Il termine 'storia' è antichissimo, così antico che talvolta se n'è sentito il peso e anche se di rado, ci si è spinti sino a volerlo radiare del tutto dal vocabolario. [...] Talvolta si è detto: "La storia è la scienza del passato". Ciò significa esprimersi imporpiamente. Perché anzitutto, l'idea stessa che il passato in quanto tale possa essere oggetto di scienza è assurda. [...] Alle origini della storiografia, gli antichi annalisti narravano, alla rinfusa, avvenimenti il cui solo tratto comune era d'essersi prodotti nello stesso momento: le eclissi, le grandinate, la comparsa di meteore meravigliose, con le battaglie, i trattati, le morti degli eroi e dei re. Ma, in questa prima memoria dell'umanità, confusa come la percezione di un bambino piccolo, uno sforzo sostenuto d'analisi ha operato, poco a poco, la necessaria classificazione. E' vero: il linguaggio, fondamentale tradizionalista, persiste nel dar volentieri il nome di storia a ogni studio di un cambiamento nella durata. L'abitudine è senza pericolo, perché non trae in inganno nessuno. [...] Montesquieu parla di "catena infinita di cause che si moltiplicano e si combinano di secolo in secolo".
[...] Dal 1830 in poi, la storia è politica o meglio, possiamo dire che è sociologia o, con minor considerazione: "è giornalismo". Dunque, se vogliamo dare merito a questa parola, potremo dire che la storia è la scienza degli uomini nel tempo, data dal lavoro di ricerca, di testimonianze e ardore di coloro il cui Mestiere è lo storico.
Estratti di Marc Bloch, Apologia della storia.