Breve storia di una società senza moneta

in storia •  7 years ago 

Dal 1918 al 1921 i bolscevichi abolivano la moneta in Russia, così come tutte le imposte eccetto una. Però un anno dopo faranno una marcia indietro a causa di grossi ostacoli fra lo scambio di beni fra vari settori dell’economia e svariati altri effetti collaterali, inclusi morti per malnutrizione.



Il rublo d’oro, lo Chervonets. Immagine Creative Commons

La moneta veniva abolita anche perché la distribuzione delle risorse avveniva dallo stato nei centri urbani. Quindi venivano resi illegali anche gli scambi fra i privati. Però questi schizzarono, facendo emergere un mercato nero di certe dimensioni.

Nel 1922 Lenin considerava la Nuova Politica Economica (NEP) come una ritirata strategica dalla ricetta degli anni precedenti. Considerava la NEP capitalismo di stato o capitalismo pubblico, ossia l’ultimo stadio prima del socialismo, quindi della democrazia dei lavoratori sul posto di lavoro.
La NEP prevedeva anche il ritorno ad una moneta, basata sull’oro, e il pagamento monetario dei salari, in precedenza basati su razioni e servizi gratuiti.

Il contesto del 1918

La Russia si trovava in una guerra civile dal 1917, preceduta dalla partecipazione alla prima guerra mondiale. Nella guerra locale si avevano due schieramenti: i rossi e i bianchi. Si possono interpretare i rossi come un’unione fra vari gruppi tipo gli anarchici,i rivoluzionari bolscevichi composti da operai, contadini, etc.; nei bianchi si trova l’armata dell’aristocrazia zarista, ai tempi supportata da alcuni paesi d’Europa, inclusa l’Italia, dagli Stati Uniti, dal Giappone e da altri gruppi.

La ricetta del 18-21 vevniva applicata per vari scopi, ma tutt’oggi non esiste una singola interpretazione condivisa, così come per altri fenomeni storici (tipo l’inizio del medioevo). Ecco le varie correnti di pensiero:

  • Dei bolscevichi, i cosiddetti massimalisti, dicevano che serviva solo per vincere la guerra. Una sorta di il fine giustifica i mezzi.
  • Di fatti Lenin, anch’egli massimalista, diceva che il sequestro della sovrapproduzione agricola serviva a tamponare gli effetti della guerra.
  • Altri bolscevichi dicevano che rappresentava un passo nella direzione della democrazia sul posto di lavoro.
  • Dei commentatori dicevano che si trattava di un modo per attuare dei concetti trattati da Marx, quali l’abolizione della proprietà privata, della moneta, etc.

Note

Ho cercato di ridurre all’osso i vari -ismi, per evitare la confusione di concetti spesso confusi. Per chi vuole conoscere o rinfrescare la definizione di alcuni -ismi che uso, rimando a questo articolo.

Conclusioni

L’abolizione della moneta in quegli anni e in quel contesto ha prodotto effetti tutt’altro che piacevoli. I decisori volevano sostituire la moneta con la distribuzione di beni e servizi gestiti centralmente dallo stato, fallendo.

Risorse

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