Recensione del film "Chiamami con il tuo nome" di Luca Guadagnino

Tutti i film che provengono dall'adattamento di un libro che hai letto rischiano di apparirti monchi, infedeli, incapaci di farti provare le emozioni che invece le pagine ti hanno donato.
Non è così per la pellicola di Luca Guadagnino, Chiamami col tuo nome, adattamento dell'omonimo libro di André Aciman e candidato a 4 premi Oscar come migliore film, canzone originale (Mistery of love di Sufjan Stevens), migliore sceneggiatura non originale (dall'adattamento di James Ivory) e Timothée Chalame migliore attore.
Seppur con qualche modifica rispetto al libro (ad esempio la città di ambientazione, il punto di vista del narratore, il taglio di alcune scene) Guadagnino è stato in grado di riprodurre fedelmente le atmosfere delle lunghe estate adolescenziali degli anni Ottanta, quelle prima del sopravvento delle nuove tecnologie, fatte di tantissimo tempo a disposizione, giornate senza fine, ritrovi serali con gli amici.
E di un amore che sboccia, di quelli che ti resteranno addosso per tutta la vita, tra il giovane italo-americano Elio, appena diciassettenne, ed il post dottorando Oliver di qualche anno più grande, invitato dal padre di Elio, professore universitario, a trascorrere l'estate nella villa tra le campagne di Crema.
Il bravissimo Timothée Chalame sa esprimere alla perfezione i dubbi e le paure di un sensibile diciassettenne che tutto in una volta deve da un lato conoscere se stesso e la propria sessualità e dall'altro venire a patti con dei sentimenti che fatica a riconoscere.
Le parole più commoventi del film le saprà pronunciare nel finale il padre di Elio, con la sua esortazione a vivere le proprie emozioni ed a vivere il dolore che i sentimenti possono portare, perché l'alternativa è non vivere affatto.
Da menzionare anche l'ottima scenografia curata in tutti i dettagli ed in grado di catapultare immediatamente lo spettatore indietro di oltre 30 anni.
Un film tutto da assaporare insomma: la coniugazione di una fine sceneggiatura, di grande prova degli attori e di una regia in grado ben amalgamare tutti gli ingredienti