L'evoluzione della longevità degli italiani

in salute •  7 years ago  (edited)

In Italia se stava mejo quando se stava peggio? Nel 1862, poco dopo l'unità, la speranza di vita media alla nascita risultava 29 anni. Nel 2015 circa 82,3. Sempre intorno al 1862, paesi come Francia e Svezia avevano un’aspettativa di vita media superiore ai 40 anni.



Fonte

Si può affermare che ogni anno, mediamente, si sono guadagnati 0,348 anni di vita. Questa media non considera le disuguaglianze fra classi economiche, dato che generalmente i più ricchi vivono di più e possibilmente con più anni in buona salute.

La longevità si sta allungando o accorciando?

In un altro contesto mi ero divertito a scaricare i dati italiani dal 1960 al 2015 e ho osservato una tendenza decrescente della longevità in funzione dell’anno, almeno negli ultimi 55 anni:


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La trendline approssima la funzione della longevità in funzione dell’anno, secondo un andamento esponenziale negativo.
La media dell’incremento annuale risulta 0.2612, inferiore rispetto a quella del periodo che parte dal 1862.

Qualche nota più tecnica sul grafico [Opzionale]

L’erre quadro rappresenta un rapporto fra due tipi di varianze. Quest’indice lo si può costruire a partire da diversi modelli: quello lineare, esponenziale o polinomiale di qualsiasi grado (di solito ci si ferma a 10 fra le opzioni, per motivi che salto). Lo si può costruire anche su più variabili in ingresso. In questo caso il modello esponenziale rappresenta il modello che più si adatta geometricamente ai dati. In altre parole, il modello esponenziale minimizza, rispetto ad altri modelli, la distanza fra i valori che prevede e quelli reali.
Mi preme ricordare che il modello esponenziale viene costruito con appena 55 punti, ossia 55 anni. Accademicamente si vogliono più punti, in genere.
Attenzione però, questo tipo di adattamente si ottiene a causa di ciò che abbiamo dato in pasto al modello per adattarsi, ossia la variabile indipendente anno. Sicuramente esistono altre variabili che spiegano di più, ossia che hanno un erre quadro più elevato, e possibilmente richiedono un modello meno laborioso di quello esponenziale per ottenere un erre quadro più elevato.
Per un’analisi che offre più informazioni si possono utilizzare diverse strategie tipo l’analisi delle corrispondenze, l’analisi del discriminante lineare di Fisher, etc.

Le diseguaglianze fra classi di istruzione

Mentre non so come reperire i dati sulle diseguaglianze fra classi economiche, con un po’ di pazienza si possono trovare i dati sulle diseguaglianze fra classi d’istruzioni.


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Fonte

L’ISTAT commenta i risultati in questo modo

Tra gli uomini, rispetto alle donne, risulta più netto lo svantaggio per diseguaglianze nel titolo di studio. Le distanze più marcate nella speranza di vita alla nascita rispetto a chi ha conseguito una laurea o titoli superiori si osservano tra gli uomini con un titolo di studio basso (nessun titolo o licenza elementare) con una differenza di 5,2 anni. Per le donne la differenza nella speranza di vita per titolo di studio, sempre alla nascita, risulta invece di 2,7 anni. L'effetto del titolo di studio si mantiene rilevante anche in età anziana (65 anni) con un vantaggio per uomini e donne con titolo di studio elevato rispettivamente di 2,2 e 1,3 anni di vita.

Conclusioni

Si osserva una quasi triplicazione della longevità degli italiani negli ultimi 155 anni circa. Probabilmente il ritmo con cui aumenta la longevità sta diminuendo, ma servono maggiori ricerche per capire quali fenomeni spiegano questo rallentamento. Magari si potrebbe anche fare qualcosa in più a livello di amministrazione nazionale per ridurre le diseguaglianze di longevità, possibilmente senza aumentare il debito pubblico.
Negli ultimi 10 anni però l’indicatore anni di vita in buona salute ha subito un calo. Anche in questo campo servono più dati, perché pare che fino ad ora solo Eurostat se ne sta occupando.

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Bell'articolo, ci sono dati per affermare se si vive di più al nord/sud o grandi città vs piccoli centri urbani?

Da quello che so, dico di si. Ma sicuramente richiede più tempo rispetto altri metodi. La vita che conosco sta nel fare il paragone manuale fra nord-sud-etc. sulle tavole di mortalità di demo.istat: http://demo.istat.it/tvm2016/index.php?lingua=ita

L'altro modo sta nel guardarsi la mortalità sull'altro sito di dati dell'istat, che mi sa che ora non funziona: http://dati.istat.it/
(chiave ricerca = vita->mortalità)

Da quello che ricordo si tende a vivere più al nord e nelle città. Però mi pare che nelle città si trovano più disuguaglianze. Ad esempio ricordo che alcuni quartieri di New York hanno un'aspettativa di vita vicina ad alcuni paesi più poveri d'Africa. Non mi sorprenderebbe trovare qualcosa di simile a Napoli, Palermo o Torino.

Ottimo articolo, scientifico al punto giusto e veramente be fatto e curato. 100% up e aspetto altri articoli simili.