Il safe space e il sottosuolo della blockchain

in blockchain •  4 years ago  (edited)

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Improvvisamente, ma non troppo, il Covid19 ha precipitato il mondo nel futuro di demolition man.
Un enorme safe space controllato da app e geolocalizzatori, chip sottopelle, droni e telecamere, dove il politicamente corretto è strumento di censura e di controllo del libero pensiero.
Sembrava fantascienza, ora è quasi realtà.
Con la scusa di contrastare la diffusione di fake news, ma senza fare alcuna distinzione tra fatti e e opinioni, le Autorità hanno invitato i fornitori di piattaforme di condivisione video ad oscurare canali che esprimono un pensiero contro-egemonico.
Mentre i “fatti”, le news, sono verificabili e possono vere o false, le opinioni, condivisibili o meno, sono tutte legittime, eppure anche su di esse, quando difformi dal pensiero dominante e, quindi, pericolose per l'establishment, è calata la scure della censura.
E’ un déjà vu, il remake di un altro film, cupo e claustrofobico, ambientato nel mondo dell’Economia e della Finanza, dal titolo “La dittatura del pensiero unico”.
Purtroppo, non era una pellicola hollywoodiana e, infatti, non c’è stato il lieto fine.
La crisi finanziaria del 2008 ha devastato l’economia mondiale, le sue ripercussioni sono state enormi e continuano ancora oggi a influenzare i sistemi finanziari.
Forse non è un caso che la nascita del Bitcoin, moneta digitale decentralizzata e non controllata né dal Governo né dalle Banche Centrali, sia coincisa con la peggior crisi del sistema finanziario dai tempi della grande depressione del ’29.
E’ naturale, pertanto, che ora molti ritornino a guardare ad un sistema decentralizzato ed incensurabile, basato su crittografia e blockchain, dove non esiste Autorità in grado di spegnere uno o più server e la libertà di espressione è garantita a tutti.
Certo, non è facile accedere alla blockchain con strumenti di interfaccia diversi dagli attuali social media, tipo Steem.it, centralizzati e di proprietà di società private.
Tuttavia, tutte le azioni degli utenti registrate pubblicamente sulla blockchain sono intrinsecamente trasmessi in tutto il mondo in modo da essere sempre disponibili, indelebili graffiti dei resilienti del Deep Web che, come i ribelli del sottosuolo di Demolition man, si rifiutano di vivere secondo le regole del politically correct.
L’ecosistema crypto ha ancora tanta strada da fare, ma dimostra che il computer e l’intelligenza artificiale possono fornire sistemi meno manipolabili e restituire spazi di libertà e di indipendenza a chi oggi vive un presente sempre più anestetizzato.

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