Ferdinando Ametrano talks about Bitcoin

in ita •  7 years ago  (edited)

Ferdinando Ametrano parla di: “BTC come asset di investimento”

L’argomento ricopre 4 aree:
-Crittografia
-Sistemi Distribuiti
-Teoria dei giochi
-Teoria economica e monetaria
La citazione di partenza è:
“BTC non è una tecnologia ma è un cambiamento di un paradigma tecnologico culturale.”

Introduzione all’argomento:
Bitcoin è una valuta digitale decentralizzata, non sponsorizzata da alcun governo o organizzazione, la quale permette transazioni istantanee peer-2-peer. Queste transazioni non hanno bisogno di una terza parte fiduciaria per il motivo che la tecnologia utilizzata si basa su protocolli di sicurezza crittografati. Il sistema riesce a essere funzionante per incentivi economici sinergici e può rappresentare l’opportunità di facile scambio per tutti. L’aspettativa di un sistema bancario e finanziario completamente digitale ha grandi attese, in un’epoca in cui tutto è diventato digitale dai libri alla musica ai film ai file etc. Bitcoin con la sua catena di blocchi è un’ottima alternativa a tutto questo: significa un risparmio di tempo e di denaro, in quanto è istantaneo e non si affida a terze parti, inoltre è sicuro perchè la transazione può essere unica: il tutto può essere transazionale evitando le giurisdizioni ed è un servizio totalmente gratuito. Dove sono gli svantaggi?
Fino ad ora si è dimostrato RESILENTE!
I motivi della resilienza si spiegano nei prossimi paragrafi in cui i dati e alcune azioni politico-monetaria sono state atte contro e a discredito di questo strumento valutario digitale.
• Alcuni dati = Market-Cap pari a 167miliardi di dollari, è un misura non del tutto corretta per valutare ma è usata in gergo: BTC raggiunge la soglia storica dei 10K ad unità in questi giorni.
• Tanti incolpano BTC di money laundering ovvero di riciclaggio di denaro sporco o di transazioni favorevoli al mercato nero della droga e armi ma Ministero del Tesoro Usa e UK dicono che sono finora del tutto marginali e infondate queste accuse. L’unica vera attività criminale è dovuta ai ransomware, ovvero virus/attacchi informatici che bloccano i devices in cambio di un riscatto in Bitcoin. Alibaba nel 2013 aveva già dei prezzi in BTC prima che la Cina lo bloccasse. Ma la cattiva reputazione è dettata dal suo uso nel deep-web. Nonostante tutte queste accuse, BITCOIN ancora esiste e non è sponsorizzato da nessuno, la sua anima è sempre spumeggiante.
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(foto di mia produzione)

A storia di BTC:
L’inventore è Satoshi Nakamoto, di lui/lei non si sa nulla: è un personaggio sconosciuto che nel 2007 si cimenta in questa impresa rilasciando poi l’anno successivo un paper work in gennaio fino a implementare il suo modello nel 2009 ufficialmente. A metà 2010 scompare, di lui non si sa più nulla, non si hanno informazioni e tanti vorrebbero nominarlo per un Nobel o molti lo ricercherebbero per la sua fama e per il suo patrimonio: perché è certo che lui detiene circa 1mln di BTC. La sua invenzione non è bitcoin, ma il la risoluzione al problema del double-spending o doppia spesa: ogni trasferimento digitale che avviene tramite due persone nello stesso momento è avere una figura centrale, chiamata trust che abilita la transazione e se ne fa carico con tempi tecnici e commissioni del caso. Con l’assenza di questo organo centrale Satoshi cerca di risolve il vuoto della terza parte fiduciaria con l’attività di “mining”, un’attività dettata dalla presenza di nodi o blocchi all’interno della tecnologia dell’inventore i quali hanno alte capacità computazionali per risolvere il nodo(codice cache). I “miners” sono coloro che tramite tecnologie ad alte prestazioni competono per sciogliere o sbloccare questi nodi e quindi di convalidare le transazioni. Cosa ci guadagnano i Miners? All’interno di ogni nodo che contiene le transazioni da verificare con lo sblocco, c’è una transazione speciale che è riconosciuta tramite la creazione di nuovi Bitcoin: come una sorta di ricompensa, si rendono le transazioni sicure; non c’è alcun bisogno di una autorità centrale e inoltre la creazione o stampaggio di moneta è dettato da questa attività. Con questo stratagemma è rilevante la presenza della la teoria dei giochi, in quanto i Miners non possono falsare le transazioni (la rete si blocca e quindi anche la ricompensa) oltretutto con una piccola ricompensa nessuno ha interesse a farlo. In questo passaggio si raggiunge il così detto Consenso Distribuito: inverso quando un nodo malevolo mette in difficoltà tutta la rete e ovvero tutte le transazioni, non si riuscirebbe a raggiungere nessun consenso come avviene in un network asincrono.
Inoltre è utile sottolineare come il sistema distribuito assicura sicurezza in quanto tutte le transazioni restano salvate all’interno della tecnologia e della catena dei blocchi.
Per dare alcune statistiche si sbloccano circa 144 blocchi al giorno per 365 giorni l’anno, circa 7miliardi di dollari l’anno. Questi dati forniscono potenza computazionale alla rete, quindi tutti i minatori si aggiornano e cercano di migliorare le performance di sblocco: conseguenza Bitcoin diventa più sicuro e ciò crea un circolo virtuoso in cui il prezzo aumenta quanto più le ricompense diventano “golose”.
Perché ogni blocco ha un timing di sblocco di circa 10 minuti?
Il motivo è nella difficoltà computazionale che è sempre ricalibrata dal sistema e forma la regola monetaria di BTC. Ogni volta che si sorpassano delle quantità predefinite di blocchi risolti, essi sono divisibili anche in “Ere” la ricompensa si dimezza circa ogni 4 anni: ora ci troviamo nella quarta “Era” dove la ricompensa è di 12,5 BTC con 16/17 milioni di Bitcoin estratti; la quantità limite è stata fissata in 21 milioni di Bitcon e la data attesa per raggiungimento intorno al 2140, ovvero quando verrà emessa l’ultima frazione di questa moneta digitale.

Cosa è Bitcoin?
Dopo tutto questo possiamo definire BTC come asset scritturale, in altre parole esiste solo come transazione scritturata sul suo registro pubblico di transazioni: ovvero la sequenza di blocchi denominata anche in seguito Blockchain.
Ricordiamoci che Bitcoin è uno strumento al portatore, trasferibile ma non duplicabile. In ambito digitale tutto è duplicabile, questo è un elemento rivoluzionario. Esso è anche un asset digitale scarso in quantità, che mima quasi l’estrazione di oro (da cui il riferimento ai Miners) ecco che forse possiamo intendere una cryptocommodity piuttosto di una cryptocurrency.
Bitcoin è oro digitale? Nel caso non lo fosse molto probabilmente non serve a nulla.
La storia della moneta, da i tempi di Giulio Cesare, ci insegna come gli umani accettino il monopolio su di essa, cosa difficilmente accettabile in altri ambiti.
BTC il nostro protagonista elimina e debella questo concetto di monopolio, perché non ha meccanismi centralizzati o barriere all’ingresso quindi nessun controllo esterno. Perché non la si accetta? Cerchiamo di spiegarlo attraverso analisi differenziale.
Fiat currencies vs Bitcoin
• Nessuna ha valore intrinseco
• Le Fiat sono basate su carta e inchiostro, emesse dal Tesoro, tuttavia BTC è basato su un modello matematico ed ha a suo vantaggio un il metodo crittografico
• Discrezionalità di governance per le Fiat money contro l’algoritmica di Bitcoin
• L’offerta delle prime è data da tassi di interesse governati dalle banche centrali invece quella di BTC è deterministica
La risposta alla domanda non è chiara, ognuno può dare il proprio parere basandosi sulle differenze e quindi sui pregi e i difetti.
Concludendo possiamo anche notare la volatilità della digital currency pari a 93% che denota anche la rischiosità dell’asset. La cosa più interessante è la correlazione, in quanto è prossima allo zero con l’oro fisico e le altre asset class: si può applicare una teoria di portafoglio? Perché no.
Conclusioni personali:

  1. Bitcoin non è una nuova tecnologia ma un cambiamento culturale del paradigma stesso.
  2. Bitcoin risolve il problema della doppia spesa permettendo il paradigma della decentralizzazione.
  3. Bitcoin è considerato oro digitale, ed è una nuova asset class.

La conferenza è stata organizzata dall'università Bocconi e @nextgencurrency. Si ringrazia il Prof. Ferdinando Ametrano per la disponibilità.
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(immagine presa da pixabay.com)

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Conosco già abbastanza bene le cripto monete, ma qui ho potuto trovare comunque qualche informazione interessante.