Vividi ricordi di memorie sbiadite

in fotostoria •  7 years ago  (edited)

Ogni mattina appena sveglia andava a far toletta con saponette colorate e profumate, andava a truccarsi e vestirsi, si spruzzava la sua colonia agrumata e orgogliosa di sé preparava il suo caffè: due tazzine zuccheratissime e due biscotti, uno per lei e uno per lui.


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Tutto il giorno sorrideva, chiacchierava e giocava con il suo muro, dolcissima come una bambina con la sua bambola preferita.


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Non aveva avuto figli Rosa, era bellissima, persino adesso vanitosa e fiera; aveva amato la vita. Aveva amato e perduto.

Raccontava tutto al suo muro: dell'odore della campagna umida e del cielo stellato, della città afosa e del caos, delle passioni e delle trasgressioni, dei suoi più dolci amanti e di quelli più possenti; lui non era geloso, l'ascoltava e sapeva essere paziente con lei.

Ogni tanto mostrava di nascosto la sua pelle chiara e non più così liscia e lui le dimostrava il suo tacito consenso.

Solo li, intorno a lei, potevi sentire un particolare e raffinato odore, sembrava quasi si trattasse di “fiori di caffè”.
Lo sentivi approdare dolcemente alle narici accarezzandoti l'epitelio olfattivo; di colpo si spingeva fino al nucleo dell'encefalo e se in quel preciso istante chiudevi gli occhi e aprivi il cuore, l'ondeggiare dei suoi sogni iniziava a cullarti e ti ritrovavi li insieme a lei, tra i colori dei suoi abiti di scena, il sapore speziato della selvaggina al forno e le risate scroscianti di un antica compagnia di gitani.

Giordano era un omone dalla testa grande e i lineamenti spessi, lunga barba e capelli un tempo neri e liscissimi e grandi mani.
Il suo era un cuore buono e sapeva rivelarti straordinari dettagli di qualunque posto del mondo.
Potevi ritrovarti li, insieme a lui, ad ascoltare delle sue meravigliose città, come il Kublai Khan con il suo Marco Polo.
Narrava di averlo girato in lungo e in largo il mondo, finché la sua anima si smarrì in uno dei suoi viaggi astrali e non seppe più tornare indietro da lui.


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Splendida era Patty.
Lei era sempre stata la Regina delle Feste e la sua specialità erano i colori.
Mago di make-up, maquillage e tinture, poteva trasformarti in qualunque uomo, donna, animale o pianta tu potessi desiderare.


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Diceva sempre che mio padre aveva il cuore di una donna.
E mia mamma rispondeva ironicamente, "Si certo...! Il cuore di una donna, la verga di uomo e il portafoglio di un bambino!"

Spesso mi incantavo a immaginare questo portafoglio:
Colorato, enorme, pieno di monete di cioccolato, caramelle e figurine...
Non lo avevo mai visto veramente, ma pensavo dovesse essere tenuto in qualche cassaforte, prezioso per quanto doveva essere!

Era un inserviente mio padre in quel posto.

Erano dei veri amici loro, e lui lo era per loro... Aveva questo dono, quello di sapersi sintonizzare sulla stessa onda delle persone speciali.


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Mi svegliai un giorno e capii. Quel giorno ricevetti la sua eredità e iniziai a comprendere il mondo.


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Con questo racconto partecipo a
FotoStoria: contest creativo dedicato allo storytelling di @heidi71


Fonti

Img 1
https://pixabay.com/it/tè-lettura-tazzina-porcellana-1739602/

Img 2
foto di @heidi71

Img 3
https://www.pexels.com/photo/man-in-white-tank-top-holding-book-842070/

Img 4

Img 5 https://en.m.wikipedia.org/wiki/Kings_Park_Psychiatric_Center

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foto dell'autore

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bel post...complimenti!!!

Grazie mille!!! 🙏😊😊😊

Bello

Ti ringrazio tanto, sono contenta che ti sia piaciuto! 😊😊

grazie della tua storia :)

Prego, ma grazie a te per il contest! 😊

Wow che poetico questo testo! Anche le immagini mi piacciono molto:-D

Grazie Caroline, felice che ti sia piaciuto e sono contenta che tu da abbia apprezzato l abbinamento delle immagini alle parole 😊

Molto!!! :-D