Italy; Obbligo di Dichiarazione delle Criptovalute: Norme, Rischi e Consigli Pratici

in hive-184714 •  6 months ago 

Buongiorno a tutti ragazzi, 👋🏼 un tema molto caldo e poco chiaro è proprio sull'obbligo di dichiarare le criptovalute in Italia, evidenzio che molte persone credono erroneamente di non doverlo fare o che esistano limiti minimi.

In realtà, la dichiarazione è obbligatoria da anni, inizialmente per mezzo delle circolari dell’Agenzia delle Entrate e poi consolidata dalla Legge di Bilancio 2023. 🙃

Questo obbligo vale indipendentemente dall'importo posseduto: tutti i cripto-investitori devono compilare il quadro RW e presentarlo entro le scadenze fiscali.

Norme, Rischi e Consigli Pratici

Non adempiere a questo obbligo o dichiarare importi errati può portare a sanzioni. Tuttavia, per evitare errori e sanzioni, è fondamentale mantenere un tracciamento accurato di tutte le operazioni, preferibilmente creando report mensili utilizzando strumenti come Excel o documenti cartacei.

Ci sono anche software specifici per criptovalute, come Tatax, che aiutano a seguire i movimenti e automatizzare la fase di tracciatura, facilitando la preparazione della documentazione necessaria per il commercialista.


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È inoltre consigliato scattare screenshot o fotografie degli importi nei wallet in momenti chiave dell'anno, come il 31 dicembre, per poter fornire prove tangibili alle autorità in caso di verifica fiscale. Infine, per ulteriori dettagli e risposte su questo tema, vi consiglio di seguire, a scopo informativo il Dott. Andrea Russo, specializzato in ambito Crypto Tax.

❓ Secondo te; Quali sono le conseguenze di non dichiarare correttamente le criptovalute in Italia e come evitare sanzioni ❓

THE END

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Qui ci sta proprio bene la frase: "Era meglio quando si stava peggio".. ahahahah maledette tasse.. pure i sogni ormai ci tassano!🤪

Cara @mikitaly, fossero solo le tasse ci potrebbe pure stare. Quantomeno, dal mio (im)modesto punto di vista (come al solito🤪), le tasse potrebbe pure essere la meno cosa. È semmai la burocrazia massiccia, questo grande amore per le scartoffie (condiviso pienamente peraltro sia dagli spagnoli che dai tedeschi, che amano le carte svisceratamente🤪) che intralcia il lavoro, facendoci perdere parecchie ore produttive. Il nostro amico infatti rileva come sia diventato fondamentale tenere traccia di ogni singolo movimento, ricordando che purtroppo gli screenshot e le fotografie nei soli momenti chiave, quando si tratta dei ricavati da steemit e cugini che malauguratamente finissero in CEX dal KYC quali binance, potrebbe non bastare, non sia mai. Immaginate di dover fotografare ogni variazione giornaliera per motivi di tax report (date le premesse di caccia alle streghe sulla falsariga del big del Mercosur che mi ha costretta a starmene bene alla larga peggio che dalla peste bubbonica, dalle CEX dal KYC, eccezion fatta per CEX locali in cui arriva l'importo finale da convertire immediatamente in FIAT).

ahahahaha si verissimo, condivido 🙃

Vengo dalla COLOMBIA, in questo paese l'adozione delle criptovalute è appena iniziata, suppongo che arriverà anche questa, per niente piacevole

Piacere di conoscerti 👋🏼 , Non sono mai stato in Colombia, ma credo che dai video che vedo nel web, sia un paese fantastico. Non sono aggiornato sui temi correnti in quel paese, però potrebbe essere interessante un piccolo approfondimento 😃

Info utili e preziose, complimenti per avere sollevato la questione! Peccato che in pochissimi lo facciano, perchè purtroppo sussiste troppa ingenuità sul tema. A dispetto della tecnocrazia a tutto vapore nel terzo millennio, soltanto pochi anni fa si credeva ancora che finanche i guadagni online ricevuti su paypal o adsense non andassero dichiarati, figuriamoci, mentre da voi comporterebbero perfino l'apertura di partita IVA bella e buona, a seconda dei casi (che poi il fisco non vada a sanzionare Peppino Cuccureddu che ha guadagnato 10 euro in mese dal suo blog, che vive con i genitori e risulta nullatenente, è un altro paio di maniche (questa è la prassi che ha illustrato per bene un mio amico sardo, ma lui stesso ammette che comunque guadagnare via adsense senza partita IVA significa stare fuori della legge). Purtroppo non siete (anzi, non siamo, dato che il mio paese è un gran copione dell'UE e prima ancora che in Italia, queste regolamentazioni escono nel big del Mercosur) in Venezuela (dove però sono presenti altre problematiche) nè nelle Filippine, dove non vige alcun obbligo di dichiarazione riguardo a qualsiasi attività online, fosse foriera di guadagni in cripto, fosse in FIAT. Vedo infatti i miei colleghi filippini dei forum finanziari anglo paganti che vanno a briglia sciolta con Fiverr, Upwork, Udemy e qualsiasi piattaforma freela esistente perchè non si ritrovano imbrigliati in alcuna burocrazia da adempiere, beati loro.

Hai sollevato un punto importante e molto rilevante. È vero che spesso c'è una certa ingenuità riguardo alle questioni fiscali legate alle attività online, e i tuoi commenti sono una preziosa testimonianza di come la mancanza di consapevolezza possa creare problemi. È fondamentale essere informati e consapevoli dei doveri fiscali associati alle entrate online, anche se possono variare da paese a paese. Grazie per aver condiviso queste informazioni utili e per aver evidenziato la necessità di maggiore consapevolezza in questo ambito.

Continua a condividere le tue esperienze e le tue conoscenze, sono davvero preziose! 😃🙏🏼

Grazie per la fiducia😃