La mia storia nei videogiochi - Parte 1 [ITA]steemCreated with Sketch.

in gaming •  7 years ago  (edited)

Vi posso giurare di averlo messo anche nel curriculum:
"Appassionato di videogiochi".

Questo perché i videogames sono da sempre stati una parte di me, una parte molto significante che ha sicuramente plasmato il mio attuale essere. Sì, ma ce ne sono stati così tanti... troppi. La maggior parte bellissimi, alcuni deludenti, altri mi hanno lasciato indifferente. Nella minestra che è la vita "tutto fa brodo" e nel mio brodo c'è un sacco di tempo di fronte ad uno schermo luminoso.

Quindi, in questo mio primo post sui videogiochi ed in generale, il primo nella sezione "Hobby" del venerdì, voglio parlarvi del mio passato come farebbe un vero geek: ovvero dal punto di vista dei monitor che mi hanno visto crescere.


Avevo sei anni, ero in prima elementare. I giochi con mio fratello erano semplici: fortini con le lenzuola, nascondino, acchiapparella, il Lego. Non ricordo bene quale fu l'occorrenza ma mio padre decise di farci un regalo: il NES 8 bit. Con Super Mario, ovviamente.


Super Mario in posa per la foto - Click for source

Sinceramente non ero un granché; riuscivo a superare i primi livelli con grande difficoltà. Sapete invece chi era un fenomeno? Mio padre. Prese tremendamente sul serio il compito di salvare la principessa, ci giocava anche di notte... e cominciavo a pensare che avesse comprato la console più per se stesso che per noi. A me e a mio fratello piaceva di più "Duck Hunt" dove potevamo sparare con le pistole come dei veri cacciatori. Bellissimo.


Il maledetto cane di Duck Hunt - Click for source

Stesso periodo più o meno: Atari 7800. Quanto adorai Asteroids, quanto tempo ci passai su cercando di sopravvivere schivando quelle maledette palle colorate che diventavano sempre più piccole e più veloci ogni volta che gli sparavi contro. Bellissimi anche Karateka, Dig Dug, Food Fight, Mario Bros... l'Atari era una console vecchio stampo, dove i giochi non ti dovevano divertire, ma farti capire quanto è dura, difficile e frustrante la vita.
In quel periodo imparai un sacco di parolacce nuove.


La locandina di Asteroids - Click for source

Poi venne il Super Nintendo, e lì cominciò la mia vera carriera da Video Gamer (con le iniziali maiuscole). Anche in questo caso acquistai una lunga serie di Super Mario: il 2, il 3, Yoshi's Island, Donkey kong. Passavo le giornate a sfidare gli amici a Street Fighter 2 turbo e Super Mario Kart. In quel periodo cominciò anche la mia passione per gli RPG (Role Play Game), giochi dove oltre all'abilità era importante capire quello che stavi facendo per andare avanti.

Acquistai Secret of Mana senza sapere una parola di inglese. Se vi dicessi che ho imparato più l'inglese con i videogiochi che a scuola ci credereste? Beh, ero costretto a giocare con il dizionario sul tavolo accanto a me. Poi dicono che i videogiochi non possono insegnarti nulla.
Anche "Legend of Zelda: a link to the past" era completamente in inglese, così come Chrono Trigger, due grandi classici. In quel periodo giocai anche a "Seiken Densetsu 3", il seguito di Secret of Mana... completamente in giapponese.


Seiken Densetsu 3 ovvero Secret of Mana 2 - Click for source

Sì lo so, ero pazzo. E no, purtroppo il giapponese non sono riuscito ad impararlo.
Lo finì andando a caso.

In contemporanea, non mi lasciai sfuggire le console portatili: oltre ad una miriade di Game and Watch (quegli scatolotti monogioco con i monitor a cristalli liquidi) avevo con me il mio fido Game Boy. Anche lì Mario, Wario, Castelvania... ma sopratutto Tetris. Con quella musichetta ripetitiva, con quella modalità di gioco così semplice ma così adrenalinica. Era sempre nel mio zainetto, ovunque andassi.


La schermata iniziale di Tetris ed il suo motivetto infernale - Click for source

Poi venne il computer. 486DX2 a 66Mhz, con la bellezza di 4MB di RAM. Una bestia. Primo gioco: Doom versione DEMO. Forse è per questo che non sono uscito tanto normale... o forse è colpa di Carmageddon, chi lo sa. Fatto sta che comprai la versione completa di Doom, Doom 2 e Duke Nukem (che richiese l'aggiunta di altri 4MB di RAM per girare decentemente, nonché l'acquisto di un lettore CD). Presto mi resi conto che i nuovi videogiochi richiedevano una macchina migliore: passai dal pentium 166 al Pentium III 1000, poi Pentium 4 e così via, fino ad arrivare alla mia macchina attuale.


Locandina di Doom, un gioco approvato dalle associazioni dei genitori - Click for source

Comunque, dai 12 anni in poi, complice un trasloco che mi fece perdere tutti gli amici decisi che era l'ora di provare al mondo che l'uomo NON era un animale sociale. Giocai a Baldur's gate, Baldur's gate 2 e Icewind Dale in rapida successione, buttando al vento non so quante ore davanti al mio fedele monitor 15 pollici. Fui inoltre uno dei pochissimi a giocare a "The Elder Scrolls: Daggerfall", il secondo capitolo della saga. All'epoca era un gioco "di nicchia" (che trovai in un angolo impolverato del miglior negozio di videogiochi a Roma dopo mesi di ricerca infruttuosa) ma aveva un potenziale pazzesco già allora. Inutile dire che da quel giorno ho continuato a comprare e giocare tutti gli Elder Scrolls che mi capitano a tiro (tranne l'online per ora).

A proposito di online: se i Single Player erano il mio rifugio durante il giorno, la sera e la notte, quando internet col 56k costava poco (maledetta Telecom e le sue tariffe bi-orarie), passavo il tempo sui MUD.


Un esempio di MUD nella sua meravigliosa semplicità - Click for source

I MUD (Multi User Dungeon) erano dei giochi di ruolo online testuali... e ci andavo pazzo. Andare in giro, interagendo con altri personaggi in un mondo descritto a parole era come entrare in un libro avventura... dove la storia però la decidevi veramente tu. Certo, un ragazzino di oggi messo di fronte ad un MUD farebbe delle smorfie a metà tra il ribrezzo ed il terrore, ma noi Millenials abbiamo sempre avuto la scorza dura e dei gusti non troppo elaborati.

Era anche uno strano periodo dove avevo più amici online che nel mondo reale, e dove per chattare si usava ICQ o ci si segnava nelle mailing list. Bei tempi. Oh beh, a ripensarci oggi, neanche tanto.


ICQ: se questo screenshot vi ricorda qualcosa, siete ufficialmente vecchi - Click for source

Con l'esame di fine anno, anche le scuole medie finirono.
Le superiori per me furono l'occasione di un nuovo inizio, di una nuova vita!
Ed in parte lo fu. Dico in parte perché nonostante i quattordici anni, la pubertà ed il mio primo autobus preso da solo, loro rimasero sempre con me.

I videogiochi ovviamente.


NOTA: quando ho cominciato a scrivere pensavo che sarei riuscito a mettere tutta la mia storia videoludica in un unico post. Poi ho visto che la cosa mi stava sfuggendo di mano (evidentemente ho giocato davvero troppo) e sono stato costretto a dividerlo in due.

Next chapter -> Il prossimo venerdì -> @gianluccio

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che ricordi! Duke Nukem lo avevo letteralmente rimosso. Io partii nel 1985 con il Commodore 64, poi il NES che mi fece intrippare con i 3 Donkey Kong, per finire con il Nintendo 64 consumato giocando a Turok, fantastico!!

Turok fu uno dei giochi più divertenti e più sottovalutati dell'epoca: ci divertivamo troppo a giocarci in quattro con una sola console! Ne parlerò un po' più approfonditamente la prossima volta ;)

o forse è colpa di Carmageddon, chi lo sa.

I miei genitori me lo avevano proibito :D

I miei non credo abbiano mai saputo che ci giocavo 😁

La storia della mia vita, ci manca che hai giocato a Ultima Online, Daoc e Wow ahahhaha

Ahaha uno di quelli che hai nominato comparirà nel racconto della prossima settimana, non ti svelo quale 😉

Fantastici i tempi di Zelda!era spettacolare anche se capivo ben poco vista l'inquadratura dall'alto!mi ero completamente invasato con quelli successivi vista anche la grafica accattivante!
Coi primi Mario ero una pippa..dal super Nintendo in poi sono migliorato..
Ora ho smesso di giocare da un paio di anni..dopo un miliardo di partite a FIFA e PES che mi hanno logorato!🙂

Anche io ho dovuto allentare molto gli ultimi anni causa lavoro e responsabilità varie 🙁 ma non ho mai veramente smesso!

Io sono cresciuto con il Commodore 64 di mio fratello e il primo Gameboy. Amo i videogame anni 90. A breve ,metterò in casa un cabinato come quelli che c’erano in sala giochi con caricati tutti i giochi vecchi :)

E' stato il sogno di una vita, quello di un coin-op a casa! Mi sa che per ora mi dovrò accontentare del pc...

MAME + Cabinato un mio sogno che spero diventi presto realtà!

Da quanto tempo non sento più parlare di MAME! Che ricordi... penso il tuo sia un sogno condiviso con gran parte dei videogiocatori un po' datati ;)

Arriverà sicuramente e quando sarà pronto ci farò un bel post!