La mia avventura nelle cryptovalute. Contiene informazioni utili per capirne meglio.

in cryptovalute •  7 years ago 

(Attraverso le mie considerazioni scritte a pochi mesi dalla nascita del Bitcoin Cash e dalla mia decisione di investire in mining e monete, e' possibile seguire la logica che sta dietro a questo mondo che sembra a volte piu' difficile di quanto e' in realta'. Questo testo puo' benissimo servire come una guida al linguaggio tecnico e alla realta' del blockchain).
E' trascorso solo un mese da quando ho iniziato nuovamente ad interessarmi seriamente alle valute digitali (cryptovalute) e alla tecnologia blockchain ma in realta' sembra sia trascorso piu di un anno.

Nonostante mi fossi gia’ interessato nel lontano 2009, proprio durante l’evento incompreso della nascita del Bitcoin, solo dopo 8 anni all'inizio di Agosto 2017 ho realtamente iniziato a capire il significato di questa tecnologia.
Dopo aver letto una miridiade di articoli online, mi è parso chiaro che il valore e la potenzialita' di questa tecnologia non sono nella moneta in sè e nella speculazione che ne deriva, ma sono insiti nella piattaforma “blockchain” (blocco dati) che infatti e’ la forza trainante di questi ultimi mesi eccitanti che hano dato vita a molte altre monete, ognuna di essa frutto di adattamenti leggermente divergenti della tecnologia gia’ citata.

E' singolare che il mio interesse sia ritornato proprio dal primo di Agosto perchè è proprio in quella data che il Bitcoin si e’ scisso in due, con l'evento chiamato "Hard Fork" (divisione netta) il blocco dati del Bitcoin si e' scisso dando vita al Bitcoin Cash, che come accennato in precedenza, si tratta di una moneta differente perche' e’ proprio la piattaforma ad essere diversa, nello specifico, questa possiede una dimensione dei blocchi piu' grande, il massimo è 8 MB (megabyte), invece del singolo MB per blocco del fratello maggiore. (continua)

Al di la dei dettagli tecnici che richiederebbero scrivere almeno altre 50 pagine, devo ammettere che questa rivisitazione mi ha fatto immergere seriamente in un mondo di siti internet, blog, forum, chat... e anche conversazioni con amici di vecchia data e amici nuovi con cui ci siamo ritrovati a scoprire un nuovo mondo eccitante ed un po’ rischioso, un hobby che richiede un continuo scambio di informazioni proprio perche’ non diffuse apertamente dagli strumenti officiali.
I siti che ho scoperto sono numerosissimi, i dettagli economici e tecnici sono inesaustibili e questo mese ho anche dormito poco per cercare di divorare piu’ informazioni velocemente. Dopo solo un mese ho gia’ chiuso il cerchio su un paio di siti che mi servono come riferimento giornaliero come Crypto Compare, World Coin Index, una borsa per la compravendita di moneta digitale Korbit ed ho persino imparato a creare moneta digitale da me, il cosiddetto “mining” (dall’estrazione di metalli dalle miniere).

Soltanto per seguire la realtà che gira intorno alla creazione di moneta, richiede moltissima conoscenza tecnica, per fortuna molte informazioni si trovano online. In parole povere si tratta di prestare la potenza di calcolo del proprio computer al fine di autenticare, crittografare e quindi mantenere in vita la piattaforma elaborando svariati algoritmi complessi ed in questo quadro la moneta e’ un modo intelligente di ripagare coloro che tengono in vita l’infrastruttura.
Per farlo bisogna avere a disposizione una buona scheda grafica o piu’ di una e si possono realizzare dei guadagni extra non irrisori, ci sono anche sistemi complessi per monete piu’ difficili da estrarre. Al momento possiedo un sistema di estrazione a meta’, realizzato con circa 3 schede video, ma sto per delineare i dettagli del secondo sistema con ben 6 schede grafiche.

Una curiosita’ molto interessante, le principali aziende di schede grafiche: la Nvidia e la AMD (che produce anche processori), non sono riuscite a mantenere il passo con l’enorme domanda di acquisto e si e’ registrata piu’ di una volta durante il 2017 la mancanza nel mercato di schede video. Amazon e altri siti online si sono adattati a vendere queste schede video a gruppi da 6, e ci sono notizie di clienti che hanno comprato centinaia di schede video per ogni ordine. Insomma un’isteria mai vista per un prodotto di nicchia che sta godendo cosi’ un grande periodo d’oro.
Tornando alla moneta o alle monete, dalla prima di tutte la Bitcoin, ora ne esistono centinaia, gli sviluppatori della blockchain hanno creato un sistema di linguaggio che permette di sfruttare questa tecnologia per vari usi, il piu’ famoso si chiama Ethereum ed e’ la piattaforma conosciuta per i cosiddetti “smart contract”, questi hanno potenzialita’ quasi infinite e gia’ stanno trovando usi in varie realta’ antiche come per le agenzie immobiliari, contratti notarili etc...Sia nel caso dell’estrazione che in quello della compravendita di monete, bisogna custodirle, e’ per questo, prima di iniziare servira un “wallet”, un portafoglio che piu’ che portafoglio sembra un’account email, infatti dispone di un indirizzo di ricezione, anche in versione QR code per facilitare la digitazione e una chiave di sicurezza che ovviamente va tenuta molto al sicuro.

Concluso questo escurso semi tecnico, vorrei condividere alcune persplessita’ e riflessioni. Prima di tutto riguardo all’Italia, infatti c’e’ un motivo per cui sto scrivendo questa nota in Italiano, dalla mia ricerca sembra che l’Italia stia molto indietro nello sviluppo e nell’adozione di queste tecnologie, mentre la Corea del sud e’ insieme al Giappone uno dei paesi piu’ trainanti, basta notare che ogni volta ci siano delle impennate negli indici delle criptovalute piu’ popolari, la Corea del sud viene sempre citata come paese chiave nella compravendita di queste. Purtroppo sembra che il Bel Paese stia perdendo l’ennesima occasione.La seconda riflessione riguarda la percezione che la gente comune ha delle criptovalute: la maggior parte della gente pensa si tratti di una sorta di gioco d’azzardo o qualcosa di losco.In realta’ la tecnologia che sta dietro alle criptovalute e’ stata usata in vari modi dalla popolazione su internet, basti pensare a Napster, Emule o al piu’ recente e per l’appunto Bittorrent.

Si tratta del “Peer to Peer” anche abbreviato P2P. Questi usi del P2P sono stati quasi sempre un po’ al limite della legalita’, infatti nella maggior parte dei casi si e’ sempre trattato della condivisione gratuita di contenuti digitali protetti da copyright e anche per questo l’industria mediatica non e’ mai stata a favore di questi strumenti e molti di questi siti ancora in uso esistono in una dimensione di pirateria.L’industria “legale”, quella che ci vuole spillare i quattrini ci ha dato “Itunes”, oppure “Netflix”, perche’ nella gestione vecchio stile “centralizzata”, le grandi aziende si sentono a loro agio, possono monopolizzare a loro modo il mercato e fare grandi utili.Ecco un altro aspetto chiave di questa facenda sulle criptovalute e’ proprio la “decentralizzazione”, infatti quando si parla di Bitcoin e affini non ci sono banche, non ci sono istituzioni classiche come nel caso della moneta tradizionale.

Questo aspetto della decentralizzazione e’ proprio insito nel modo in cui funziona il block chain, per molti si tratta dell’evoluzione del database, classica soluzione centralizzata di archivio di dati, dove uno o piu’ server detengono i dati e ai quali i nodi si collegano per usufruirne. Utilizzando il blockchain questa gerarchia e’ completamente stravolta, quello che succede e’ che ogni nodo ha una copia dell’intero blocco (o di parte di esso), per cui la sicurezza e’ la democrazia di questa soluzione sono ineguagliabili. Un esempio molto pratico che mostra la differenza tra le due architetture e’ la gestione del voto, centralizzata contro decentralizzata, con tutto cio’ che ne consegue.
La mia riflessione si e’ diramata troppo, quello che volevo far notare e’ che le tecnologie hanno stravolto quasi tutti gli aspetti della nostra vita: da come scriviamo, parliamo, compriamo, lavoriamo e in ciascuno di questi casi e’ arrivata una soluzione dal mercato, inpacchettata come servizio per l’utente (Amazon, eBay, Google, Itunes, Paypal, Internet providers), ma l’unica tecnologia che sta trovando una grande resistenza e’ proprio questa di cui sto parlando, la blockchain, perche’ e’ un “game changer”, cambia le regole di tutto e mette in discussione qualcosa di molto prezioso, il denaro.Il denaro che comunque viene tenuto sempre in conti digitali di una banca, che e’ pur sempre suscetibile di squilibri per innumerevoli ragioni, geopolitiche, inflazionistiche etc... ma che e’ sempre gestito da pochi.
Non vi nascondo che mi ha sempre dato fastidio recarmi in una banca per prelevare i miei soldi, e sentirmi dire che non posso prelevare piu’ di un tot al giorno, o altre regole assurde.

Ho sempre pensato tra me e me ma non sono i miei soldi? In Italia le banche sono impressionanti nelle richieste, gia’ va molto meglio in Corea, dove il conto corrente e’ gratuito e frutta anche un po’ di interessi (anche se sono stati dimezzati negli ultimi dieci anni), e si chiude instantaneamente e gratutitamente quando si vuole.Invece quanto e’ soddisfacente poter disporre dei propri soldi in qualsiasi momento, inviarli dall’altra parte del mondo, cambiarli in altre valute instantaneamente... senza dover firmare un documento, senza dover dare rendiconti?
Questa e’ una grande evoluzione che purtroppo ancora molti non afferrano, sia per timore di frodi, sia perche’ la societa’ non la rende “mainstream”.

Questo e’ il motivo per cui ho voluto scrivere un resoconto semplice, spero!

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