Aggiungo al continuo dei miei post sul concetto di cambiamento una riflessione pervenuta notte tempo da una compagna di lotta @maruskina la quale dice che (cito testualmente dal suo commento) :
- Alcune teorie sostengono che i primi umani ad abbandonare l'Africa fossero individui con questa sete del diverso più sviluppata rispetto ad altri, una motivazione che può essere capace di contrarrestare la paura allo sconosciuto più della fame.
Alcune volte ci vuole una piccola dose d'incoscienza per addentrarsi nell’ignoto, potendoci ritrovare in situazioni pericolose od ottenere un cambio positivo.
È difficile mantenere il giusto equilibrio.
Bellissimo commento, come anche quello della mia socia marinaia @tinamarr che mi sollecita alla riflessione dicendo:
- A me il cambiamento fa sempre paura, ma ammetto che ogni tanto ci vuole! Più che altro ci dovrebbe essere un costante aggiornamento di noi stessi.. un po’ come quello del cellulare o del pc...
Due riflessioni e precisazioni molto profonde a cui non posso che rispondere che:
- Il diverso è come la vertigine, fondamentalmente siamo affascinati dal precipizio ma la paura ci fa girare la testa. Questo dopotutto è il gioco della seduzione che talvolta però può finire male, perché siamo attirati da ciò che esula da noi per poi doversi scontrare con una realtà che ha bisogno di confrontarsi tra simili... Eh sì l'uomo è uno strano animale! Io, per esempio, se non mi aggiorno, se non vengo attratta dal diverso, se non cambio, mi spengo, mi annoio, mi faccio risucchiare dal vortice del tedio.
Condizione personale che prima o poi tutti conosciamo.
Considerando la rapida dissolvenza degli orizzonti di analisi previsti da questi tipi di risposte conseguenti l’individuazione del potere seducente del diverso come causa del cambiamento, volgiamo l’attenzione ad un’altra delle possibili reazioni a tale potere che hanno luogo nell’anima.
..................... Continua...............
I add to the continuation of my posts on the concept of change a reflection received night time from a wrestling companion @maruskina who says that (I quote verbatim from her comment):
Some theories argue that the first humans to leave Africa were individuals with this thirst for diversity more developed than others, a motivation that may be able to counteract the fear of the unknown more than hunger.
Sometimes it takes a small dose of unconsciousness to go into the unknown, being able to find ourselves in dangerous situations or obtain a positive change.
It is difficult to maintain the right balance.
Beautiful comment, as well as that of my partner @tinamarr who urges me to reflect saying:
*Change is always scary to me, but I admit that sometimes it takes! More than anything else there should be a constant updating of ourselves .. a bit like that of the mobile phone or pc ... Two very profound reflections and clarifications to which I can only answer that: The different is like vertigo, basically we are fascinated by the precipice but fear makes us dizzy. After all, this is the game of seduction that can sometimes end badly, because we are attracted by what goes beyond us and then have to face a reality that needs to confront each other like ... Yes, man is a strange animal! For example, if I don't update myself, if I'm not attracted to the different, if I don't change, I turn off, I get bored, I get sucked into the vortex of tedium. Personal condition that sooner or later we all know.
Considering the rapid fading of the horizons of analysis foreseen by these types of responses resulting from the identification of the * seductive power of the different * as the cause of the change, we turn our attention to another of the possible reactions to this power that take place in the soul .
......... To be continued.............
photos and text by @elikast
@tipu curate
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Grazie 🙏🏽
Peccato che non sia partito!
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