Emergency stories, Hanged in the street / Storie di emergenza, Impiccato in strada

Hanged in the street

Today I would like to tell you about one of the episodes that struck me most in the depths of my career in emergency, it has been a few years since then and I have done hundreds of other services, but this episode in particular I think I will never forget, and I decided to tell you about it.

Timetable 2:00 a.m.

It was one of my first emergency rounds, maybe the third or fourth night I spent at the station, I was drinking a hot tea with a colleague of mine, chatting about the university and the next exams to be given, when the alarm sounds, and the computer at the station seems to go crazy...

Once the mission was accepted and the print was taken, we immediately left, on the sheet very little information about the patient, only the way and the description that reads:

Red Code
Hanged

The ambulance turns on and the crew is in position, very few minutes and we are on the scene, a scene that I had never seen in my life.

We get out of the vehicle with all the equipment in hand, in front of us a huge crescent of people shouting at the top of their lungs with their eyes turned upward, it looked like a medieval scene, hanging from a window overlooking the main street was a boy blindfolded, with a rope around his neck and a man who held him on his shoulders.

I didn't even have time to realize it but our crew was running over people and going up to the door on the second floor, and with us the police and the guys who queued up, maybe friends, maybe relatives...

I just remember a huge noise of voices, and very strong kicks thrown at the door, alternating between the policemen and the boys who had followed us, a huge mess.

the door didn't fall, it was armoured...

The firefighters were climbing the stairs when the lock turned and we found ourselves inside the house, a delirium everywhere...

A guy from the crescent watching the scene had climbed up the gutter, climbed over the hanged man and the owner of the apartment who was still holding the lifeless guy on his shoulders, and opened the door for us.

A knife was in the hands of a policeman, he was cutting the rope, and in a moment the boy was on the floor, he was in our hands, it was our moment....

Chest Compressions began immediately.

A scissor was cutting off his clothes, and plates placed on the patient's bare chest, the defibrillator was on and with his metallic voice he was acting:

Heart rhythm analysis in progress, moving away from the patient

waiting for the discharge...

In the meantime, measurements had been taken of the intubation cannula and it had been positioned, the Ambu balloon had mounted the mask and was connected to the oxygen at high flows...

Thirty compressions

Two ventilations

Thirty compressions

Two Ventilations

Thirty compressions

Two Ventilations

and again analysis of the defibrillator...

Repeated in regular cycles of two minutes...

Something was happening, the boy's eyes from completely red blood and with dilated pupils were changing...

They were coming back shiny...

And suddenly, a sound, similar to what you hear in movies when the protagonist emerges from an immersion...

The chest was expanding, the patient was breathing autonomously...

Outside the house the fire truck had raised the ladder and reached our window...

The driver of our vehicle had taken the garrisons of traumatic immobilization...

Spinal Table

Cervical collar

Spider Wedges and Slingshot

We immobilized the patient to avoid further damage to the spine and was brought to the ground by the fire brigade ladder.

Loaded onto the ambulance...

And running with sirens explained to the emergency room, I do not remember anything of the trip, only that he continued to breathe...

After leaving the patient to the doctors, we arrived at the station...

My tea was still on the stone table.

We compile the minutes...

I light a cigarette in silence...

Nobody was talking...

Maybe because the autopilot had just been turned off and we were regaining possession of ourselves...

Maybe because some scenes have to be metabolized...

Maybe because everything went so fast that there was no room to think, you could only act ...

Maybe because there was nothing to say...

After the cigarette I went to bed, in my sleeping bag ...

The light from the computer in the power plant was dimly illuminating the dormitory...

And I relived everything, at least a thousand times or more...

I thought a lot about that boy, just thirty years old who had decided that evening that it would be his last day, seeing him there, with that bandage on his eyes and ankles tied with the headphones of the ipod, hung by the neck with that expression that I will never forget ...

To those desperate voices of the square...

To that man who heard screaming opened the window and found the boy upstairs hanging in front of him and took him in his arms...

To the guys who followed us...

The sound of kicks and expression in the eyes of the cops...

One of them was so young...

To that guy who climbed the gutter...

To the fire brigade...

To my crew...

And to me.. Riccardo.... and to everything I felt that night...

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Impiccato in strada

Oggi vorrei raccontarvi uno degli episodi che più mi ha colpito nel profondo della mia carriera in emergenza, è passato qualche anno da allora e ho fatto centinaia di altri servizi, ma questo episodio in particolare credo non lo dimenticherò mai,e ho deciso di raccontarvelo.

Orario 2:00 a.m.

Era uno dei miei primi turni in emergenza, forse la terza o quarta notte che passavo in centrale,stavo bevendo un tè caldo insieme ad una mia collega, chiaccherando dell'università e dei prossimi esami da dare, quando suona l'allarme, e il computer della centrale sembra impazzire..

Accettata la missione e presa la stampata siamo immediatamente partiti, sul foglio pochissimi dati relativi al paziente, solo la via e la descrizione che recitava:

Codice Rosso
Impiccato

L'ambulanza si accende e l'equipaggio è in posizione, tempo pochissimi minuti e siamo sulla scena, una scena che non avevo mai visto in vita mia.

Scendiamo dal mezzo con tutto l'equipaggamento in mano, davanti a noi una grandissima mezzaluna di gente che grida a squarciagola con lo sguardo rivolto verso l'alto, sembrava una scena medievale, appeso ad una finestra che dava sulla via principale c'era un ragazzo bendato, con una corda al collo ed un uomo che lo teneva sulle spalle.

Non ho nemmeno avuto il tempo di rendermene conto ma il nostro equipaggio stava correndo, scavalcando persone e salendo verso la porta del secondo piano, e con noi la polizia e dei ragazzi che si sono accodati, forse amici, forse parenti...

Ricordo solo un enorme rumore di voci, e calci fortissimi tirati alla porta, alternati fra i poliziotti e i ragazzi che ci avevano seguito, un casino enorme.

la porta non cadeva, era blindata...

I vigili del fuoco stavano salendo le scale quando la serratura ha girato e ci siamo trovati dentro la casa, un delirio ovunque..

Un ragazzo di quelli della mezzaluna che guardavano la scena si era arrampicato lungo la grondaia, aveva scavalcato l'impiccato e il proprietario dell'appartamento che stava tenendo ancora sulle spalle il ragazzo senza vita, e ci aveva aperto la porta.

Un coltello era nelle mani di un poliziotto, stava tagliando la corda, e in un attimo il ragazzo era sul pavimento, era nelle nostre mani, era il nostro momento..

Sono iniziate immediatamente le Compressioni toraciche.

Una forbice stava tagliando i vestiti, e piastre posizionate sul torace nudo del paziente, il defibrillatore era acceso e con la sua voce metallica recitava:

Analisi del ritmo cardiaco in corso, allontanarsi dal paziente

in attesa della scarica...

Nel frattempo erano state prese le misure della cannula per l'intubazione ed era stata posizionata, il pallone Ambu aveva montata la maschera ed era collegato all'ossigeno ad alti flussi...

Trenta compressioni

Due ventilazioni

Trenta compressioni

Due Ventilazioni

Trenta compressioni

Due Ventilazioni

e di nuovo l'analisi del defibrillatore...

Ripetuto in cicli regolari di due minuti...

Stava succedendo qualcosa, gli occhi del ragazzo da completamente rosso sangue e con le pupille dilatate stavano cambiando...

Stavano tornando lucidi..

E all'improvviso, un suono, simile a quello che si sente nei film quando il protagonista emerge da un immersione...

Il torace stava espandendo, il paziente stava respirando autonomamente...

All'esterno della casa il camion dei vigili del fuoco aveva alzato la scala ed era arrivato fino alla nostra finestra..

l'Autista del nostro mezzo aveva preso i presidi di immobilizzazione traumatica..

Tavola Spinale

Collare Cervicale

Ragno Cunei e Fionde

Abbiamo immobilizzato il paziente per evitare ulteriori danni alla colonna vertebrale ed è stato portato a terra dalla scala dei vigili del fuoco..

Caricato sull'ambulanza..

E di corsa a sirene spiegate verso il pronto soccorso, non ricordo nulla del viaggio, solo che ha continuato a respirare..

Lasciato il paziente ai medici siamo arrivati in centrale..

Sul tavolo di pietra c'era ancora il mio tè..

Compiliamo i verbali...

Accendo una sigaretta in silenzio...

Nessuno parlava...

Forse perchè era appena stato spento il pilota automatico e ci stavamo riappropriando di noi stessi..

Forse perchè alcune scene devono essere metabolizzate...

Forse perchè è andato tutto così veloce che non c'è stato spazio per poter pensare, si poteva solo agire...

Forse perchè non c'era nulla da dire..

Finita la sigaretta sono andato a letto, nel mio sacco a pelo...

La luce del computer della centrale illuminava fiocamente la camerata..

E ho rivissuto tutto, almeno mille volte o forse più...

Ho pensato molto a quel ragazzo, appena trentenne che quella sera aveva deciso che sarebbe stato il suo ultimo giorno, al vederlo li, con quella benda sugli occhi e le caviglie legate con le cuffiette dell'ipod, appeso per il collo con quell'espressione che non scorderò mai...

A quelle voci disperate della piazza...

A quell'uomo che sentendo gridare ha aperto la finestra e ha trovato il ragazzo del piano di sopra che penzolava davanti a se e lo ha preso in braccio..

Ai ragazzi che ci hanno seguito..

Al rumore dei calci e all'espressione negli occhi dei poliziotti...

Uno di loro era cosi giovane...

A quel ragazzo che si è arrampicato sulla grondaia...

Ai vigili del fuoco...

Al mio equipaggio...

E a me.... Riccardo... e a tutto quello che ho provato quella notte...