14 Settembre 2014 - Machachi-Lasso

Oggi la giornata è iniziata benissimo con una bella colazione ed un sacco di fotografie con il gestore dell’albergo che doveva accompagnare un gruppo di ragazzi in montagna. Sono partito e mi sono fermato ad osservare la piazza del mercato che si stava popolando di gente che cominciava a scaricare la propria merce. Dopo mi sono recato sulla panamericana per avviarmi in direzione di Lacatunga. Dopo l’esperienza di due giorni fa non faccio molti programmi sperando di poter risolvere il problema di dove poter trascorrere la notte.

Lungo la strada ho potuto camminare tranquillamente in quanto il traffico era scarso sulle tre corsie in ogni senso di marcia. Ammiravo le montagne che erano nascoste tra le nuvole in questa zona piena di vulcani. La strada andava sempre più in salita fino a raggiungere i 4000 metri con una temperatura che non accennava ad aumentare.

Ad un certo momento mi sono fermato e molte persone sono venute al mio tavolo per iniziare a chiedere le motivazioni del bordone e del cartello in spagnolo. Molti ragazzini si divertivano ad osservarmi e a farmi un sacco di domande. Alla fine ho fatto alcune foto con essi. Andando più avanti molta gente intenta a preparare il cibo mi fermava per farmi molte domande. Alcune persone volevano portarmi a destinazione con le loro auto ma ho rifiutato perché non ero stanco. Ad un certo momento sono stato raggiunto da alcuni ragazzi che hanno offerto per volere dei genitori le fave lesse con alcuni pezzi di carne.

Dopo aver gustato la carne di agnello mi fermavo per scambiare alcune parole con le persone anche per riposarmi e per conoscerli meglio. Un gruppo di indigeni ha voluto fare le foto con il mio zaino per sapere il suo peso.
Dopo aver raggiunto l’altezza dei 4.000 metri la strada continuava in una lunga discesa fino ai 2800. Subito dopo il bivio di Cotopaxi mentre stavo cercando un posto per fermarmi un signore mi ha fatto entrare nel suo facendomi mangiare qualcosa di stupendo che egli aveva preparato. Dopo mi ha fatto visitare il suo locale addobbati con una certa ricercatezza con oggetti di un tempo. Mi ha parlato della sua attività di ristoratore esercitata da suo padre, da suo nonno e bisnonno. Mi ha fatto vedere la foto del nonno di origine spagnola che aveva sposato una donna indigena. Mi ha parlato della moglie che era andata a trovare la figlia in Danimarca e che lavorava con il marito danese in quel paese.
Dopo aver ammirato il suo locale sono partito cercando di raggiungere Lasso dove sapevo che c’erano alcune capanne per dormire sperando che non ci sia molto freddo.
Oggi è stata una giornata che è volata e che non mi sono stancato nonostante fosse una tappa lunga forse perché spesso mi fermavo per parlava con le persone che incontravo.