Martedì scorso era Halloween ed io amo le feste con dress code.
Al lavoro non ho voluto strafare, se non altro perché ero consapevole che nessun altro si sarebbe travestito e lavoro pur sempre al front office di un ufficio pubblico. Ma, d’altra parte, proprio per il lavoro che faccio, quest’anno ho pensato che fosse sufficiente il ruolo per incutere quantomeno un’aura di timore nel prossimo (pur assolutamente non reverenziale). Quindi mi sono accontentata di un classico look in nero con calze arancioni: calze acquistate ormai anni fa e che sospetto vengano costantemente utilizzate solo il 31/10 di ogni anno. Ma potrei stupire me stessa ed usarle ancora prima del prossimo anno. Per la sera, invece, avevo già grandi progetti, confortati verso metà pomeriggio dall’arrivo della notifica di consegna di Amazon degli ultimi fondamentali accessori.
Non so quanti qui siano a conoscenza del fenomeno delle “mamme pancine”, scoppiato negli ultimi mesi ma fedelmente documentato da molto più a lungo dal blogger di professione Il Signor Distruggere, che condivide gran parte delle perle scovate in rete anche sui suoi vari social: Facebook, Twitter e Instagram. Ebbene, per spiegarlo in breve (e senza alcuna intenzione di sostituirmi all’ottimo Distruggere) le “mamme pancine” sono donne di scarsa cultura ed ancor più scarse nozioni linguistiche la cui evoluzione sociale è rimasta ferma agli anni ’50 eccetto che per il progresso tecnologico che le ha portate, nostro malgrado, ad unirsi a Facebook, creare gruppi aperti, chiusi o segreti dedicati a “mamme, bimbi, pancine e tanto amore” (o variazioni sul tema) e scambiarsi opinioni sui più vari argomenti, dalla petalogia (sic!) a come scoprire se il marito è dedito all’autoerotismo, dalle ricette con latte materno ai gioielli della fertilità a forma di organo genitale femminile, dalle suocere che al telefono non chiedono mai al figlio come stia la moglie al dono più agognato per l’anniversario di matrimonio (Viakal o mocio Vileda?). Per trovare risposta a queste e molte altre questioni, cercate Distruggere ai link più sopra riportati, ovviamente a vostro rischio e pericolo.
Serpeggia in rete il sospetto che i post riportati da Distruggere e, in particolare, alcune delle pratiche più assurde attribuite alle “pancine” siano creati ad arte per generare ribrezzo, sgomento ma soprattutto traffico e popolarità al loro ormai celebre reporter. A leggerli, si tende a sperarlo. La questione merita approfondimento e potrebbe facilmente essere oggetto di un post futuro ma al momento non ci interessa. Ciò che ci interessa è che in uno dei gruppi più “pancini” che ci siano, purtroppo o per fortuna segreto, gli argomenti di discussione seguono una scaletta precisa e il venerdì sera è il momento dei racconti hot, in occasione del quale le mamme si sfogano e confidano tra loro i momenti più piccanti della loro vita coniugale che, con estremo romanticismo e spiccata sensualità, generalmente chiamano “i doveri”. I risultati sono spesso angoscianti. Distruggere estrapola, tra i tanti, i due racconti più meritevoli e li condivide, opportunamente anonimizzati, con le masse.
Qualche settimana fa avevo già maturato l’idea di un tema “pancino” per questo Halloween, ma non ne avevo ancora chiara l’esecuzione. Forse avrei anche abbandonato l’impresa se poi, come manna dal cielo, non fosse arrivato il 20 ottobre, giusto in tempo per festeggiare il mio onomastico, questo meraviglioso racconto hot: un tripudio di alcol, ventagli ed erotismo al quale difficilmente potevo resistere. D’altra parte, il racconto offriva tutto ciò che si può desiderare per un travestimento dell’ultimo minuto: elementi chiari ed immediatamente riconoscibili uniti a semplicità di esecuzione e spesa assai contenuta. Non ho avuto dubbi.
- Amazon ha gentilmente fornito: bambolotto e ventaglio
- il supermercato dietro casa ha provveduto a dotarmi di Bacardi Breezer all’arancia e succo d’arancia (purtroppo non concentrato)
- un cassetto della cucina mi ha ricordato che l’anno scorso, a Covent Garden, avevo comprato al mio Chef una bellissima traversa con la scritta “forget sex let’s have dinner” e in un attimo di genio carta, matita e pinzatrice hanno trasformato quel molto prosaico dinner nell’assai più esaltante “doveri”
Il resto è storia. Ovvero nell’immediato una tavolata di persone perplesse dal mio travestimento che ho provveduto ad illuminare nel corso di tutta la cena. Ma nel proseguo un profluvio di apprezzamenti social per idea e realizzazione che mi hanno fatto scoprire per la prima volta la gioia della parola “mila” accanto al numero dei like ad una mia immagine. Insomma… Leone Lucia, scansati che mo’ ci penso io!
E quindi eccomi qui, in tutta la mia gloria “pancina” e con l’uomo prontamente accorso per farmi aria col ventaglio (forse con secondi fini, ma non ricordo).
Insomma, per quest’anno posso considerarmi soddisfatta. D’altra parte, Halloween è anche la festa in cui si dovrebbero esorcizzare i propri mostri immedesimandosi in essi ed io, nel dubbio che le “pancine” siano vere e tra noi, le temo molto.
La chicca del giorno, peraltro, è stata scoprire non solo che il Bacardi Breezer esiste ancora ma soprattutto che, pur esistendone diversi gusti, solo quello all’arancia riempiva un intero espositore a parte, in testa alla corsia degli alcolici. Ho il sospetto che anche le commesse del Pam seguano Distruggere.
E voi da cosa vi siete vestiti per Halloween?
Given the international aspect of this platform I shall endeavor to always give at least a rough translation of my posts, when I write in Italian.
In this case, it’s particularly difficult to offer an actual translation, because my Halloween costume this year was inspired by a phenomenon that’s become increasingly popular in Italy in the last few month. There’s basically this one blogger who’s been hunting down outrageously incongruous posts by women on Facebook who seem to be stuck in the 1950s, when the highest aspiration of any woman was to be a wife and a mother. Nothing wrong with either, of course, but these women in particular display a way of thinking and writing that’s beyond incredible. They refer to marital sex as “duties”, count their children ages in months way past the 2 years mark, believe every unmarried woman is out to get their husband, make, buy and sell weird fertility jewels in the form of female genitalia, believe the truest form of contraception is douching after the fact, and so on and so forth.
Briefly speaking, they scare me. And since they scare me, I knew they’d make the perfect Halloween costume. My direct inspiration was one post where this mom was telling her other friends about her latest date night with her husband: she made a punch for him as he was coming back from work but got drunk after the first cup (this was half Bacardi Breezer, half concentrated OJ), laid down on the bed, and only remembers her husband jokingly refreshing her with a fan before falling unconscious… only to wake up the next morning in a wet patch. Now, she wasn’t telling this story with the intention of asking the other moms whether she should think her husband did anything inappropriate while she was unconscious. She was merely lamenting the fact that she couldn’t really share her “hot story of the week” because she couldn’t remember it. Not remembering wasn't a problem. Not knowing what her husband had done with her unconscious body wasn't a problem. Not being able to share was.
So that’s what you have, pictured above:
- an apron proclaiming “forget sex lets have "doveri” (i.e. duties)
- a fan
- Bacardi Breezer
- Orange juice
- a baby
Easier done than said.
What were you, for Halloween?
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ahhahhha tu sei tanto fuori quanto simpaticissima :D
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Insomma, un balcone di New Orleans a carnevale XD
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ahahahahahaaha!!!
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