La nostra vera natura.

in vera •  3 years ago  (edited)

La libertà ha due facce. Libertà da qualcuno o qualcosa , e libertà di fare qualcosa,di essere qualcuno o qualcosa. Io devo essere libero da qualsiasi situazione e attaccamento che mi abbatta o mi trattiene, o mi impedisce di essere .Io devo anche essere libero di poter esprimere il mio vero potenziale.Per esempio osserviamo un gabbiano.Noti che il suo senso di libertà è probabilmente legato alla sua vicinanza all'essere il più naturale possibile. In altre parole, essere semplicemente se stesso. Allo stesso modo, l'erba cresce senza alcuno sforzo. Si formano le nuvole, arriva la pioggia, il sole splende. La natura si dispiega in un'inesorabile sinfonia di ciò che è.Un'infinita GIOIA di “essere” :
liberta’ di movimento senza interruzione . liberta’ di espressione senza giudizio .
liberta’ dell’essere qualsiasi cosa senza senso di colpa .
libertà di esprimere il sublime movimento dell'espressione dell'anima del proprio vero , se’ senza costrizioni .
Uno dei più grandi paradossi è che la libertà fa parte della natura originaria dell'anima stessa. Prima di arrivare a questa dimensione fisica, non abbiamo pensieri e nemmeno relazioni con nessuno o qualcosa.Poi in qualche modo iniziamo a giocare al gioco della “vita” qui sul pianeta Terra,e rimaniamo intrappolati nelle sue regole di gioco,nella dualità,nell'attaccamento. Così un essere nato originariamente libero,si ritrova a vivere in un gioco dal quale non riesce più ad uscire.. Ecco perché c'è un tale desiderio di un senso di libertà spirituale quando non ne abbiamo più,ci rimane il ricordo di ciò che eravamo. Essere fedele a me stesso, alle mie qualità interiori più profonde ed alla mia relazione con il Divino mi mostrerà automaticamente come rimanere libero mentre faccio le mie cose quotidiane ed interagisco con gli altri. Tutto ciò ci riporta alla domanda fondamentale di "chi sono io?" - l'eterno rompicapo per la menti in ricerca. Sviluppiamo la nostra vita sul soddisfare i nostri sensi pensando che ciò sia la cosa intelligente da fare ed entriamo in ogni sorta di schiavitù. Obbediamo ai nostri appetiti e diventiamo prigionieri degli oggetti dei nostri sensi.Non ce ne possiamo più staccare.Crediamo che la nostra gioia sia legata ad essi,al possederli,ad averne in sempre più abbondanza.Siamo come degli uccelli che si aggrappano ai rami degli alberi, pregando Dio di liberarci da qualunque prigione siamo riusciti a creare per noi stessi e di ridarci la nostra gioia.Preghiamo Dio di ridarci la
libertà di volare in modo da poterci staccare dall'albero al quale siamo rimasti aggrappati. Il Divino ci guarda e ci fà notare che non sono i rami che ci stanno trattenendo, ma siamo noi che continuiamo ad aggrapparci in modo compulsivo a loro. Dobbiamo solo abbandonare l'idea compulsiva di possedere quell'albero solo per noi , e ritornare a volare ed a posarci su tutti gli alberi della Terra.

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