“You got new mail”
Blink! Il pallino con il numeretto si illuminò all'improvviso sulla barra del dock, voleva dire “c'è posta per te”, peccato che non dicesse da chi veniva.
Oscar era uscito di casa da pochi minuti e sicuramente non era una sua mail; Elena pensava che si fosse comportato davvero male, è pur vero che lei gli aveva risposto rudemente, ma con il periodo incasinato che stavano attraversando, dei modi bruschi di tanto in tanto erano passabili.
Chissà dov'era andato, era partito come una furia con il furgone per fare non si sa bene cosa, anche perché uscire a mezzogiorno e mezzo per dei servizi sembrava, quanto meno, una baggianata: stavano per chiudere tutti i negozi e gli uffici. Elena pensava che fosse un modo come un altro per “togliersi dai piedi” e sbollire l'arrabbiatura in santa pace, magari riflettendo mentre guidava, oppure si sarebbe rollato una sigaretta, l'avrebbe fumata guardando gli aerei che decollavano e atterravano, fermo su una piazzola di sosta al di là del vicino aeroporto, e poi sarebbe tornato a casa inventando qualche stramberia delle sue per fare pace.
Elena in quel momento non aveva voglia di fare pace, quella situazione con continui battibecchi la stava sfibrando oltre ogni limite fino a diventare un appuntamento ricorrente; ogni mese, circa, partiva un litigio che durava un paio di giorni per poi finire, e passare i successivi ventotto o ventinove in una specie di nirvana della coppia felice. Non andava per niente bene, per quanto lei adorasse quell'uomo era necessario trovare una soluzione per il benessere di tutti e due; e come se non bastasse, adesso c'era anche il problema del fratello di Oscar, che si era ammalato di cuore e stava per subire una operazione chirurgica abbastanza preoccupante (tutte lo sono, ma quando sai che per eseguirla devono fermarti il cuore e affidarti ad una macchina che faccia circolare il sangue al posto tuo non riesci a stare tranquillo, per quanti ragionamenti tu possa fare).
Va bene, non poteva farci niente al momento, rifletterci sarebbe servito solo a farla innervosire ancora, quindi sarebbe stato meglio trovare qualcosa da fare per distrarsi; in verità lei non voleva fare nulla al momento, solo staccare la spina al cervello e vagare nei suoi pensieri a briglia sciolta. Forse sarebbe stato il caso di farlo, e per svagarsi avrebbe potuto dare un'occhiata alla posta elettronica: seguiva tanti gruppi di discussione e aveva sempre un sacco di posta da smaltire (Oscar la prendeva in giro per quello, sembrava una donna d'affari impegnata a smaltire chissà quale corrispondenza vitale per la sua multinazionale, ma lei voleva solo stare in contatto con i suoi gruppi su internet).
Una veloce pressione dei tasti la portò immediatamente al programma di posta elettronica, chiamato, con feroce fantasia del produttore,“Mail”; i numeretti di fianco alle cartelline indicavano la quantità di messaggi non letti, in quella dei gruppi di discussione c'era un numero a quattro cifre, e la prima era un 2, forse troppo impegno per come si sentiva in quel momento. Gettò un occhio alle altre caselle e vide che in quella di posta in entrata c'era una delle solite comunicazioni del social network a cui era iscritta che le faceva sapere di essere stata invitata ad un evento per quella sera in una città a seicento chilometri di distanza da dove abitava... ma la gente non ci pensa quando manda questo tipo di inviti?
La casella in cui invece confluiva in automatico la posta proveniente da Oscar aveva il numero “1” vicino, vuol dire che c'era un messaggio nuovo ma ciò non le sembrava possibile.
Ormai dovevano essere circa venti minuti che Oscar era uscito e vedeva che la mail era stata inviata con il servizio della “Grande G” al suo indirizzo della “Grande G”, il che significava che era stata consegnata istantaneamente e ciò non le sembrava possibile visto che Oscar era uscito da quindici minuti buoni e la mail riportava l'ora di due minuti prima...
Oscar ripeteva sempre una frase, premettendo che si trattava del principio del “Rasoio di Occam”: la soluzione più semplice è quella che funziona meglio, e in quel caso la soluzione più semplice diceva che probabilmente internet si era impallata per un tot e le aveva consegnato la mail in ritardo anziché istantaneamente, se non fosse che qualcosa non la convinceva. Ci fosse stato Oscar gli avrebbe chiesto una spiegazione in merito, lui sapeva interpretare tutte quelle scrittine strane che apparivano negli headers dei messaggi di posta elettronica e gli avrebbe dato delle spiegazioni anche troppo esaurienti; quello che Elena non sapeva, e che avrebbe scoperto con meraviglia dopo, era che quel messaggio conteneva la spiegazione che lei cercava e molte di più.