Figli 🇮🇹🇬🇧

in hive-184714 •  2 years ago 

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🇮🇹
A seguito della tendenza, oramai acclarata,di molti nostri compatrioti a voler lasciare la Cuba di oggi per rientrare nel Bel Paese e' palese come la motivazione principale di questi eventuali rientri siano i figli.
Ovviamente parliamo sia di coppie italo-cubane che di italiani che tirano su figli da soli, dopo che le madri sono partite quasi sempre per luoghi dove e' necessario avere un passaporto.

Non ho figli ma conosco molta gente con figli a Cuba, il problema di garantire alla progenia un futuro e' pressante e non sempre rimandabile.
Posso raccontare un episodio che riguarda un amico, ovviamente senza fare nomi.

Con moglie cubana e figlio a meta' delle elementari, causa contrazione del lavoro in Italia, decise di andare a vivere a Cuba.
Finite le belle vacanze italiane e la vita facile dopo qualche anno la coppia si separo', la moglie e' tornata a vivere in Italia insieme
ad un altro compagno.
Lui e' rimasto a Cuba, il figlio a 16 anni ha scelto di andare a vivere con la madre ed oggi studia in una universita' nel nord Italia.
Ovviamente l'amico non ha posto alcun paletto allo spostamento del fanciullo che, dopo essere nato e cresciuto in Italia, si era ambientato non benissimo a Cuba.
Del resto quale futuro poteva assicurargli nella maggiore delle Antille?
Quando il mio amico torna in Italia per l'estate in si vedono spesso con piacere reciproco.

Questo e' solo un esempio potrei farne tanti altri.
La situazione attuale a Cuba, aggiungerei sopratutto nella zona orientale, puo' spingere molti a questa scelta, i genitori possono anche scegliere di aguantare tutto ma resta una loro scelta.
In fondo le madri solitamente sono cubane mentre i padri vivono aCuba per libero arbitrio, nessuno ha puntato loro una pistola alla nuca per spingerli in quella direzione, non e' giusto imporre ai figli sacrifici che, volendo, possono essere evitati.
All'Avana, dinero alla mano, la situazione e' migliore ma questo non sposta di molto il problema.

Opinione personale, credo che fino almeno alla secondaria un figlio (di genitori con una certa di$ponibiita') cresca meglio a Cuba piuttosto che, ad esempio, in una grande citta' metropolitana del nostro paese.
La scuola e' di livello inferiore ma oggi, con la rete, e' possibile integrare il sapere, tutto sommato crescono un po' come abbiamo fatto noi boomer, venuti su' in anni in cui davvero ti godevi ogni giorno l'esistenza, per mille ragioni.

Poi pero' bisogna fare due ragionamenti in prospettiva, e qua' Cuba perde sotto ogni punto di vista.
Quando si inizia ad ipotizzare un eventuale lavoro dopo la scuola
occorre poterlo fare in un paese dove il lavoro ci sia, aggiungerei anche che forse quel paese oggi potrebbe non essere l'Italia ma
allargherei troppo il discorso.
Quindi viene naturale dalle secondarie in poi pensare ad andarsene proprio per i figli, magari sacrificando la propria vita, perche' vivere in Italia regala dei vantaggi ma anche una infinita serie di rotture di coglioni sconosciute a Cuba.

Avere figli, cosa che non rientra in nessun protocollo terapeutico, vuol dire mettere loro prima di tutto ed orientare le proprie scelte nella direzione del loro bene.
Che piaccia o meno.
🇬🇧
CHILDREN

Following my article on the now well-established tendency of many of our compatriots to want to leave today's Cuba to return to the Bel Paese, it turned out that the main reason for these possible returns is the children.
Obviously we are talking about both Italian-Cuban couples and Italians who bring up children alone, after the mothers have almost always left for places where it is necessary to have a passport.

I don't have children but I know many people with children in Cuba, the problem of guaranteeing a future for progeny is pressing and not always postponeable.
I can tell an episode involving a friend, obviously without naming names.

With his Cuban wife and son in the middle of elementary school, due to the contraction of work in Italy, he decided to go and live in Cuba.
After the beautiful Italian holidays and the easy life, after a few years the couple separated, the wife returned to live in Italy together
to another partner.
He remained in Cuba, his 16-year-old son chose to go and live with his mother and is now studying at a university in northern Italy.
Obviously the friend did not place any limits on the transfer of the child who, after being born and raised in Italy, had not settled very well in Cuba.
After all, what future could she assure him in the largest of the Antilles?
When my friend returns to Italy for the summer they often see each other with mutual pleasure.

This is just one example, I could give many more.
The current situation in Cuba, I would add especially in the eastern area, can push many to this choice, parents can also choose to grab everything but it remains their choice.
After all, mothers are usually Cuban while fathers live in Cuba by free will, no one has put a gun to the back of their necks to push them in that direction, it is not right to impose sacrifices on children which, if desired, can be avoided.
In Havana, money in hand, the situation is better but this doesn't change the problem much.

Personal opinion, I believe that up to at least secondary school a child (of parents with a certain willingness) grows up better in Cuba than, for example, in a large metropolitan city of our country.
The school is of a lower level but today, with the network, it is possible to integrate knowledge, all in all they are growing a bit like we boomers did, who came up in years when you really enjoyed life every day, for a thousand reasons.

But then we need to make two perspective arguments, and here Cuba loses from every point of view.
When you start to speculate about a possible job after school
it is necessary to be able to do it in a country where there is work, I would also add that perhaps that country today might not be Italy but
I would expand the discussion too much.
So it is natural from secondary onwards to think about leaving just for the sake of the children, perhaps sacrificing one's life, because living in Italy offers advantages but also an infinite series of pain in the ass unknown in Cuba.

Having children, which is not part of any therapeutic protocol, means putting them first and directing one's choices in the direction of their good.
Like it or not.

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