L'energia nucleare secondo il fotografo Pierpaolo MitticasteemCreated with Sketch.

in energia •  7 years ago  (edited)

Nella parte opinioni del sito La Stampa si trova un articolo che riporta un’intervista col fotografo che parla di varie sue esperienze. Egli quando narra di energia nucleare fa disinformazione, per dolo o per colpa.


Chernobyl_-_power_plant_-_reactor_4_02.jpg
Come ho scritto altre volte, si trattava di un reattore dentro un capannone industriale. Niente a che vedere coi reattori europei. Fonte

Di recente mi sembra di aver letto qualcosa che suggeriva di non smentire le bufale, perché si rischia di dare più copertura a queste. Inoltre la misinformazione e le bufale hanno più copertura rispetto alle smentite. Se ulteriori studi confermeranno quello che ho letto, questo articolo potrebbe creare più danni che altro, così come altri articoli di fact checking.

Riporto l’estratto d’intervista che discuterò poco più avanti:

Che cosa c’è dietro la promozione dell’energia nucleare quindi?
È un discorso molto complesso, da quanto ho capito studiando il problema da oltre quindici anni. L’energia nucleare è una delle più grandi bufale create ad hoc dalla politica. Per chi non lo vuole capire per i danni arrecati all'ambiente e alla salute dei cittadini cerco di spiegarlo a livello di prezzi economici. A me interessa il costo umanitario, quello delle persone che soffrono, dell'ambiente che è distrutto, però spesso vedo che le persone si interessano solo al costo economico. Il nucleare è la forma di energia più costosa al mondo. Non vengono mai calcolati nel costo della bolletta tutti gli oneri accessori che ci sono, ad esempio la costruzione della centrale, il cui prezzo varia da 8 a 10 miliardi di euro, e lo stesso corso vale per il suo smantellamento. Ma non ci solamente queste incombenze perché quando una centrale ha finito il suo ciclo di lavoro, che è di circa quaranta anni, deve essere mantenuta in sicurezza per altri 65 anni, come quella di Chernobyl. Il personale rimane altri 65 anni dopo la chiusura e gli stipendi vanno pagati. Prima non si può smontare perché i livelli radioattivi sono troppo alti. Il personale lo paga lo Stato, non la ditta che ha sfruttato l'impianto, come paga anche i depositi per le scorie radioattive che devono essere messi in sicurezza per 200.000 anni; con ulteriori costi di strutture e persone nei prossimi 200.000 anni. Queste spese le paga lo Stato, la gente con le proprie tasse. Sono cifre spaventose, incalcolabili, quelle del nucleare che non vengono mai dette, oltre all’occultamento dei danni sanitari, delle terre perse praticamente per sempre.

Analisi di alcune affermazioni

A me interessa il costo umanitario, quello delle persone che soffrono, dell'ambiente che è distrutto, però spesso vedo che le persone si interessano solo al costo economico. Il nucleare è la forma di energia più costosa al mondo.

Proprio in un articolo di tempo fa avevo mostrato il contrario. Nell’intervista egli non cita il costo umanitario di altre forme di produzione di energia, nonostante cita il settore degli idrocarburi. Perché?

Non vengono mai calcolati nel costo della bolletta tutti gli oneri accessori che ci sono, ad esempio la costruzione della centrale, il cui prezzo varia da 8 a 10 miliardi di euro, e lo stesso corso vale per il suo smantellamento.

Non mi piace vedere generalizzazioni di questo tipo. In appena 3 righe ha mischiato varie cose:

  • Gli oneri in bolletta vengono fuori quando delle centrali vengono chiuse prematuramente, forzando le aziende operatrici a chiedere i danni allo stato.
  • Il costo della centrale dipende a sua volta da vari elementi, come numero di reattori installati, tipo di tecnologia utilizzata, paese d’installazione, caratteristiche del territorio, numero di ordini, etc. In genere si parla di un costo dell’energia nucleare per GW installato, che ha una forbice dai 3 ai 5 miliardi di $.
  • I costi di smantellamento vengono inclusi nel prezzo al kW⋅h finale per i clienti, fin dalle fasi di progettazione. Chiaramente se una centrale viene chiusa prima del termine della sua vita utile, quei costi vanno a finire comunque in bolletta ma con un altro nome. E si torna al punto uno.

Ma non ci solamente queste incombenze perché quando una centrale ha finito il suo ciclo di lavoro, che è di circa quaranta anni, deve essere mantenuta in sicurezza per altri 65 anni, come quella di Chernobyl.

La vita utile di diversi tipi di centrali (elettro-nucleari o termo-elettriche) risulta espandibile. Non si può dire lo stesso delle installazioni eoliche e foto-voltaiche. In genere il mercato detta se conviene farlo o meno, indipendentemente se viene distorto con gas metano a basso prezzo o meno.
Il fotografo confonde i tempi di decommissionamento e bonifica nel caso di un incidente nucleare con quelli causati dalla chiusura prematura.

Prima non si può smontare perché i livelli radioattivi sono troppo alti.

Le centrali nucleari hanno vari edifici. Uno fra questi contiene i sottoprodotti di fissione che vengono fatti raffreddare in delle piscine prima di essere trasportarti in siti di stoccaggio differenti. In genere solo questo processo richiede qualche decennio.

Il personale lo paga lo Stato, non la ditta che ha sfruttato l'impianto

Il fotografo generalizza il caso italiano. Negli USA, ad esempio, esiste un fondo finanziato dalle imprese.

come paga anche i depositi per le scorie radioattive che devono essere messi in sicurezza per 200.000 anni; con ulteriori costi di strutture e persone nei prossimi 200.000 anni.

La tempistica risulta più lunga. I sottoprodotti vengono messi in sicurezza una volta, non per 200mila anni. Inoltre esistono anche altri modi per mettere in sicurezza quei prodotti, oltre all’utilizzo di depositi geologici.

Sono cifre spaventose, incalcolabili, quelle del nucleare che non vengono mai dette, oltre all’occultamento dei danni sanitari

Come ho scritto altre volte, il settore nucleare paga già, ad esempio negli USA, le scorie che produce. Si può dire lo stesso del settore degli idrocarburi?
L’occultamento del disastro è avvenuto solo nell’URSS. Ennesima generalizzazione.

Conclusione

Smettete di utilizzare l’automobile ora. Negli anni 70 producevano più morti di quelli che si osservano oggi. Soprattutto un modello che risultava illegale nella maggior parte del mondo.

Risorse

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Certo che parlare di danni e catastrofi colpisce l'immaginazione di più delle smentite. La paura fa un gran bel imprinting 😯

Sui giornali si tende a criminalizzare l'energia nucleare, a sottovalutare i rischi del consumo di idrocarburi e a sopravvalutare la quantità di energia producibile con solare e eolico: dico bene?

Dipende dal giornale. In genere i giornali più a sinistra tendono a farlo, quelli più a destra no.

L'utilizzo dei depositi geologici? Dio ce ne scampi, in Germania, ripeto in Germania, ne sanno qualcosa.

Ti riferisci alla ex miniera di sale. In Germania hanno anche esperienza nel sostituire centrali nucleari con termovalorizzatori a carbone ;)