La lezione energetica dimentica del 1973steemCreated with Sketch.

in energia •  7 years ago 

Ottobre del 1973. L’unione di diversi paesi arabi sferra un attacco a sorpresa ad Israele, appoggiata dagli Stati Uniti, per vendicare un precedente. Oltre all’offensiva militare si aggiunge quella economica: il blocco degli scambi commerciali di petrolio con l’Occidente, ritenuto amico d’Israele. I prezzi schizzano. In quell’anno ci si accorge di quanto lo stile di vita dell’epoca dipendeva dall’oro nero. La crisi in ambito energetico spinge alla ricerca di nuove fonti. Fra queste, anche il maggior sviluppo del settore elettronucleare.



Fonte

L’Italia prima del 1973 aveva già impianti nucleari, basta pensare che nel 1966 l'Italia risultava come il terzo produttore al mondo dopo Stati Uniti d'America e Inghilterra.
La mossa a sorpresa dell’unione dei paesi arabi fornì dei motivi in più per approvare, nel 1975, un Piano Energetico Nazionale (oggi si chiama Strategia Energetica Nazionale) che conteneva progetti per la realizzazione di nuovi impianti nucleari e di alcuni prototipi, tipo il CIRENE.

L’effetto Chernobyl

Con i risultati del referendum del 1987, l’Italia cancellava gli sforzi del 1975 e persino quelli precedenti, aumentando la sua dipendenza dai combustibili fossili e dalle importazioni estere. Salterò i motivi in cui spiego cosa ha portato il referendum a quel risultato.

Il 2006, il nuovo 1973

In quell’anno si sono verificate tensioni fra Russia ed Ucraina, che ha portato ad un calo sensibile delle importazioni di gas in Italia. Chiaramente il prezzo ha riflesso il nervosismo della situazione.
Il tutto ha rilanciato nuovamente la questione energetica: serve trovare fonti alternative ai combustibili fossili, specie se questi provengono da zone politicamente instabili. La questione sfocerà in nuovo referendum del 2011 per l’energia nucleare. Che verrà respinto ancora una volta, anche a causa dell’incidente in Giappone.

Conclusioni

Negli ultimi 30 anni l’Italia non ha saputo fare un piano energetico sul lungo periodo che limita i rischi di approvvigionamento in casi geo-politicamente avversi. In questo periodo si è per lo più sostituita una fonte fossile (il petrolio) con un’altra (principalmente il metano) producendo morti per inquinamento salvabili e una dipendenza con l’estero che porta con sè dei rischi che possono influenzare la società industriale per come noi la conosciamo.

Risorse

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bravo

Sono d'accordo con te @gabriele-gio, qui in Italia non abbiamo una vera lungimiranza energetica... io non sono fondamentalmente contro il nucleare, anche se lo vedo come un passo intermedio verso una fonte più pulita e sicura.

Perché intermedio?

Perché sotto sotto spero ancora nella fusione fredda... ma anche l'energia geotermica, o metodi più efficienti nell'eolico o il solare..!

Mi sento abbastanza demoralizzato nel leggere fusione fredda

Eh addirittura demoralizzato :D Alla fine so che sembra essersi risolta in una bolla di sapone (per non dire bufala) ma dire che il nucleare attuale è il massimo che ci possiamo permettere per tutto il resto dell'esistenza umana, ecco, questo mi fa sentire demoralizzato ;)

A quale tecnologia nucleare attuale ti riferisci?

Io invece sono di avviso contrario alle tue conclusioni. Con approvvigionamento energetico ci stavamo per prendere una sola dalla Francia con le sue centrali nucleari fallate, per non parlare che non c'era e non ci sarebbe mai stato un piano per lo smaltimento delle scorie. Non ce l'ha la Germania, figurarsi a bananopoli. Poi è scoppiato il discorso del solare, e nessuno lo dice, ma vendiamo energia elettrica all'estero perché ne produciamo troppa. Ci hanno persino aumentato la bolletta perché le centrali fossili essendo ferme costano e vanno in passivo. Non ci sono da almeno 7 anni problemi di approvvigionamento durante l'estate, quando invece era la notizia su tutti i giornali, e di caldo ne ha fatto parecchio. La verità è che il solare si è fermato, e soprattutto si sono fermati gli investimenti, che sarebbero stati utili per eliminare definitivamente tramite sistemi di accumulo, le centrali fossili.

Non mi trovo d’accordo con quello che scrivi per almeno un paio di motivi verificabili