Greensteem: il protocollo di Kyoto

in greensteem •  6 years ago 

Alzi la mano chi ha sentito parlare almeno una volta del famigerato protocollo di Kyoto?!

Non è un foglio, non è una sequenza di 1 e di zero ma un accordo internazionale che poneva limiti, obiettivi e sanzioni legate al cambiamento climatico.

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Proviamo a capire più nel dettaglio di cosa esso parli e come esso potrebbe aver costituito uno snodo fondamentale nella vita di tutti noi.

11 Dicembre 1997.

Ricordiamo tutti l'11 settembre 2001 per i tragici eventi legati alle torri gemelle e gli attentati perpretrati da Al Qaeda sul suolo americano. Data tragica che ha cambiato per sempre la percezione che abbiamo del mondo e della sicurezza intorno a noi.

Altra data fondamentale dovrebbe essere quella in cui decine e decine di paesi hanno sottoscritto un accordo che sancisse vincoli e leggi da rispettare, azioni da intraprendere per ridurre le emissioni di CO2 e iniziare a fare qualcosa di concreto per migliorare il clima planetario.

Un accordo storico, molto complesso che ancora oggi ha un eco enorme sulla scena geopolitica mondiale. Con il trattato di Kyoto l'uomo si assume in un certo senso la responsabilità del cambiamento climatico e porta avanti misure che possano contrastarlo. Misure a media lunga gittata che possano determinare un'inversione di rotta.

Tutti i paesi firmatari hanno aderito al trattato spontaneamente e volontariamente ratificando in maniera definitiva l'accordo il 16 febbraio 2005, data in cui il trattato è entrato definitivamente in vigore. Il ritardo tra la stipula dell'accordo e la sua messa in vigore è stato dettato dalla necessità di mettere insieme le firme di non meno di 55 paesi in tutto il mondo che messe insieme rappresentassero almeno il 55% delle potenziali emissioni di CO2 nell'atmosfera.

Un risultato storico ed enorme che è stato reso possibile grazie alla Russia, tra gli ultimi ad entrare nelle contrattazioni e decisiva per far si che venissero rispettati i parametri sopraindicati.

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Il protocollo di Kyoto nasce per combattere il riscaldamento globale causato dall'uomo. Per avere un'idea di cosa stiamo parlando vi invito a dare uno sguardo a questo video prodotto dalla NASA.

L'obiettivo del trattato era chiaro: prendere consapevolezza del problema e risolverlo. Ogni paese avrebbe dovuto impegnarsi nel ridurre le emissioni di CO2 ed in generale di tutti quei gas effetto serra che in qualche modo erano e sarebbero potuti essere responsabili del riscaldamento globale.

Per farlo ogni paese si sarebbe dovuto dotare di sistemi di controllo oltre che, ovviamente, di una politica di riduzione di tali emissioni.

Ogni singola nazione avrebbe dovuto tenere fede all'accordo abbassando i livelli registrati al momento della firma.

Il parametro di riferimento per comprendere a che punto fossero le singole nazioni nelle emissioni di gas effetto serra è il GWP (Global Warming Potential) un parametro che metteva in relazione tutti i potenziali gas dannosi con un gas di riferimento che per la circostanza è stato indicato nella CO2, che assumeva il valore 1 di riferimento fungendo da costante nella realizzazione degli indici di ogni gas.

Da questo punto in poi si è iniziato a diffondere il concetto di gas CO2 equivalente ovvero la relazione fra i gas climateranti e CO2.

Il protocollo di Kyoto non sarebbe dovuto vivere per sempre. La deadline entro la quale si sarebbero dovuti portare a casa i primi e importanti risultati era quella del 31/12/2012.

L'obiettivo del trattato era quello di determinare un abbassamento medio del 5% nelle emissioni.

Molte nazioni sono riuscite ad abbassare drasticamente le loro emissioni con politiche attive in tema ambientale. Altra hanno faticato maggiormente. Questo dimostra come gli obiettivi erano assolutamente raggiungibili e che chi non è riuscito a raggiungerli ha semplicemente fatto poco per raggiungerli.

L'Italia come si sarà comportata?

Lo scopriremo in un prossimo post.




https://www.enac.gov.it/ambiente/impatto-ambientale/le-emissioni-gassose/il-protocollo-di-kyoto

https://www.reteclima.it/protocollo-di-kyoto/

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