In questi giorni, ho un piccolo progetto in mente. Mi piacerebbe riuscire a comprare un veicolo per potere esplorare un po' i dintorni cileni.
Non è un progetto nuovo: già l'anno scorso avevamo questa idea, ma non siamo riusciti a realizzarla.
Di conseguenza, benché sia il terzo inverno che trascorro in Cile, ho esplorato pochissimo e conosciuto pochissimi posti.

Chi siete, dove andate...un Fiorino!

L'anno scorso, dicevo, volevo riuscire ad avere a disposizione un veicolo per esplorare il Cile. La casa di @cryptowife si trova vicino a Valparaiso, all'incirca a metà (in senso longitudinale) del Paese. Abbiamo fatto un sacco di sogni: "Potremmo andare verso Sud, in direzione Patagonia, ed esplorare i Parchi Nazionali, i vulcani, la città di Valdivia..." oppure "Potremmo andare verso Nord, in direzione del deserto, dove ci sono i più grandi osservatori astronomici del mondo, le spiaggie e le miniere d'oro" ci dicevamo.

Purtroppo tutti i nostri sogni sono rimasti irrealizzati. La madre di @cryptowife ci ha dato a disposizione il suo veicolo, un Fiat Fiorino del 1993 rimasto fermo da un paio d'anni, e noi abbiamo pensato bene di aggiustarlo. Come furgoncino sarebbe stato perfetto per noi: il bagagliaio è abbastanza spazioso per dormirci dentro, ribaltando i sedili posteriori.
Pieni di entusiasmo abbiamo ricaricato la batteria, riparato la pompa della benzina, portato a fare la revisione tecnica, cambiato i pneumatici, pagato l'assicurazione, fatto l'allineamento delle ruote.

In totale, con il Fiorino saremo riusciti a percorrere 300 kilometri l'anno scorso. Poi, un giorno, abbiamo iniziato a sentire un forte rumore proveniente dal cofano. "Es la caja de cambio" sentenziò il meccanico. E, di nuovo, ci siamo messi in marcia per cercare come sostituirla. Con grande sforzo siamo riusciti a trovarne una presso una rottamazione, l'abbiamo comprata per il ridicolo prezzo di 75 euro, l'abbiamo fatto installare e, mentre facevamo il giro di prova con il meccanico, si è bloccata in seconda.

Fiat, quelle merde

La spiaggia vicino a Montpellier (CC0 Creative Commons)

Esauritasi ogni speranza di poter ripararare con le poche risorse a nostra disposizione il Fiorino, l'anno scorso ci siamo arresi a trascorrere la maggior parte del tempo a Vigna del Mar, una cittadina che da casa nostra possiamo raggiungere facilmente in autobus.
L'esperienza del Fiorino si ricollega ad un'altra che ho vissuto in passato, sempre a tema Fiat.

Siamo nel lontano marzo 2009. Ho appena terminato la laurea triennale in Economia e Commercio a Torino e voglio prendermi una piccola vacanza. Compro un biglietto Interrail che mi dà la possibilità di viaggiare per dieci giorni senza limiti sulle ferrovie europee; vado alla stazione di Torino Porta Nuova con l'intenzione di arrivare a Lisbona in treno.
La prima tappa è Montpellier, dove chiedo ospitalità ad un'amica conosciuta durante l'Erasmus, Pauline.

Contattata da un giorno all'altro, lei mi apre le porte di casa e vengo ricevuto con grande cordialità dalla sua famiglia. Mi ritrovo a cena coi suoi genitori a parlare del più e del meno, della città in cui vivo, Torino, celebre anche per l'industria automobilistica, oltre che per la Juventus. Quelle cose dette tanto per parlare, con dei francesi quasi sconosciuti.
"Noi abbiamo un Fiat Doblò" mi dice il padre. E io: "Ah, be', ottima scelta! Le auto Fiat sono ottime!". Così, tanto per dire.

L'indomani mattina, Pauline mi offre di andare a fare un giro sulla spiaggia, prima di portarmi a prendere il treno per Barcellona e proseguire il viaggio. Croissant sulla spiaggia deserta, ricordi delle belle feste e degli amici conosciuti in Germania, ed è già tempo di andare in stazione. "Krrrrr, krrrr". Il motore d'avviamento non avvia un bel niente. Dopo dieci minuti siamo costretti a chiamare il carro attrezzi. Poco male per me, che tanto ho un biglietto aperto e posso prendere il treno che parte due ore dopo. Ma quando arrivo a casa dei genitori di Pauline, il padre mi guarda di sbieco e dice solo: "Fiat, quelle merde".

Cosa ci riserva il futuro?

Il Fiat Fiorino nella baia di Horcòn, una delle poche gite che siamo riusciti a fare l'anno scorso prima che si rompesse

Come dare torto al padre di Pauline, tanto meno in questi cripto-tempi in cui la sua laconica frase ben si applica anche al denaro emesso dalle banche centrali in regime di monopolio legale?
Per ora, il progetto di esplorare il Cile resta immutato e ho incominciato a guardare se trovo un'automobile economica da comprare e rivendere prima di tornare in Italia a fine marzo.

Ieri ho trovato un'auto che mi piace parecchio. Si tratta di una Lada del 1992 che, dall'annuncio pubblicato, sembra essere stata tenuta bene e pare sia perfettamente funzionante e con tutti i documenti in regola.
In questo momento sto aspettando la risposta del proprietario che mi dica se non l'ha ancora venduta e se posso andare a provarla all'inizio della prossima settimana.

Non potendo comprare un'auto più nuova, il rischio di comprare un carozzone che ci lasci a piedi da un momento all'altro, è alto. Ma è anche tanta la voglia di esplorare le meraviglie - perché davvero è una terra piena di luoghi spettacolari - di questo Paese. Così, rivolgo a voi la domanda: avete esperienza di auto? Avete mai comprato un'auto per fare turismo e rivenduta prima del ritorno a casa? Cosa mi consigliate di verificare prima di acquistarla?
Ogni suggerimento può aiutare. Grazie!

Salvo dove diversamente indicato, le foto sono mie.