Il Washington Post, posseduto da qualche anno dall’amministratore delegato di Amazon, ha ripreso il pensiero dell’accademico Feng Xiang impacchettandolo col titolo L'intelligenza artificiale segnerà la fine del capitalismo. Giorni fa avevo mostrato un articolo di Big Think che ha confezionato lo stesso contenuto con un altro titolo. Sostenere che solo la tecnologia può determinare dei cambiamenti nell’ordine economico può ricordare una corrente che ha più di 100 anni ed ha subito varie mutazioni.
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Immagine di dominio pubblico
Il positivismo, ossia quella corrente umanistica-letteraria della metà dell’800, sosteneva la centralità dello sviluppo tecnologico e di come la scienza e la tecnica possono risolvere tutto ciò che si può formulare. Qualcuno di noi forse avrà avuto la fortuna o sfortuna (a seconda dei gusti) di aver conosciuto un certo Emile Zola negli ultimi anni di scuola superiore. Va ricordato come, secondo il metodo marxista, forme artistiche come la letteratura dipendono dalla struttura economica di un dato periodo. E da come queste possono cambiare. Non a caso verso la fine dell’800, a causa di varie crisi, prende piede una nuova forma artistica che nega quella precedente: il decadentismo, che si basa anche sull’irrazionalità. In questa corrente possiamo ritrovare personaggi sufficientemente noti a livello scolastico, come Oscar Wilde e Gabriele D’Annunzio. Come la scuola insegna, il positivismo si scatafascerà con la prima guerra mondiale.
Il cosiddetto economicismo rappresenta un sotto prodotto del positivismo dello stesso periodo. Si diffonde anche in Russia a fine 800. La concezione dietro la parola vede nell'accrescimento economico la soluzione, o quasi, di tutti i problemi dell'esistenza. A livello di attivismo politico questo significa concentrarsi su questioni come salario, condizioni di lavoro piuttosto che, ad esempio, la gestione del potere politico. Può assomigliare alla tendenza sindacalista. In un ambito economico significa concentrarsi soprattutto sullo sviluppo delle forze produttive (suona familiare?). A livello personale significa aumentare la propria ricchezza per diminuire i propri mali. Nell’economia più diffusa di oggi, sorpresa, si manifesta tramite il famoso mantra posti di lavoro e crescita (PIL).
Cosa può fare l’AI?
Come avevo sottolineato in un altro articolo, la maggior parte dei giornalisti sembra non conoscere che l’AI va ben oltre il ruolo di mezzo di produzione integrato, in quanto aumenta l’efficienza di vari processi. L’apprendimento automatico permette anche la sostituzione di decisori. Questa caratteristica ha le carte in regola per scatenare un aumento sia dei super-ricchi che dei super-poveri. Da qui un fattore che alimenta quanti-qualitativamente delle condizioni oggettive per il cambiamento. Ma senza la condizione soggettiva, presente nella fonte precedente e secondo la letteratura marxista, si rischiano nuove barbarie (guardare storiografie della fine dell’impero romano d’occidente) o una temporanea continuazione dell’inerzia socio-economica.
L’AI al servizio di altri paradigmi può avere effetti differenti, come la riduzione graduale delle ore di lavoro, risparmio di forza-lavoro investibile in altri settori come la ricerca, medicina (mentale e psico-fisica) preventiva, etc.
E no, nemmeno l’internet segnerà la fine del capitalismo.
Collegamento
Si possono trovare svariate tracce di positivismo anche nel progetto Venus.
Avvertenze
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