Creature malvagie, non-morte, che vagano la notte in cerca di una preda a cui succhiare il sangue, con i canini più lunghi del normale, la pelle pallida e la paura del sorgere del sole. Alcuni sanno trasformarsi in pipistrelli e animali notturni, alcuni non si riflettono negli specchi, altri hanno bisogno della terra proveniente dalla loro regione per poter sopravvivere e rigenerarsi. Sono i vampiri, le demoniache creature notturne che da sempre sembrano terrorizzare l’umanità e che oggi spesso si vedono nei film o nei libri.
Storia
Il termine vampiro ha un’origine molto antica ma alcuni pensano che possa derivare dal serbo/croato, mentre altri pensano che il termine slavo derivi dal turco. Tuttavia, le origini di queste creature risalgono a tempi molto più antichi. Già nelle necropoli preistoriche venivano utilizzati metodi contro il vampirismo: grosse pietre veniva piantate sul corpo dei morti per impedirgli di tornare dall’aldilà. Il più antico testo riguardante queste creature risale al periodo babilonese, poiché su una tavoletta custodita al British Museum si può leggere una formula magica per tenere lontani i Demoni Notturni succhiatori di sangue, chiamati Etimmé. Gli antichi Ebrei temevano l’Aluka (“il succhiatore di sangue”), una creatura che assaliva i viandanti nel deserto. Gli antichi Romani credevano nella Strige, un uccello di cattivo auspicio che si nutriva di sangue e carne umana, mentre i Greci erano spaventati dai Catacani, uomini maledetti che infestano i cimiteri di notte.
Studi più recenti, rafforzati dal ritrovamento di uno scheletro risalente a circa 700 anni fa con i denti strappati via e un pezzo di legno conficcato nel cuore, dimostrano che le ondate di psicosi per i vampiri si scatenavano soprattutto nei periodi di epidemie. Infatti, a Venezia è stato rinvenuto un cadavere del XVI secolo con un mattone in bocca che era stato sepolto insieme alle vittime della peste.
Spesso le leggende scaturivano dalla scarsa comprensione del modo in cui i corpi si decompongono: quando la pelle del corpo si asciuga e si ritira, le unghie e i denti possono sembrare più lunghi, come se fossero cresciuti; quando gli organi interni si decompongono, dalla bocca può uscire un liquido scuro che potrebbe passare come sangue che il morto ha bevuto dai vivi.
La paura per questi esseri continuò fino al XVII e XVIII secolo e una delle ultime grandi ondate di panico per i vampiri avvenne alla fine dell’Ottocento nel New England.
Leggende
Sono molte le leggende sui vampiri che infestano tutta l’Europa. Si può affermare quasi con certezza che ogni cultura possieda una leggenda che li riguardi.
Nonostante al giorno d’oggi ci immaginiamo queste creature con la pelle pallida e i canini affilati, un tempo non erano così. Prima erano descritti come esseri gonfi, con una carnagione scura o sanguigna che derivava dal loro nutrimento a base di sangue umano. Nella sua tomba questi esseri erano soliti perdere sangue dalla bocca e dal naso, e il loro occhio sinistro rimaneva spesso aperto. I loro capelli, unghie e denti continuavano a crescere anche dopo la morte. Inoltre, essi erano più attivi la notte ma non erano considerati vulnerabili durante il giorno. Queste erano le caratteristiche originarie dei vampiri, diffuse da molte diverse leggende.
Vi erano molti rituali con cui si poteva identificare un vampiro. Per trovare la sua tomba bisognava far cavalcare un ragazzo vergine su un cavallo vergine per il cimitero: l’animale si sarebbe fermato in corrispondenza della tomba giusta. L’apparizione di buchi nel terreno accanto ad una tomba denotava che lì giaceva un vampiro. I cadaveri più sani del dovuto o con pochi segni di decomposizione erano considerati vampiri.
Ma c’era sempre un modo per proteggersi da queste creature malefiche, molto spesso identificate con il Diavolo in persona. L’aglio era il metodo più comune, ma anche la rosa selvatica, il biancospino e la verbena erano molto efficaci. Crocifissi, rosari e acqua santa poteva tenerli lontani, ma anche spargere i semi di senape sul tetto di una casa era un buon metodo per tenerli alla larga.
Per quanto riguarda la loro uccisione, il paletto nel cuore era il metodo più gettonato, ma in Russia e Germania il paletto doveva essere conficcato nella bocca, e in Serba nello stomaco. Anche la decapitazione funzionava ed era uno dei metodi più utilizzati in Germania. In Italia invece si usava mettere a forza un mattone nella bocca del cadavere, così che il vampiro potesse morire di fame.
Oggi, i vampiri fanno parte di una grande porzione del cinema mondiale e sono visti in maniera molto diversa da come erano considerati un tempo. I libri su questi esseri sono moltissimi e le loro caratteristiche variano da un racconto all’altro. Le persone hanno quindi smesso di avere paura di queste creature malefiche, ma non bisogna dimenticare che ogni leggenda ha un fondo di verità! Perciò state in guardia: i vampiri potrebbero essere tra noi!
Fonti immagini: prima immagine Immagine CCO Creative Commons; seconda immagine Immagine CCO Creative Commons; terza immagine Immagine CCO Creative Commons.
Adoro tutto ciò che fa riferimento all'horror e al fantasy. E comunque si, i succhiasangue sono fra noi. C'è chi vampirizza emozioni, chi vampirizza il tuo tempo e chi più ne ha, più ne metta. Bel post :)
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Grazie :)
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