Buongiorno amici... oggi ho iniziato la giornata pensando al gioco del biliardo da me tanto amato. Mi chiedo sempre chi lo abbia inventato... un principe? forse no, ma ciò che c'è di certo è che pensando al gioco del biliardo è stato sempre chiamato il "nobile gioco" e mi dicono che ancora oggi si usa il più delle volte questa locuzione. Se vogliamo rispecchia molto il gioco delle bocce... papà mi diceva che molto tempo fa in campagna si giocava tracciando sul suolo una superficie quadrata, la si spianava rendendola quasi liscia e la si cingeva con del legno, quasi a formare quelle che oggi chiamiamo sponde e si giocava con bilie di legno. Le regole erano quelle che ogni giocatore con la propria bilia doveva avvicinarsi a un'altra bilia più piccola, quello che noi chiamiamo "pallino" ? ma questo non rispecchia il gioco del biliardo o lo è proprio???? perché se, come è stato si è partiti cosi, pensando questo piano campagnolo che si trovava in terra di elevarlo e poi in seguito ricoprirlo con un panno, che si chiama tappeto, con l'accortezza di renderlo liscio per far scorrere meglio le bilie... amici siamo di fronte ad un biliardo. Altro problema degli antichi giocatori era addolcirne l'urto, l'acchito... di qui oggi l'elasticità delle sponde. I nostri avi avevano capito che per giocare bene occorreva un oggetto che nel rotolare fosse poco angoloso come poteva essere un'arancia o un frutto rotondo. E i romani non amavano giocare al chiuso. Spesso, quando penso a mio padre, perché il biliardo che c'è a casa mia era suo, mi ricordo che cercava di interessarmi al gioco,io ero però piccolissima e allora mi attirava con i racconti sul biliardo. Avevo 10 anni ma leggevo molto, e lui non sempre accettava questo di buon grado in quanto asseriva che una bambina d'estate deve stare con i propri simili giocando e divertendosi: io no. Allora iniziò a dirmi che Shakespeare era appassionato di biliardo e mi disse, come effettivamente poi avvenne, quando leggerai antonio e cleopatra, ti renderai conto di come l'autore fa giocare a biliardo la regina e Mardian, eunuco. Cose scandalose per i tempi. Quindi da ciò deducevo che questo nobile gioco era intrattenimento e divertimento dei faraoni "divertimento" relativamente detto perché il gioco del biliardo è davvero difficile, oggi ne so qualcosa, ha regole geometriche e fisiche non da niente. La cosa che mi rende forte sono i tiri ad effetto con i quali veicolo la bilia sempre in buca. E non vi dico la rabbia dei maschi!!! ma non si trova alcuna traccia del gioco del biliardo in geroglifici o inbassorilievi persiani, assiri e fenici e neanche nelle odi oraziane o nelle satire di giovenale. Io penso che se il biliardo fosse stato conosciuto anticamente in Grecia, Fidia di sicuro ci avrebbe lasciato qualche puttino con stecca e bilia.
Gioco del biliardo
7 years ago by wisher (56)
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Adoro anch'io giocare al biliardo, ho imparato a giocare a boccette in tenera età, in quanto ricordo che verso i 10 anni ero già in grado di bocchiare decentemente, mentre per andare a punto ci sono voluti un altro paio di anni.
Verso i 14-15 passavo i pomeriggi al bar a giocare a Goriziana, sempre con le boccette, e mi facevo una mezza paghetta, con i soldini che vincevo agli altri giocatori, tranne un paio di soggetti, che erano più forti di me, con i quali cercavo di giocare meno possibile, ma a volte non c'era scampo, capitavano al tavolo ed era normale che giocassero.
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trovo molto raffinati i tiri ad effetto, accompagnati da un sapiente gioco di sponda....
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