EMOZIONI: COME INTERAGISCONO LA PARTE RAZIONALE E LA PARTE EMOTIVA DEL NOSTRO CERVELLO?

sono uno studente di psicologia e in quanto tale sono molto interessato all'argomento emozioni e tutto ciò che riguarda quest'ultime. Nello specifico oggi vorrei parlare di come funziona la nostra parte razionale e cosa succede invece quando perdiamo completamente il controllo.

Vi è mai capitato di essere arrabbiati al punto di compiere gesti impulsivi, di cui poi vi siete pentiti? oppure, presi dalla collera, di usare parole pesanti e offensive verso una qualche persona a voi cara per poi, una volta tornati alla calma, pentirvene e pensare che avete esagerato? ecco, oggi voglio parlare di cosa accade nel nostro cervello quando viviamo queste situazioni, quando, come comunemente diciamo, perdiamo le staffe e abbiamo la sensazione di non essere più in noi stessi.

Innanzitutto, da dove provengono le emozioni? biologicamente parlando, nel nostro cervello esiste una piccola componente che gestisce tutti i processi emozionali che ci riguardano: l'amigdala.

Per far capire meglio il concetto, senza questa piccola componente noi non saremmo più in grado di valutare i nostri sentimenti e quelli degli altri, non saremmo più in grado di piangere, di trovare una situazione triste o simpatica e, in generale, di valutare emotivamente gli eventi intorno a noi. Entrando nel dettaglio della funzione dell'amigdala, essa entra in funzione quando, per esempio, una ragazza ha appena fatto un regalo al suo ragazzo, si incontrano in un bar dove lei vuole porgli il regalo e lui, a gran sorpresa, la lascia dicendogli che preferisce stare da solo e che è un brutto periodo. La ragazza, presa dalla tristezza e dalla rabbia esce impulsivamente dal locale e getta il regalo nel secchio della spazzatura. Giorni dopo la ragazza è contenta di aver piantato li il ragazzo ma gli dispiace di aver buttato il regalo nel secchio che avrebbe potuto utilizzare per altri scopi.

Ecco! proprio lì è entrata in azione l'amigdala a discapito della nostra parte razionale che, in quel momento, è stata prepotentemente eclissata dalla reazione emotiva. Per far capire meglio il concetto possiamo dire che l'amigdala, essendo una componente della nostra parte di cervello più primitiva, analizza ogni situazione guidata da pochi interrogativi: "è qualcosa che odio?" "è qualcosa che mi ferisce? " è qualcosa che temo?" se la risposta è si l'amigdala scatta immediatamente come una sorta di grilletto "sequestrando" la parte razionale del cervello e imponendo i propri comandi.

e invece come funziona la nostra parte razionale? da cosa deriva il nostro analizzare le situazioni in maniera logica senza esplodere ( emotivamente parlando)?

Bhè, la risposta si trova nella nostra componente di cervello di cui i nostri antenati non erano dotati: la neocorteccia. Essa è la nostra parte di cervello pensante, è quella parte di cervello che si è sviluppata con il tempo che ha iniziato a modulare le nostre emozioni e a gestirle in maniera razionale e a creare comportamenti intelligenti e non guidati dall'impulsività. Si tratta della parte superiore del cervello in tutti i sensi: infatti essa si trova esattamente sotto la superficie della scatola cranica e riveste praticamente il nostro cervello.

ma allora vi chiederete, data l'esistenza della neocorteccia, come è possibile che l'essere umano sia ancora soggetto a comportamenti distruttivi e impulsivi? la risposta è stata data dai più recenti studi di neuroscienze che hanno scoperto una determinata architettura nel nostro cervello:
in pratica tutte le informazioni sensoriali che riceviamo ( ciò che vediamo, ciò che sentiamo, e anche ciò che percepiamo) arrivano direttamente ad un altro piccolo organo del nostro cervello chiamato talamo. una volta arrivate qui le informazioni dovrebbero poi passare ( tramite connessioni neurali che possiamo immaginare come delle autostrade che collegano le varie componenti del cervello) alla neocorteccia dove avviene l' elaborazione sensoriale ( quel meccanismo che ci permette di riconoscere ciò che stiamo vedendo e ciò che stiamo sentendo) e solo dopo queste info venivano trasmesse all'amigdala che generava la risposta emotiva adeguata.

Ma non sempre è così, infatti neuroscienziati con studi molto moderni hanno scoperto che il talamo oltre ad essere collegato alla neocorteccia è collegato anche direttamente all'amigdala e che la strada tra talamo e amigdala è molto più breve di quella da amigdala a neocorteccia ( anche se voglio specificare che tutto il percorso sopra descritto avviene in poco meno di 1 secondo circa) ed è proprio per questo motivo che l'amigdala può spingerci alla reazione impulsiva, mentre la neocorteccia, leggermente più lenta, prepara il suo piano di reazione più raffinato.

Come possiamo concludere quindi? forse il cervello umano ha ancora molta strada da fare per quanto riguarda l'evoluzione emotiva e comportamenti impulsivi, i quali, non fraintendetemi, in determinati casi ci possono salvare la vita! come per esempio scappare di fronte ad un pericolo o reagire aggressivamente di fronte ad una minaccia verso la propria famiglia, è sempre l'amigdala a determinare questi comportamenti e quest'ultimi sono solo due esempi dei moltissimi comportamenti istintivi che abbiamo ereditato dai nostri antenati , e che sono fisiologici alla sopravvivenza dell'individuo e quindi funzionali. Ciò che non è funzionale invece è lasciarsi andare a comportamenti di collera incontrollata che sfociano in terribili tragedie che poi sentiamo sui telegiornali. Detto ciò non sappiamo con certezza se l'uomo e il suo cervello abbiano ancora molta strada da fare, la cosa certa è che la ricerca non mancherà di dare risposta a questo nostro quesito. Esisterà una razza ancora superiore di essere umano? aspettiamo teorie varie e ipotesi al riguardo.

spero di essere stato più chiaro possibile, è stato un piacere aver scritto l'articolo e continuerò molto volentieri a trattare tematiche simili e di psicologia anche in generale.