La grande città Santa è ancora una volta argomento di discussione. La dichiarazione di Trump, con la quale afferma di riconoscere Gerusalemme come la capitale di Israele, ha rotto gli “equilibri”. Sottolineo queste virgolette perché Gerusalemme è sempre stata città contesa sia in ambito religioso che in ambito politico.
Città Sacra.
È sacra per gli ebrei, infatti è patria ebraica dove si può visitare il Tempio Santo, sacra per i cristiani, qui è vissuto e risorto Cristo e sacra per i musulmani, infatti è la città in cui è avvenuta l’ascesa di Maometto. Gerusalemme è più di una città, è un centro culturale religioso grandissimo e renderlo capitale di un unico paese porterebbe solo guerra nella così chiamata città della pace.
Città divisa.
Nel 1949, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite proclamò l’internazionalizzazione di Gerusalemme sotto il controllo dell’ONU per favorire la convivenza di cristiani, musulmani ed ebrei. La parte ebraica accettò di dividere la Palestina in due Stati, uno ebraico e uno arabo, mentre la componente araba e islamica lo respinse. Entrambe le parti non erano disposte in alcun modo a rinunciare alla Città Santa, dunque gli ebrei e gli arabi la occuparono, i primi ad ovest i secondi ad est.
Gli accordi come il diritto agli ebrei di andare al muro del pianto non vengono rispettati: i giordani di fatto non permettono agli israeliani l’accesso nella loro zona e fanno pure la beffa usando le pietre del cimitero sul Monte degli ulivi per costruire strade.
Reazione.
http://corrierediarezzo.corr.it/upload/20171216_video_17455233.mp4(Video servizio)
Servizio di CorrierediArezzo.it (http://corrierediarezzo.corr.it/sezioni/189/home)
Qui le parole di Papa Francesco a riguardo:
«Il mio pensiero va ora a Gerusalemme. Al riguardo, non posso tacere la mia profonda preoccupazione per la situazione che si è creata negli ultimi giorni e, nello stesso tempo, rivolgere un accorato appello affinché sia impegno di tutti rispettare lo status quo della città, in conformità con le pertinenti Risoluzioni delle Nazioni Unite».
Muro del pianto, source: InOgniDove.it