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Il governo gialloverde ha proposto Fabrizio Salini, come amministratore delegato, e Marcello Foa alla presidenza, per quello che riguarda le nomine della Rai.
Per Luigi Di Maio queste sono una garanzia di rottura col passato, nel segno del cambiamento, che scriveranno una storia nuova della televisione italiana.
“Ci sbarazzeremo di parassiti e raccomandati e avvieremo una rivoluzione culturale”, queste le parole di Di Maio.
L’altro vice-premier Matteo Salvini ha dichiarato con soddisfazione che siamo solo all’inizio di questo cambiamento in seno alla Rai.
Il quadro delle prese di posizioni si completa con Giuseppe Conte, il presidente del consiglio, che rimarca che la pluralità e lo spazio per tutte le voci saranno cardinali nella più importante azienda culturale dell’Italia.
Nello specifico chi è Marcello Foa?
Marcello Foa, 55 anni, viene descritto come un giornalista-manager, ha lavorato per molto tempo per il Giornale prima di passare al gruppo Corriere del Ticino nel 2011.
Come mai viene tanto criticato dalle opposizioni?
Marcello Foa viene bollato dai detrattori come un sovranista, con pericolose vicinanze di pensiero a gruppi che predicano l’uscita dall’euro e avente posizioni filo-russe.
Foa aveva inoltre criticato duramente la gestione della nascita del nuovo governo, da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Personalmente dal governo Lega-5Stelle mi aspettavo una scelta forte e alternativa a quelle normalmente fatte in passato, in linea con lo spirito di cambiamento che questo esecutivo vuole incarnare, e la scelta di Marcello Foa, a mio avviso, risponde a questa esigenza di rinnovamento.
Subito saputo la notizia alla TV mi sono chiesto:
“questo Foa l’ho già sentito … ma non ricordo bene dove, come, quando, perchè, che cosa, per quanto tempo, in quale epoca, ecc ...”
Ho pensato e ripensato, ricercando nei meandri oscuri della mia memoria quel nome già sentito, e poi infine il ricordo illuminante:
“avevo visto in effetti un video suo, che mi aveva entusiasmato parecchio, in cui parlava dell’ISIS.”
Prima di vedere quel video, parlo forse di 2 anni fà, non conoscevo Foa ma subito è entrato nelle mie grazie.
In quel video egli spiegava chiaramente che l’ISIS è una creatura “made in USA”, con la partecipazione del sodalizio NATO/Monarchie del golfo, il tutto per abbattere un governo non compiacente con gli interessi occidentali, come quello di Assad.
Come ha ben detto Luigi Di Maio, parliamo di un giornalista con la schiena dritta, che non si piega alla logica del politicamente corretto, dell’interesse del partito, che non teme le posizioni scomode se necessario farlo.
Un vero giornalista che dice le cose come stanno e non manipola le informazioni per far prevalere un punto di vista non veritiero, solo per compiacere e far comodo agli interessi particolari di qualche gruppo di potere.
Non voglio avere un presidente della Rai allineato alla propagande mainstream, che mi dice: “bisogna combattere il terrorismo”.
No grazie!
Basta col politicamente corretto, con le false verità che ignorano la natura del problema e non ne spiegano la provenienza.
Voglio un presidente che mi dica chiaramente che non può nascere dall’oggi al domani, in pieno deserto, come nascono i funghi dopo una bella pioggia, un gruppo di guerriglieri armato fino ai denti, capaci, almeno fino all’intervento russo, di seminare il caos in Siria e Iraq.
Non voglio un Presidente che abdica al suo ruolo di garante della pluralità informativa, indispensabile per una corretta informazione, che si limita a promuovere solo il coro unanime del decadente sistema mediatico mainstream.
Un’altro tassello del cambiamento è stato posto, lunga vita alle scelte alternative ed innovative.
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Fuori i partiti dalla RAI! E dentro il governo.
L'unica cazzata di Renzi che piace ai legastellati.
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Hai dimenticato di citare che è stato uno dei collaboratori di Montanelli, assieme a Travaglio se non sbaglio, sebbene poi lui credo sia rimasto, mentre Travaglio se ne andò assieme a Indro. Vedremo che combina, di certo non è uno che le manda a dire, anzi ha sempre tirato per le orecchie i giornalisti perché si prostravano al potente di turno. Vediamo appunto cosa e come riuscirà a portare avanti le sue vision.
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Grazie della precisazione, poi non so se otterrà la maggioranza per quell'incarico
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