Sanremo 2020: Tanto share ma poca qualità?

Che sia piaciuta o meno è stata un'edizione di grande successo quella del Sanremo 2020.

Share alle stelle. Pubblico in delirio. Critica stupefatta.

Amadeus ha saputo mostrare a tutti di essere persona capace, nata per condurre Sanremo, nata per tenere le redini di una manifestazione cosi complessa.

Non era scontato.

Anzi.

In molti, alla vigilia, temevano la debaclè. Tante polemiche, moltissimi dubbi sul direttore artistico.

Ma poi la scala dell'Ariston ci è parsa davanti e tutti abbiamo iniziato a reinnamorarci della manifestazione canora più importante d'Italia.

Fiorello ha aiutato molto, tantissimo.

Senza di lui non sarebbe stato lo stesso.

Tiziano Ferro, pur senza brillare a dire il vero, ha dato continuità.

Le tante donne avvicendatesi sul palco hanno permesso al pubblico di vedere in Amadeus il vero punto fermo e di poter ogni sera attendere l'arrivo di una nuova "valletta", come venivano chiamate una volta senza che nessuno alzasse gli scudi e soffiasse sul vento delle polemiche.

Nel mezzo una competizione canora molto appiattita, con una decina di canzoni inascoltabili, poco talento, qualche canzone orecchiabile ed un'altra decina di discrete canzoni che parevano poter dire la loro per la vittoria finale.

Alla fine vince Diodato, mettendo daccordo tutti, segno che la qualità, almeno per quest'anno è rimasta una chimera.