NBA Trip: Chicago Bulls

in nba •  6 years ago 

Lontanissimi i tempi in cui Michael Jordan si issava al cielo, pallone a spicchi incollato alle mani, la sirena si avvicinava al suo urlo e lui librando in alto rilasciava una sfera di seta e velluto che si infilava in rete, solo rete senza toccare il ferro mandando in visibilio milioni di appassionati.

Ecco a voi i Chicago Bulls!

Oggi Chicago è in ricostruzione, dire se questa rifondazione stia andando o meno per il verso giusto è cosa ardua da dire, come lo è in generale qualsiasi ricostruzione che si rispetti.

I risultati non arrivano ed è normale, anzi in questi casi è un bene potendo cosi contare su scelte migliori al prossimo draft.

Giudicare dai risultati pessimi è dunque inutile e allora giudichiamo da asset raggiunti e strategie messe in atto questa squadra.

Oggi Chicago ha messo su una squadra giovane, giovanissima e se è difficile trovare il fenomeno alla Doncic restano da ammirare almeno 4-5 giovani di assoluto potenziale.

Lauri Markannen è sicuramente la stella che tutti vorrebbero veder brillare. Gran tiratore e grande rimbalzista ha tutte le carte in regola per divenire un top nella NBA 2.0 di questi anni. Ha dimostrato di esserci anche mentalmente ed ora che si è ripreso da uno stop di qualche mese sta sfornando prestazioni incredibili.

Zach Lavine è quella stella mai nata su cui Chicago ha scommesso e ora sembra essere detonata con notevoli prestazioni e tante partite intorno ai 30 punti. Ottimo realizzatore e grande atleta spesso fragile anche lui dovrebbe potere essere una delle pietre fondanti di questa squadra.

Immagine priva di copyright

Wendell Carter Jr era il rookie che in pochi speravano potesse emergere. Lo ha fatto, inaspettatamente, prima di finire sotto i ferri per il resto della stagione.

Otto Porter è arrivato da poco ma sta già brillando. Costante ed efficace è quel role player che tutti vorrebbero ma contro di lui ha un contratto monstre che potrebbe divenire ingestibile.

Kris Dunn è talento puro ma è fragilissimo. Salta troppe partire.

Basta passare in rassegna questi 5 nomi, questi 5 giovani atleti per capire che il talento c'è ed è sconfinato, tanto da far pensare ad un nuovo miracolo in stile Philadelphia di qui a 2 anni.

C'è però un minimo comun denominatore che potrebbe generare caos e far implodere tutto il progetto: l'attitudine agli infortuni.

Troppi e spesso seri rischiano di mettere a repentaglio tutto.

Una variabile impazzita che finora ha rallentato i sogni dei Bulls.


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Sogno un road trip negli States... presto, molto presto!