C'erano un tempo le dinastie. Ogni epoca ha la sua.
La nostra epoca ha loro, gli invincibili Golden State Warriors.
4 Finals consecutive. 3 vittorie ed un 3-4 contro l'onnipotenza di Lebron James che ha interrotto il dominio. Poi è arrivato Kevin Durant, uno dei giocatori più forti degli ultimi 20 anni ad aggiungersi ad un roster di fenomeni.
Oggi il quintetto dei Golden State Warriors è letteralmente un quintetto da All Star.
Ognuno dei componenti infatti è un All Star conclamato.
In cabina di regia il killer da dietro l'arco Stephen Curry.
Accanto a lui il suo fratello, l'altro componente degli Splash Brothers, quel Klay Thompson macchina da guerra da 3 punti e sempre più decisivo in difesa.
Il "3" ipoteticamente dovrebbe essere Kevin Durant che cosi come LBJ riesce a ricoprire più o meno qualsiasi ruolo sul parquet.
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Il 4 è l'orsetto Balù della compagnia, l'uomo nell'ombra che ha contribuito forse più di chiunque ai titoli passati pur non avendo mai avuto la giusta ribalta. Draymond Green croce e delizia dei Warriors.
E quest'anno GSW è riuscita anche a coprire l'unico ruolo virtualmente scoperto. Via Zaza Pachulia, che pure il suo lo aveva fatto, e spazio ad uno dei centri più forti del decennio: Demarcus Cousins.
DMC era reduce da un brutto infortunio ma da poco sembra essere tornato a livelli importanti.
Golden State infermabile insomma. Cosa potrebbe fermarla?
Solo se stessa vien da dire.
Gli acciacchi del coach delle meraviglie Kerr.
La improvvisa spericolatezza fuori dal campo di Draymond Green.
La fragilità dello spogliatoio ora che è arrivata la testa calda di DMC.
Son tutte ipotesi che piacerebbero ai rivali ma che per ora non si sono mai verificate.
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