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Operazione "Pranzo in famiglia"
Il contagio dell'umanità
Hai assaporato la strada, vissuto i tuoi pensieri, sentito le tue vibrazioni.
A casa quello specchio ti ha detto chi sei davvero e nella stanza accanto c'è quello che vuoi davvero.
Forse si, forse no.
Non lo sai ma adesso sei più vicino a saperlo. Sai cosa non vuoi, sai che quel futuro immediato che è dietro le tue spalle non vuoi che si avveri. Sei nessuno, sei uno zero nella grande economia della vita. Ma tutto parte dal basso e dalle piccole cose e se tutti gli zero proveranno a crescere allora una moltitudine di persone faranno una folla, un'insieme di folle formeranno un piccolo popolo, un esercito, un governo.
E' da ognuno di voi che dovrà partire il presente per fermare il futuro.
Non serve tanto, non serve affatto tanto.
Serve soltanto ricordare, ricordarsi di vivere e salire la scala a piccoli passi che in cima si sta sempre meglio, l'aria è più pulita e la visuale più chiara.
E' tutto come un grande pranzo in famiglia. Qualcuno parla poco, qualcuno troppo, qualcuno crede sia tutto un complotto, qualcun altro crede sia giusto vivere al massimo e altri credono che vivere al massimo sia provare ad essere normali, cauti, accorti e costruttivi. Attorno a quella tavola c'è un micromondo. Non lasciare che quel micromondo diventi una sorta di finestra su un futuro in cui l'uomo non è più uomo e la macchina dominerà ogni cosa.
Parti da te stesso, porta la tua umanità a quella tavola, contagia tutti e goditi il tuo pranzo in famiglia.
Operazione "Pranzo in famiglia" potremmo chiamarla.
Tavola per tavola, reunion per reunion contagiatevi con la vostra umanità.
Se l'operazione dovesse avere successo io non sarò qui al varco ad attendervi.
In caso contrario a quel tavolo non vi sarà nessuno se non qualche automa a caricare la batteria del proprio cuore artificiale.
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Ti sembra strano tutto ciò? Lo è.
Pensa a quanto sarebbe strano un mondo senza l'attesa e la noia che si mescolano al pensiero di reicontrare parenti vicini e lontani per una domenica in famiglia, un mondo senza più nonni a dispensare saggi consigli o abbandonarsi al bicchiere di vino "fatto in casa".
Un mondo senza bambini a girovagare attorno ad un lungo tavolo mentre qualcuno si diverte a sentirli urlare ed altri vorrebbero chiuderli in una stanza insonorizzata. Un mondo senza il cugino eccentrico e quello NERD, una zia inciuciona ed una pragmatica e solerte.
Ascolta le zero vibrazioni uscire da quel mondo privo di lasagne, parmigiane, fritture varie e mozzarelle in carrozza.
Alla prossima tavolata non parlare, non dire nulla ma ascolta, ascolta gli altri e te stesso e pensa a quanto tutto questo potrebbe mancare alla tua specie se un giorno dovesse estinguersi.
Anche quel dolce troppo dolce o quella torta salata troppo salata potrebbero mancarti, fidati.
Anche quei regali riciclati o quelli privi di senso.
Quella reiterazione di comportamenti che non ami e di quei discorsi che no senti tuoi ti appartengono, magari non a te individuo ma a te come membro della razza più bella dell'universo, quella dove colore, pelle, religione, credo e orientamento sessuale non sono un ostacolo ma una varietà.
Cosi tanto colore che d qui a qualche anno sceglierete di spegnervi e divenire senza colore.
A meno che l'operazione "Pranzo in famiglia" non dovesse partire.
Ora, al più presto.
Prima che non vi siano più famiglie, non vi siano più pranzi, non vi siano più colori.
Con questo post partecipo, fuori concorso, alla quinta tornata di neverendingcontest promosso da @spi-storychain e completo il primo lustro di articoli che costituiranno un lungo racconto lungo 10 capitoli.
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Questo si lega perfettamente a quello precedente! Grande!
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Grazie
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