dura poco. Pochissimo.
Ho bisogno di altro, ho bisogno di altri oggetti che mi diano felicità. Desidero desiderare qualcos'altro. Sono consumato dal consumismo.
Dove sta andando la nostra società? Siamo più infelici ora che abbiamo tutto rispetto a prima che avevamo poco. Possibile non riuscire a dire basta, fermarsi e accontentarsi anche solo per un pò?
Di questo passo il consumismo finirà per consumarci.

Basta un attimo per restare eterni?
A volte serve un po di più. 35 secondi nel caso del cestista NBA Tracy McGrady.
A T-Mac son serviti 35 secondi per diventare leggenda, poco più di mezzo minuto per mettere a segno 13 punti nel finale di una partita incredibile contro gli allora imbattibili San Antonio Spurs di Coach Greg Popovich.
Un uomo in missione T-Mac che come guidato da una qualche entità divina sembrava vedere una vasca da bagno al posto del canestro. Un giocatore entrato nella Hall of Fame pur non avendo vinto nulla. Un giocatore speciale, diventato fenomeno forse proprio quella sera che tutti gli spettatori e gli appassionati non dimenticheranno facilmente, consegnando McGrady e le sue imprese ai posteri.

Se per 7 anni e 7 stagioni sei stata definita la "Divina Commedia" del piccolo schermo allora forse, ma forse qualcosa di bello e profondo sei riuscito a costruirlo con questo prodotto.
Un cammino esistenziale lungo il viale di Don Draper, uomo di successo che incarna il sogno americano appieno salvo scoprirsi nella selva oscura della sua vita fatta delle luci di una sigaretta perennemente accesa, dei fumi dell'alcol, delle belle donne, delle auto sfuggenti, di ville bellissime e opportunità irripetibili.
Ma dietro ogni sigaretta accesa vi è del fumo che vien fuori ad offuscare tutto, ad offuscare se stessi e la propria identità.
Un immenso John Hamm diretto da un superbo Matthew Wiener ci porta dentro quella nebbia, a scoprire chi è Don Draper e di riflesso a scoprire noi stessi.

Altro contest, altra vittoria stavolta il tema è la politica ed il promotore dell'iniziativa @deusjudo.
Il post più lungo di questa rubrica e di tutta la produzione targata @serialfiller parte da una provocazione piuttosto semplice: sono le tasse a fare la felicità.
Da questa dissacrante constatazione si parte per poi sfociare sulla liberalizzazione delle droghe leggere, della prostituzione ma anche su un riequilibrio delle risorse e su investimenti tecnologici da portare avanti, magari tenendo bene a mente il valore dell'ambiente.
Si finisce per proporre un cambio dell'articolo 1 della costituzione: L'Italia è una Repubblica fondata sul tempo libero.

E dulcis in fundo il contest che ha dato vita a questo stesso post. Una sfida per tutti quella di provare ad essere curatori di se stessi, curatori per un giorno e riproporre i pezzi migliori.
A trionfare è stata la genuinità di @moncia90 con @road2horizon ed @isakost sugli scudi con ottime prestazioni da parte di tutti con @acquarius30 e @mondodidave73 vicini alla realizzazione di un sogno e la maestra @pataxis a scivolare giù dopo essere partita fortissimo. Ottimi contributi anche di @pawpawpaw, @girolamomarotta, @etn0,@marcuz e @gianluccio.
A chiudere il cerchio arriva questo mio post.
Fuori concorso.
Nel giorno in cui postIT, quello vero, sta per tornare.
Spero possa raccontarmi e possa piacervi.