Sulla democraziasteemCreated with Sketch.

in democrazia •  7 years ago 

Fin dai tempi greci, vari pensatori hanno messo in guardia sulle varie degenerazioni della democrazia, pur se la intendevano più o meno diversamente da come la si osserva oggi in varie nazioni. Qui voglio proporre qualche riflessione contestualizzata sul presente.



Fonte

Nella democrazia si possono trovare vari limiti che possono produrre delle degenerazioni. Ad esempio, ho già sostenuto una volta che secondo me e secondo altri viviamo in una oligarchia con libere elezioni.
Però mi domando: perché lo stato vuole che esprimo un voto ad un gruppo di persone che propongono ricette che non potrò mai capire interamente tanto quanto un settore in cui mi formo tramite un’istituzione educativa?
Mi spiego. Chi affronta un’educazione universitaria si specializza in una parte alquanto ristretta della conoscenza umana. Un partito politico propone ricette su svariati campi. L’elettore medio, nel caso più ottimista, può comprendere solo alcune di queste a causa della sua formazione universitaria. Il medico ne capirà di più di vaccini rispetto ad un ingegnere meccanico, quest’ultimo ne saprà più del medico nell’ambito della mobilità, e via dicendo. E non penso
proprio che informarsi tramite siti, ricerche di google, etc. rende qualificati quanto un laureato per valutare certi argomenti. Certamente esistono varie sfumature della figura del laureato, e non voglio nemmeno discutere come viene valutata la presunta preparazione del laureato.

Il caso dei gusti

Capisco leggermente di più l’esprimere un consenso ad un partito politico che rappresenta, fra le varie ricette, anche una scuola di pensiero economico. Nell’economia esistono varie correnti, pur se una occasionalmente tenta di dipingersi come la sola corrente esistente, con sensibilità diverse e in diversi casi contrastanti. Però, anche qui, solo una minoranza di formazioni universitarie includono un percorso che orienta su questa tematica. Ma allora come si fa a scegliere cosa mangiare se una persona non ha mai assaggiato i piatti presenti nel menù elettorale?

non- Conclusioni

Da quasi 3 anni mi limito a non usare aforismi per calcare il significato di un discorso. Di recente però ne ho trovato uno che mi piace moltissimo, pur se nasconde una generalizzazione che non condivido.

La politica fu in primo luogo l’arte di impedire alla gente di immischiarsi in ciò che la riguarda. In un’epoca successiva si aggiunse l’arte di costringerla a decidere su ciò che non capisce.
Paul Valery. Poeta, filosofo, saggista etc. in Regards sur le monde actuel

Ho saltato contestualizzazioni storiche che spiegano la nascita della democrazia come la si intende oggi.

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Ci sarebbe molto da ragionare su questo. Mi ricordo che ai tempi di Berlusconi (il primo) tutti dicevano che era ovvio che avesse cosi tanto consenso perché manipolava subdolamente l'informazione attraverso le sue tv. Allo stesso modo c'è da chiedersi chi manipola adesso internet modificando i gusti, le idee e l'orientamento delle persone.

Purtroppo la democrazia, almeno per ora, è la scelta migliore. Nel senso che si basa su di un principio fondamentale universale di uguaglianza. Non ne abbiamo trovato uno migliore che lo possa sostituire.

Ritornando al discorso dell'oligarchia mi trovi piuttosto d'accordo. Mi ricordo che tempo fa parlavo con il figlio di amici che andava al liceo e mi parlava di un occupazione "co gestita" dal liceo stesso. Cioè invece di avere i ragazzi che occupano e si autogestiscono completamente con danni e fastidi e polizia varia, il liceo in questione aveva dato la possibilità di autogestirsi due settimane proponendo agli studenti di organizzarsi lezioni di cinematografia, musica e facendo due feste "controllate". Un po' come le elezioni no?

Insomma la rivoluzione, quella vera, quella che sovverte tutto sembra ormai limitata alla scelta di che gruppo aderire su facebook oppure alla drammatica scelta personale di comprarsi o no l'iphone nuovo.

Anche con questo credo che si dovrà fare prima o poi i conti. O almeno nel prossimo medioevo culturale che ci attende.

La democrazia rappresentata è una parvenza di democrazia. Anche se teoricamente con libere elezioni si possono scegliere nuove forze politiche vi sarà sempre una parte della popolazione che garantirà la sopravvivenza dell'"oligarchia" anche se quest'ultima è contro gli interessi nazionali.

Un altro fattore concorre alla loro sopravvivenza è tramite la tecnica del divide et impera. Divido le masse in fazioni (destra e sinistra) e le controllo garantendo una finta alternanza di candidati ma che perseguono sempre gli interessi di tutti i partiti come un unica grande forza, appunto oligarchia.

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