Ma il conflitto tra gruppi è davvero inevitabile?

in ita •  7 years ago  (edited)

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Spoiler: No

Fate conto di camminare per strada, appesa a un cancello c'è una sciarpa del Team A, è figa, la indossate, nel bar di fronte un gruppo di ragazzi con la maglietta del Team B, non vi è mai importato dell'Hockey sul ghiaccio, un pensiero si insinua nella vostra mente: "Certo che i tifosi del Team B sono proprio degli sfigati".

Secondo il paradigma dei gruppi minimi di Tajfel, la semplice appartenenza a un gruppo, anche se questo non ha nessuna storia e non vi è alcun legame tra i membri, può influenzare i propri atteggiamenti a tal punto da portare a discriminare gli altri gruppi.

perché tutto ciò?

Ciò ha a che fare con la propria identità sociale, con questa si intende quella parte del concetto di sé che deriva dall'appartenenza proprio a un gruppo sociale (Tajfel & Turner, 1979). Voglio avere una percezione di me che sia positiva ma in parte questa deriva da come percepisco i gruppi a cui appartengo. Ma come faccio a definire positivamente i gruppi a cui appartengo? La strada più semplice è quella di cercare informazioni sull'altro gruppo che mi permetta di differenziarmi positivamente. Il problema che ciò avviene anche nei rapporti inter-etnici, es. "Certo che i neri sono proprio pigri non hanno alcuna voglia di lavorare" io sto discriminando gli africani e allo stesso tempo miglioro la mia autostima perché faccio parte dell'altra squadra, in più allo stesso tempo sto giustificando l'ordine sociale per cui il mio gruppo di appartenenza ha uno status più alto semplicemente perché se lo merita

Nei casi estremi ciò porta al conflitto aperto tra gruppi. Ma non si può proprio far niente per evitare lo scontro? Secondo Allport (1954) le strategie affinché si giunga a una risoluzione del conflitto sono 4:

  • Decategorizzazione
  • Ricategorizzazione
  • Obiettivi sovraordinati
  • Assunzione della prospettiva

Decategorizzazione: Rendere meno rilevanti le categorie di appartenenza così che non siamo più membri del Team A o membro del Team B, ma Francesco e Giovanni favorendo una condizione di self-disclosure ossia di interazione profonda tra persone e non membri di gruppi

Ricategorizzazione: Invece di eliminare le categorie faccio riferimento a quelle che abbiamo in comune, non più membri del team A o B ma Italiani o genitori o sniffatori di colla

Obiettivi sovraordinati: Porre dei traguardi unici che possano comportare un impegno comune, un remare verso la medesima direzione

Assunzione di prospettiva: Prendere in considerazione la situazione dalla prospettiva altrui, metterci nei suoi panni e pensarci membri dell'altro gruppo

Secondo studi più recenti basterebbe ascoltare LoFi Hip Hop insieme sotto la pioggia un contatto che sia approfondito a migliorare le cose, speriam...

Roberto


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Un articolo molto interessante ed estremamente attuale, almeno secondo me. Perché? Bene, sin dall'inizio della sua storia, l'uomo ha compreso che l'unione fa la forza e ha anche avuto la tendenza all'autoaffermazione, per cui questa cosa delle tensioni tra gruppi diversi è un problema mooolto antico eppure molto moderno allo stesso tempo!
Mi piace molto anche la descrizione della modalità che ci aiuta ad evitare che scattino in noi queste dinamiche: facendo un passo indietro e agendo sulla nostra consapevolezza, possiamo risolvere questo conflitto, almeno dal nostro lato.
Però, quando si parla di gruppi, si parla di persone e ciascuna è diversa da tutte le altre, in questi casi si parla al minimo dell'interazione tra due persone ed occorre che lavorino entrambe per giungere al superamento delle tensioni. Difficile a volte!

Ad ogni modo, vedo questo ragionamento estremamente attuale per via di quello che oggi accade in Italia, per la differenziazione a volte forzata tra l'italiano e l'immigrato (che io onestamente trovo rivoltante, perché siamo persone, uomini e donne e non italiani o non italiani).
Ma anche per via di questo brulicare di conflitti dovuti alle imminenti elezioni, in cui la mia impressione è che invece di attivare una forma di dialogo costruttivo tra partiti o tra gruppi, ci si faccia invece la guerra per principio, buttando addosso a tutti avversari - sì, avversari, proprio come se si fosse in guerra - tanto odio (forse a volte la spiegazione è la mancanza di un concreto piano politico, per cui l'odio è l'unico argomento di discussione).
Parliamo, poi, delle liti disastrose che possono nascere tra le tifoserie? Giusto per distogliere l'attenzione dalla politica e non accendere troppo gli animi!

Dovremmo fare un passo indietro, decategorizzare, ricategorizzare, cercare di capire che abbiamo tutti un obiettivo in comune - migliorare il nostro paese nel caso della politica o dell'immigrazione - e metterci sempre nei panni dell'altro.

Grazie e complimenti! Quando ricomincia a piovere, andiamo ad ascoltare LoFi Hip Hop insieme sotto la pioggia!

Grazie a te e ai tuoi commenti sempre approfonditi e on point.
A proposito della questione politica una delle condizioni fondamentali affinché il contatto vada a buon fine è proprio una situazione di appoggio istituzionale che permetta/incentivi la risoluzione del conflitto... Purtroppo soprattutto adesso parlare alla pancia colpisce l'elettorato e ogni tentativo di risanare le cose viene visto come un voler essere a tutti i costi politicamente corretti, al prossimo dibattito elettorale dovrebbero mettere in filo diffusione un po' di LoFi senza dubbio xD

I tuoi post forniscono spunti di riflessione e allo stesso tempo passano messaggi positivi, il tutto unito ad una buona dose di ironia e leggerezza!!! Bravissimo 😘

Grazie mille troppo gentile :D