PostIT - n.126

Visitiamo un luogo e la prima cosa che ci si sente spinti a fare di fronte a un panorama mozzafiato è mettersi in posa e farsi scattare una foto, farsi un selfie o pubblicare subito una storia su Instagram per condividere ciò che stiamo facendo. L'apparire rende schiavi, che sia sul web o su un palcoscenico reale. Qualcosa scatta nella psicologia umana che si ritrova moltiplicata nelle menti degli altri, sul palcoscenico degli schermi, siano essi televisivi o di uno smartphone. La fama porta ricchezza e questa, si sa, genera ancora maggiore schiavitù. Furti, truffe, inganni, gestioni aziendali truffaldine, sono sulle prime pagine di giornali e delle notizie quotidiane. Tutto mosso da un desiderio di soldi, denaro, fama, carriera. Se ci pensiamo, anche la più banale quotidianità è spesso mossa da mere questioni venali. Come l'acquistare a tutti i costi l'ultimo modello tecnologico del device preferito, la borsa griffata o il pubblicare un post per raccimolare qualche soldino. L'invenzione della moneta ci ha reso schiavi, forse solo di noi stessi. Ma quanto ripaga godersi una vacanza senza pensare a null'altro? Lasciarsi dietro l'ansia di mostrarsi e di apparire? E se applicassimo tutto questo alla vita solita, sarebbe forse un mondo migliore?

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