L'evoluzione ai tempi del web

in scienza •  7 years ago  (edited)

Facebook, Google, Wikipedia… Se sotto molti punti di vista questi strumenti hanno reso più semplice la vita delle persone e permesso un maggior accesso alla conoscenza, è altrettanto vero che, proprio grazie alla facilità di accesso alle informazioni, ci sentiamo un po’ “tutti tuttologi col web”. È diventato davvero facile nascondersi dietro una tastiera, un microfono o un paio di cuffie, e lanciare nella rete le proprie teorie più o meno folli, che purtroppo vengono prese come verità, soprattutto dai più pigri.

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Proprio per questo vorremmo iniziare oggi parlando un po’ di EVOLUZIONE BIOLOGICA. Questo sarà un tema fondamentale per comprendere meglio i nostri futuri articoli, poiché ci ritroveremo spesso a guardare e considerare i fatti con un occhio rivolto proprio all'evoluzione. Essa permette infatti di spiegare, almeno in parte, numerose dinamiche che altrimenti sarebbero estremamente difficili da comprendere.
Allo stesso tempo, ci sembra che sia un tema di cui si parla tanto, forse troppo, senza avere le adeguate conoscenze, finendo spesso per fare confusione o per farne un uso distorto, talvolta in malafede.

Ma cos’è, quindi, l’evoluzione?

Biologicamente si definisce l’evoluzione come “il cambiamento genetico ed ereditabile all'interno di una popolazione”. Più semplicemente, si intende per evoluzione quel processo che causa il continuo cambiamento del patrimonio genetico degli esseri viventi, generando nel tempo forme di vita sempre nuove e differenti.

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Uno dei miti che è bene sfatare sin da subito è quello secondo cui l’evoluzione persegua uno scopo. L’evoluzione non ha una direzione e non persegue uno scopo! È, in un certo senso, casuale! Non è corretto dire che gli uccelli hanno evoluto le ali per poter volare, è giusto invece affermare che, tanto tempo fa, il primo uccello, a causa di una mutazione, si è ritrovato con delle strutture che gli permettevano di stare in aria; questo gli ha dato un grande vantaggio, e allora il carattere in questione si è diffuso. Infatti, i figli di questo primo animali volante avevano grandi probabilità di ereditare la stessa mutazione del genitore, e questo permetteva loro di scappare agevolmente dai predatori, avendo quindi più probabilità di avere tanti figli a cui lasciare in eredità la struttura delle ali.
Un altro esempio potrebbe essere quello della giraffa. La giraffa non ha il collo lungo perché le antiche giraffe si sforzavano di arrivare alle foglie sulla cima degli alberi. La giraffa ha il collo lungo perché, un giorno, un animale simile ad una giraffa è nato con il collo particolarmente lungo; questo gli ha permesso di arrivare a mangiare le foglie che gli altri non raggiungevano, dandogli così un grande vantaggio.
Questa considerazione permette di comprendere perché negli animali (uomo compreso) siano talvolta presenti caratteri che saremmo portati a definire “sbagliati” o “cattivi”.

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Un altro errore che si commette spesso è pensare che una specie discenda da un’altra. Per esempio, si sente spesso dire che “l’uomo discende dalla scimmia”. Questo è sbagliato! Nessun evoluzionista direbbe mai una cosa del genere.
L’uomo non discende da una scimmia ma, al massimo, l’uomo condivide un antenato comune con le scimmie. Questo significa che sia noi che le scimmie discendiamo da un antenato comune che, per quanto ne sappiamo, potrebbe aver avuto delle caratteristiche morfologiche intermedie tra quelle di un uomo e quelle di un gorilla.
Questo concetto è fondamentale per argomentare una discussione sana contro quelle persone che negano l’evoluzionismo perché “l’uomo non può discendere dalle scimmie”.

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Un’ultima considerazione importante riguarda il fatto che l’evoluzione non procede probabilmente in modo lento e graduale, come ci viene insegnato fin da piccoli. Certo, non è affatto da escludere che anche processi di questo tipo ricoprano una certa importanza, ma sembra ormai accertato che i grandi cambiamenti evolutivi sono dovuti anche a grandi cambiamenti improvvisi e sconvolgenti che, in un determinato momento, conferiscono a degli organismi un vantaggio significativi sui competitori.
Per esempio, si ritiene che il primo animale ad affacciarsi sulla terra ferma sia stato un pesce polmonato con delle pinne particolarmente tozze che gli permettevano quasi di “gattonare” sulla sabbia.
Questa mutazione sarebbe probabilmente stata svantaggiosa in un ambiente unicamente acquatico, perché avrebbe reso l’animale più goffo e meno competitivo. Il pesce, però, è riuscito a usare questo nuovo carattere a proprio vantaggio, impiegando queste pinne simili a zampe per sfruttare un ambiente che nessun altro poteva sfruttare, la terra appunto. Questo gli ha permesso di avere più cibo e più riparo dai predatori, conferendogli un maggior successo.
Quindi, chi nega l’evoluzione perché “manca l’anello mancante” dovrebbe considerare la possibilità che l’anello mancante semplicemente manchi perché non esiste.

Infine, è bene ricordare che l’attuale Teoria dell’Evoluzione è in realtà un insieme di teorie, collegate e affinate nel tempo. Questo non è un segno di incertezza, tutt’altro! Si tratta di un processo così complicato, ma anche stupefacente, che non può che essere il risultato di tante forze diverse.
Quando un evoluzionista formula una nuova teoria non sta distruggendo le teorie pregresse, ma aggiunge semplicemente un pezzo al puzzle.

Questo scritto non è sicuramente sufficiente ad esaurire l’argomento, ma crediamo che sia un buon inizio per comprendere meglio gli articoli che seguiranno.

Quanto alle false e improbabili teorie presenti sul web, vi invitiamo a riflettere su un elemento importante. Tutte le pseudo teorie e le critiche all’evoluzionismo muovono i loro passi cercando di screditare uno e un solo elemento del puzzle per volta, senza mai tenere conto del disegno totale.
Gli scienziati sono i primi a riconoscere che è facile smontare l’intera teoria se ci si concentra su un singolo dettaglio. Ma la forza di questa teoria sta proprio nella sua capacità intrinseca di accettare e conciliare così tante idee in modo perfetto.
Chi cerca di smontare l’evoluzione, inoltre, lo fa spesso mostrando i “confini” della teoria, e ponendo degli esempi al di là di questi confini: “se il mio esempio sta fuori, allora la vostra teoria è falsa”. Ma questo è sbagliato! Gli evoluzionisti non mettono alcun confine, e sono continuamente aperti all’ingresso di nuove evidenze e teorie. Un evoluzionista, per esempio, sarebbe in grado di considera anche un eventuale Dio in questo disegno. Ma spesso, sul fronte opposto, non si trova la stessa disponibilità.

Personalmente, se dovessimo scegliere tra due teorie, noi sceglieremmo quella che si mostra maggiormente aperta nei confronti dell’altra. E questa è la caratteristica migliore della Teoria dell’Evoluzione.

E voi?

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"Nulla in biologia ha senso se non lo si guarda alla luce dell’evoluzione."
Theodosius Dobzhansky, biologo.

Grazie per il bel post. Ti invito ad aggiungere il tag "scienze", è quello di riferimento per la community italiana :)
Ciao!

Sostituisco "scienza" con "scienze" dal prossimo post ;) grazie per la dritta!

Penso che stiamo vivendo in un futuro passato e che la terra si sia gia evoluta diverse volte.
La mia teoria e che viviamo diverse vite e questa non e di certo la prima.
Mi piace quello che hai scritto.
Buona notte.
P.S.