Considerazioni semiserie su un problema attuale
Il calendario che stabilisce le tipologie di rifiuto e la relativa giornata di conferimento si è rivelato insufficiente per l'incapacità di far fronte allo smaltimento di grandi quantitativi. Dichiarare che si riesce a raccogliere correttamente, per esempio, il 20% di rifiuti equivale ad ammettere che il rimanente 80% giace abbandonato lungo le strade periferiche e nelle campagne dei dintorni.
Tra la cucina e il balcone delle famiglie disciplinate è ormai possibile ammirare le bucce della frutta risalenti alla settimana precedente, le lische di pesce di 4 giorni prima e la “preziosa” bottiglia di birra svuotata il sabato. Quanti ricordi! Piacerebbe a tutti abitare in un paese pulito, ma non per effetto del “divieto assoluto di gettare la spazzatura”, bensì perché viene fornita l'opportunità di conferire i rifiuti, presso i condomini e le ville (ma anche lungo le strade cittadine), in adeguati contenitori, differenti per ogni tipologia di pattume. In questo modo, potremmo in qualsiasi momento buttare le “cicche”, i fazzoletti o le lattine, invece, anche se assetati, ci dobbiamo privare di bere per non essere costretti a portarle vuote a casa con noi. Inoltre, per salvaguardare l'immagine, in alcuni Comuni, viene millantato un efficiente servizio gratuito di ritiro a domicilio dei rifiuti ingombranti che quando viene richiesto si rivela inesistente. Anzi, in molti casi si viene perentoriamente informati che questo tipo di servizio non è contemplato e, pertanto, occorre provvedere seguendo complesse modalità ed a spese proprie. La crescita civile non deriva mai dalle imposizioni categoriche, ma da un percorso più lento di educazione di tutta la società civile e di preparazione del personale incaricato forse troppo frettolosamente.
La collaborazione e la buona volontà della maggior parte della popolazione appare vanificata, oltre che dal deplorevole comportamento di qualche screanzato, anche dall'inadeguatezza di un progetto che prevedeva una maggiore capacità di svolgere efficacemente il servizio. Ciononostante, sia che funzioni bene, sia che funzioni in maniera insoddisfacente, ogni famiglia continua a versare puntualmente la somma relativa all'imposta sullo smaltimento dei rifiuti.
Testo e fotografie adinapoli (s)
Le immagini sono state realizzate con dispositivi diversi
e sono di proprietà dell'autore.
Una riflessione attualissima, non posso che essere d'accordo. Ho fatto le stesse considerazioni quando sono rientrata a Palermo per qualche giorno, a Luglio. Nel quartiere dove vivono i miei, hanno introdotto da poco la differenziata e come effetto immediato, anche a distanza di settimane dall'introduzione, sembra che sia esplosa una bomba di immondizia per strada: gli angoli meno frequentati sono diventati cumuli di spazzatura, in alcune stradine l'odore era intollerabile e non riuscivo a camminare senza calpestare cartacce, plastica, residui vari e chissà cosa sparsi immancabilmente sui marciapiedi.
Questo dipende principalmente dall'inciviltà delle persone, anche solo dei pochi che rovinano l'impegno dei molti e mancano di rispetto due volte: la prima volta alla città, la seconda ai cittadini rispettosi.
A Malta, nella città in cui mi trovo, hanno introdotto la differenziata da poco, hanno lavorato sull'informazione in modo poco organizzato ma localmente e hanno creato un sistema di raccolta porta a porta che funziona bene. All'inizio, molti sbagliavano i giorni e lasciavano i sacchetti sbagliati, con la conseguenza che rimanevano per un paio di giorni in mezzo alla strada e veniva apposto un cartellino rosso con un reminder/warning. Adesso, a parte i miei vicini che, dopo più di sei mesi, continuano a portare giù la spazzatura solo dopo l'orario in cui passano a raccoglierla (e non vorrei cadere nei soliti luoghi comuni, ma ho il dubbio che si tratti proprio dei miei vicini italiani, ahah!), la situazione è migliorata. Ma il vantaggio di abitare in uno stato piccolo ed in un comune microscopico è che se lascio la mia immondizia davanti la porta per giorni, tutti i miei vicini, tutti gli abitanti della strada in cui vivo, prenderanno al minimo a guardarmi in cagnesco. Per decenza, forse, o per rispetto, si cerca di non tirare troppo la corda e si mantiene un minimo livello di decenza, almeno dove vivo io.
Si dovrebbe alimentare il circolo virtuoso, attraverso campagne di informazione, strutture in grado di gestire la raccolta e gli imprevisti, educazione al rispetto per le persone e per l'ambiente...ma penso che serviranno generazioni per questo. Vedremo, intanto a Palermo ho un'amica che fa i selfie coi materassi buttati via e lasciati per strada, a quanto pare è una moda intramontabile, differenziata o meno D:
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Ma i selfie sono per denunciare la situazione o per diletto??
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Bella domanda, per denunciare in modo ironico, immagino :)
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Sarà che vivo in un luogo in cui la spazzatura la ritirano una volta a settimana porta a porta e per riciclare devo accumulare e a volte portare tutto a 80 km da qui, per cui credo sia davvero un problema di cultura. Fa male vedere queste immagini. Cerchiamo di fare la nostra parte ed evitare di comprare cibi ed oggetti super imballati. Pure l'acqua in bottiglia: possibile che siamo uno dei paesi che ne consuma di più?? ( avevo messo questo commento sotto al Postit per sbaglio 😣)
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