Secondo l'ONU, miliardi di persone vivono ancora senza un indirizzo. L'economista Hernando de Soto disse: "Senza un indirizzo vivete al di fuori della legge e potreste perfino non esistere". Se andate su Google Maps e guardate una favela in Brasile, o una città di sotto-borgo in Sud Africa, vedrete qualche strada e poi molto spazio vuoto. Ma se passate all'immagine satellitare, appaiono migliaia di persone, case e attività imprenditoriali in questi spazi vasti, non mappati e senza indirizzo. La capitale del Ghana ovvero Accra, trovate numeri e lettere scarabocchiati sui muri: hanno testato sistemi di indirizzo, ma non li hanno completati, ad ogni modo in questi luoghi senza indirizzo si nasconde un enorme potenziale economico. Recentemente, degli startupper hanno pensato di creare un nuovo sistema, il quale non doveva somigliare a quello delle mappe attuali. Essi hanno convenuto che gli indirizzi non funzionassero, ma le coordinate GPS, latitudine e longitudine erano davvero troppo complicate da progettare su una scala di precisione. Perciò, hanno cercato di dividere il mondo in quadrati di tre metri: il mondo pertanto si è diviso in circa 57 trilioni di quadrati da tre metri ciascuno, e la conseguente scoperta fu di avere abbastanza combinazioni di tre parole del dizionario da assegnare un nome unico a ogni quadrato di tre metri nel mondo, con solo tre parole. Il gruppo di “what3words” ha usato 40.000 parole, perché 40.000 al cubo equivale a 64 trilioni di combinazioni di tre parole, più che sufficienti per i 57 trilioni di quadrati di tre metri. Una volta diviso il mondo in quadrati di tre metri per poi identificare ciascuno di essi con un indirizzo a tre parole. Il sistema non funziona solo in inglese, perché l’importanza essenziale è che tutti lo possano usare nella loro lingua: finora è stato localizzato in 14 lingue, incluso italiano, swahili e arabo.
Se il 75% delle nazioni che hanno problemi con gli indirizzi introducesse gli indirizzi di tre parole, la posta in gioco sarebbe davvero molto più alta. A Durban, in Sud Africa, una ONG chiamata “Gateway Health” ha distribuito 11.000 cartelli con indirizzi di tre parole alla comunità, così le partorienti una volta iniziate le doglie, possono chiamare i servizi di emergenza spiegando esattamente dove venirle a prendere, perché altrimenti le ambulanze potrebbero impiegare ore, per trovarle. Le Poste Nazionali della Mongolia hanno adottato questo sistema e adesso sono in grado di fare consegne a domicilio, per la prima volta. L'ONU lo sta usando per geo-etichettare le foto nelle zone dei disastri, così da consegnare gli aiuti esattamente dove servono. Persino Domino's Pizza lo usa nell’arcipelago dei Caraibi, perché non riuscivano a trovare le case dei clienti ma volevano consegnare la pizza ancora calda. Tra non molto si potrà salire in macchina, pronunciare le tre parole in giusta sequenza e la macchina vi porterà esattamente dove volete. Anche in Africa, la comunità ha "superato" le linee telefoniche di terra a favore dei cellulari, e le banche tradizionali a favore dei pagamenti mobili: i servizi postali di tre paesi africani, Nigeria, Djibouti e Costa d'Avorio, sono passati direttamente al “three words adress” così che la popolazione locale abbia un modo semplice per spiegare dove vive. Gli indirizzi inaffidabili sono solo un ostacolo fastidioso per miliardi di persone e sono un'enorme fonte di inefficienza, che di conseguenza frena la crescita della infrastruttura di interi Stati.
Adesso possiamo cambiare tutto questo, tre parole alla volta.
[Immagine di Pixabay.com, CCO al link [https://pixabay.com/en/favela-cantagalo-rio-de-janeiro-rio-1636534/]
Fonte : [https://what3words.com]
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